Undicesimo capitolo

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Novembre 2019

Era un mese che io abitavo da lui e la mia vita dopo tanto tempo mi rendeva felice. Ogni mattina Tom mi accompagnava a lavoro e ogni tanto, quando ero più in ritardo del solito, lui si fermava a fare colazione. Poi veniva a prendermi verso le 17, quando finiva il mio turno, e tornavo a casa. La domenica mattina invece, siccome non lavoravo, cucinavamo pancake o sperimentavamo nuove ricette. Ero finalmente felice ma sapevamo tutti e due che tra noi c'era qualcosa di più. "E che cavolo Chiara ma tu svegliarti prima no eh?" chiese Tom mentre sfrecciava tra le strade di New York nel tentativo di fare dieci minuti di strada in tre per farmi arrivare puntuale al bar. "Non è colpa mia se la sveglia non è suonata!" mi lamentai io mentre componevo il numero di Lucas per avvertirgli che sarei arrivata con qualche minuto di ritardo. Era giovedì 21 novembre e io avevo fatto tardi, come al solito. Arrivai al bar con cinque minuti di ritardo, ma per fortuna ancora c'era solo Lucas che spazzava il pavimento. "Ciao Lucas. Scusami, cercherò di arrivare puntuale la prossima volta." Esclamai mortificata al mio collega appena entrata nel locale. "Tranquilla Chiara." Ci sorridemmo a vicenda e poi iniziammo a lavorare.

Finalmente arrivò mezzogiorno e con lui anche la mia amatissima pausa pranzo. Così me ne andai nel retro e iniziai a mangiare il panino che mi ero portata da casa. Avevo appena finito di mangiare che mi squillò il telefono, così lo presi e vidi che era Scarlett. Già, dopo la festa da Chris ci eravamo scambiate i numeri come con tutti gli altri e parlavamo frequentemente per raccontarci le nostre giornate o semplicemente per chiacchierare. Così risposi.

C: Ehi Scar, come va?

S: Ehi Chiara, tutto bene tu? Spero di non averti disturbato, so che lavori

C: Tutto bene, tranquilla sono in pausa pranzo.

S: Ah bene. Volevo invitarti a casa mia per il mio compleanno, è domani. Sai il padre di mia figlia ha insisto per averla con sé questo fine settimana e non mi andava di festeggiarlo da sola, così ho chiamato Mark e visto che facciamo il compleanno lo stesso giorno e siamo tutte e due soli abbiamo pensato di festeggiarlo insieme. Abbiamo invitato anche tutti gli altri. Mark ha provato a chiamare Tom per invitarvi ma non rispondeva così io ho chiamato te.

C: Scarlett grazie, verremo volentieri a casa tua. Tom probabilmente avrà il telefono spento come al solito, per questo non ha risposto.

S: Bene allora a domani, casa mia alle 19, puntuale mi raccomando.

C: Certo Scar, ciao a domani.

Chiusi la chiamata e mandai un messaggio a Tom

Da: me

A: Tommy

Ehi Tommy mi ha appena chiamato Scarlett. Ci invita domani al compleanno suo e di Mark visto che lo fanno lo stesso giorno lo festeggiano insieme a casa sua. Dice che ci saranno tutti gli altri.

Lo mandai e poi mi diressi verso il bancone. Non ebbi tempo di guardare il telefono se non alle 17, a fine turno, quando finalmente arrivò la ragazza per darmi il cambio.

Da: Tommy

A: me

Ciao, per me va bene. Io sto venendo a prenderti, prima di tornare a casa passiamo in qualche negozio per prendergli qualcosa.

In quell'istante sentii un clacson suonare e vidi Tom che mi indicava di salire in macchina. "Ehi com'è andata a lavoro?" mi chiese appena entrai in macchina. "Bene dai. Lucas per fortuna non mi ha ucciso. Lo dovranno fare santo un giorno!" gli risposi e ridemmo. "Senti, per il regalo a Scarlett conosco una gioielleria carina. Magari potremmo prenderle qualcosa lì, ti va?" chiese. Risposi che mi andava bene e così partì. Poco dopo Tom fermò la macchina e scendemmo. "Buongiorno" salutai la commessa. "Buongiorno, cosa posso fare per voi?" chiese lei. "Dobbiamo fare un regalo a un'amica" spiegò Tom. "Va bene, avevate già qualcosa in mente?". "In realtà pensavamo di farci consigliare da lei" dissi. "Va bene" rispose la commessa e poi iniziammo a scegliere. Alla fine optammo per un pendente con una leonessa che abbraccia un cuore in oro rosa.

Mentre Tom pagava io iniziai a girare per il negozio

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Mentre Tom pagava io iniziai a girare per il negozio. Subito i miei occhi caddero su un anello molto bello. Era in argento, al centro aveva un rubino a forma di cuore e ai lati erano incastonati due piccoli rubini. "Chiara andiamo!" sobbalzai al richiamo e mi girai verso Tom "Dai andiamo!" ripeté e io mi affrettai a uscire non senza prima aver dato un'ultima occhiata all'anello. "Per Mark cosa prendiamo?" chiesi a Tom mentre entravamo in macchina. "Non so, hai qualche idea?" chiese. Ci pensai un attimo su. Se non mi sbagliavo più avanti c'era un'orologeria dove in passato avevo fatto in regalo a mio padre un orologio e aveva cose buone. Rivelai a Tom quest'idea e lui l'accolse subito. Così ci dirigemmo verso l'orologeria.

Mezz'ora più tardi eravamo a casa e Loki richiedeva coccole strusciandosi sulle mie gambe. "Io vado a fare un po' di coccole al piccolino, tu ordini la pizza?" domandai a Thomas che stava mettendo a posto il cappotto. "Ma l'abbiamo già mangiata questa settimana!" protestò lui. Io feci il labbruccio e gli occhi dolci "ti preeego" dissi con voce bambina. Avevo imparato in queste settimane che Tom non riusciva proprio a resistere quando facevo il labbruccio e gli occhi dolci. E se aggiungevo anche la voce da bambina, il sì era assicurato. Infatti un minuto dopo sentivo dal salotto, con Loki in grembo, Tom al telefono che ordinava due pizze margherite d'asporto. Poco dopo lui si sedette accanto a me "Arrivano tra mezz'ora" disse "Mettiamo un film?". Io annuì e optammo per un film Marvel, in particolare Iron Man, che anche se non c'è il suo personaggio Tom lo amava e anch'io. Finalmente dopo mezz'ora arrivarono le pizze e mangiammo davanti Tony Stark che costruiva la sua amata armatura Iron Man.

Ciao a tutti! Ecco qui il nuovo capitolo, spero vi piaccia. Vi dico solo che mentre cercavo su internet un gioiello da regalare per Scarlett appena ho visto quella collana ho pensato che fosse perfetta per lei. Spero che piaccia anche a voi e ci vediamo al prossimo capitolo.

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