11. No judgement

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Mi guardai a lungo nello specchio mentre cercavo di annodare la mia cravatta, le mani tremavano ed anche un'azione così semplice mi sembrava impossibile; me lo aveva insegnato Louis a fare il nodo, non avevo mai imparato a farlo. Ricordo ancora il giorno del nostro matrimonio, ero così nervoso che dimenticai anche di annodarla, dovette farlo lui per me, era così bello, così solare, così pieno di vitalità e felicità...

"Harry, tesoro, sicuro di farcela?" disse mia madre facendo irruzione nella mia stanza

"devo farcela mamma... devo farlo per Louis, devo farlo per mio marito..." sussurrai con occhi lucidi

"ti aiuto" disse notando la mia cravatta ancora snodata

Mi guardavo allo specchio e ne odiavo il riflesso; grandi occhiaie coprivano il mio viso e gli occhi erano vuoti e spenti. Mi guardavo e vedevo il riflesso di un mostro, un mostro che aveva fatto una cosa tanto brutta lasciandosi scappare via l'unica persona più importante della propria vita abbandonandola a sé stessa.

"ci saranno tante persone e soprattutto tanti paparazzi. Louis come voi era un ragazzo di fama mondiale e la chiesa sarà sicuramente piena... devi stare attento..." sussurrò preoccupata mia madre

"lo so, non lo lasceranno respirare nemmeno da morto" dissi mordendomi le labbra quando lei ebbe finito di sistemarmi il nodo

"io, Gemma e Robin saremo lì con te" disse accennando un piccolo sorriso triste "Louis faceva parte anche della famiglia Styles"

"sposarlo è stata la scelta più bella e giusta che io abbia mai preso" sussurrai ripensando a lui, a noi

"lui sarà sempre con te tesoro, non ti lascerà mai..." mi disse preoccupata e rattristata accarezzandomi una guancia con dolcezza e comprensione "ti lascio un po' da solo"

la ringraziai mentalmente guardandola andare via, mi lasciai andare sulla sedia e presi dal cassetto la lettera che avevo scritto per il suo funerale, non sapevo se ce l'avessi fatta ma ci avrei provato per lui...

era tutta colpa mia, se lo avevo perso era solo per colpa mia... lo avevo abbandonato, lo avevo lasciato solo... come avrei potuto vivere con questo peso? come sarei potuto andare avanti con questo rimorso? come potevo continuare non avendo lui al mio fianco?

ripensai alla prima volta che mi chiese di essere il suo ragazzo, era così nervoso ed era allo stesso tempo così tenero...

***

Flashback

"Louis, ma dove stiamo andando?" gli chiesi ridendo

"te l'ho detto Harry, è una sorpresa!" rise a sua volta

mi strinse la mano amichevolmente, era notte fonda e le strade erano completamente deserte per il freddo; Londra era ricoperta di stelle e la luna brillava alta nel cielo, ma erano i suoi occhi blu ad illuminare completamente il mio mondo.

"Ma questa è London eye!" dissi con un ampio sorriso quando arrivammo di fronte alla grande ruota panoramica lluminata

"mi hai sempre chiesto di portarti qui, so quanto lo desiderassi quindi perché non farlo adesso?!" ridacchiò lui

"Ma Lou, sono le tre di notte" risi con lui incredulo, era folle e mi piaceva

"e quindi? viviamo mentre siamo giovani Hazz! Dai andiamo!" disse entusiasta prima che entrambi ci sedessimo su uno di quei sediolini traballanti, un po' d'ansia la mettevano ma l'emozione era maggiore di ogni preoccupazione

"ti adoro Lou! grazie!" dissi abbracciandolo forte a me "se il miglior amico che potessi mai desiderare"

"ancora per poco Harreh" rise lui ricambiando l'abbraccio

"eh? che vuoi dire?" chiesi confuso quando mi staccai dall'abbraccio

"è una sorpresa" disse divertito

"Loueh! uff ti odio!" dissi dandogli un leggero schiaffo sulla spalla che lo fece ridere

vederlo ridere era la mia cura ad ogni male, avrei tanto voluto che fosse tutto mio ma lui non mi amava come lo amavo io

"Hazz, guarda, si riesce a vedere il big bang da qui sopra!" disse indicandomi il grande orologio

"e se guardi attentamente si riesce a vedere anche la luna e le stelle! Ti ci ho portato alle 3 di notte per lasciati ammirare londra ricoperta dal manto di stelle, e perché non farlo quando non è presente nemmeno una nuvola?! approfittiamone no?" disse lui sorridendomi dolcemente

"sei il migliore in queste cose!" sorrisi a mia volta non riuscendo a smettere di guardarlo, tra tutte le cose belle in quel momento lui era mia preferita!

"sono migliore perché ci sei tu al mio fianco Harry" disse guardandomi negli occhi "sono migliore da quando ho te nella mia vita, e ti voglio sempre" continuò lui

"lo eri anche prima di incontrare me Lou" sorrisi

"Harreh, sono innamorato di te. Sono fottutamente innamorato di te" disse lui senza interrompere mai quel contatto visivo tra noi, il blu dei suoi occhi a circondare il verde dei miei

"Loueh, sono innamorato di te. Sono fottutamente innamorato di te" ripetei a mia volta con un ampio sorriso sulle labbra e gli occhi lucidi

"Harry Styles, mi dai l'onore di essere il tuo ragazzo?" mi chiese lui mostrandomi una piccola scatoletta contenente una piccola fede in argento

"si! voglio che tu sia il mio ragazzo! si!" dissi abbracciandolo prima che lo lasciassi infilare l'anello al mio anulare

"da adesso siamo ufficialmente fidanzati pulcino" disse mettendo la sua mano dietro al mio collo prima di avvicinarsi al mio viso

le nostre labbra si unirono in un dolce bacio, carico di amore e desiderio. Louis era mio ed io ero suo. Non potevo desiderare di meglio.

Ci amavamo e lo avevamo dichiarato dinanzi Londra e dinanzi al cielo intero. Cielo e terra erano testimoni del nostro amore.

***

Eravamo solo due ragazzini spensierati di appena 16 e 18 anni, vivevamo la vita e la nostra storia come in un sogno dove tutto era perfetto e meraviglioso; ma abbiamo sognato troppo e la realtà ci ha distrutti impedendoci di volare liberi. Quel dolce e spensierato ragazzo di 18 anni, quell'allegro ragazzo che ieri avrebbe compiuto 25 anni, era volato via da me per sempre. Era ancora troppo giovane, aveva ancora tanto da vivere... mi sembrava di essere in uno dei miei incubi ma stavolta non riuscivo a svegliarmi, stavolta non c'era nessuno che mi scuotesse e mi dicesse di aprire gli occhi poiché era tutto un brutto incubo, che era tutto nella mia testa... quella era la realtà e faceva tanto male.

Il funerale era iniziato da poco e quella chiesa era già piena di persone, paparazzi e fan ne circondavano le mura, la famiglia Tomlinson era tutta in prima fila ed io ero seduto accanto a loro, nei posti dietro c'erano i ragazzi e la mia famiglia; c'erano davvero tante persone al suo funerale e molte di queste non le avevo mai viste in vita mia, tutti con un'espressione dispiaciuta sul volto, mi sembrava tutto così falso e incoerente da parte loro. Anche Simon era lì, lui che aveva rovinato la sua e la nostra vita! sentivo le persone parlare sotto voce, parlavano del suo gesto. Chi non parlerebbe di un ragazzo suicida cosi giovane e così famoso?

"aveva tutto no? perché farlo quando hai una vita perfetta e privilegiata? che egoista, che esibizionista, che vittima. Che gesto stupido, non ha senso. Poteva evitarlo." erano queste le parole che si dicevano su di lui, parole che ferivano me, che ferivano la sua famiglia; tutte parole non vere, Louis era molto più di tutte quelle superficiali parole. Non avevano diritto di giudicarlo! nessun giudizio era richiesto! Louis era un ragazzo, era una persona e meritava rispetto!

Quando fu il mio turno mi avvicinai alla sua bara dove avevo già pronto cosa dire, infondo bastava prendere il foglio dalla tasca ed iniziare a leggere... ma odiavo le cose preparate e programmate, scossi la testa e non presi quel foglio, non servivano parole scritte per definire chi fosse Louis per me. La mia anima lo sapeva e le mia bocca parlò senza limiti né restrizioni.

Lasciai che fosse il mio cuore a parlare e non la mia testa

Ghost of you [L.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora