Curiosità

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Hermione's Pov

"Aspetta" silente andò a prendere il cappello parlante da sopra una mensola e lo mise in testa a Leo. "Sono figo?" Chiese e io scossi la testa divertita "No ti sta veramente male"
"Impossibile io sono Leo super sassy figaccione Deluxe- Questo coso parla?"

"Grifondoro!" Annunciò il cappello e silente lo rimise a posto.

"Cos'è Grifondoro?" Mi chiese mentre camminavamo verso la sala comune. "Hogwarts si divide in quattro case: Grifondoro per i coraggiosi: Piper, Jason e Percy, Serpeverde per gli ambiziosi: Nico, tassofrasso per i leali: Hazel, Frank e Will e Corvonero per gli intelligenti: Annabeth."

Lui annuí. "Non c'è una casa per i super fighi? Credo che sia quello il mio posto"
Scoppiai a ridere e lui fece il finto offeso. "Leo, Jason non ti ha mai dimenticato" dissi di punto in bianco "ogni volta che chiacchieriamo, tutti e sei abbassano lo sguardo e quando lo rialzano hanno gli occhi lucidi. Jason e Percy sono quelli che lo fanno più spesso. Leo, non ci hanno mai detto niente perché faceva troppo male"

Lui non rispose e continuò a tenere la testa bassa. "Siete molto uniti vero?" Chiesi.
"Mia madre é morta quando avevo otto anni e sono scappato da ogni famiglia affidataria che esista. Jason e Piper sono i miei fratelli, praticamente. Percy... Percy é quello che mi odia: per colpa mia la sua casa, il campo mezzosangue, stava per essere distrutto. Frank mi odia perché pensa che possa fregargli la ragazza. Annabeth non mi tollera, ma questo lo faccio di proposito.
I Sette sono la mia famiglia"

"Be' almeno guarda il lato positivo: noi maghi rischiarmo ogni due e tre di essere attaccati, voi almeno siete pieni di privilegi essendo figli degli dei. Magari i vostri genitori normali non vivono granché, ma almeno avete qualcosa con cui colmare il vuoto. Tantissimi beni."

Stavolta fu lui a scoppiare a ridere e non si fermò per un bel po'. Quando si calmò aveva il fiatone "Credi che facciamo la bella vita? Ohhh no! Assolutamente no. Io sono morto Hermione! Ogni tanto c'è una divinità o un pazzo primordiale che decide di attaccarci. Tecnicamente sono problemi degli dei, ma quelle teste di -tuonò- rapa! Volevo dire rapa! Quelle teste di rapa non sanno risolvere da soli i problemi, così ci danno missioni suicide e noi andiamo a salvare il mondo. Credimi: sono pochi i semidei che arrivano a 18 anni. Io ne ho 17, mi considero fortunato."

"Leo io so il vostro segreto ora quindi puoi dirmelo: da cosa avete salvato il mondo?"
"Ricordi chi é il padre degli dei?"
"Urano mi pare?"
"Quello é il padre dei titani. Crono, signore del tempo. Lui ha... Be' é tornato dalle profondità del Tartaro e ha attaccato Manhattan. Percy lo ha sconfitto. La madre Terra, Gea, si era risvegliata e i Sette sono nati per farla ri-coccare. Io sono esploso, ma almeno ha funzionato."

La semplicità con cui disse l'ultima frase mi lasciò a bocca aperta. Era proprio come se quando fosse morto avesse detto <Sono morto? Okay, ma gli altri stanno bene?>.
"In una lezione abbiamo dovuto affrontare un molliccio a forma di dissennatore, essere che ti succhia via la felicità. Nico ha parlato del tartaro. E ogni notte Percy sussurra quella parola nel sonno. Cos'è il Tartaro?"

Leo rabbrividí "É la parte più oscura degli inferi, dove nascono i mostri peggiori. Percy, Annabeth e Nico l'hanno attraversato e da allora Percy e Annabeth non riescono a dormire senza sognarlo."

Avevo ancora tantissime domande da fargli ma eravamo arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa. "Parola d'ordine?" Chiese come al solito il dipinto. "Anaklusmos" dissi, ancora non riuscivo a capire cosa significasse. Leo era visibilmente confuso "Vortice?"

Jason's Pov

Will poteva vivere tranquillamente la sua vita, in poche parole.

Harry e Ron avevano dato una mano a organizzare la festa di Hazel. Anche il suo amico, Cedric, era stato entusiasta di dare una mano. Nico continuava a borbottare su quanto Ade fosse infastidito che le persone normali, come Cedric, fossero uscite dalle Porte.

Noi Grifondoro eravamo nella Sala Comune. Piper leggeva, Percy stava steso sul divano pensare al senso della vita e io guardavo il fuoco.

Be'... In realtà mi stavo deprimendo... Sapete: fuoco, Leo. Guardare il fuoco. Deprimersi.

"Ragazzi" Percy ruppe il silenzio. La Sala Comune era vuota a parte noi, Harry e Ron. Solo io lo guardai "Che c'è Percy" immaginai fosse un'altra sua strana riflessione tipo <abbiamo mai visto lo stesso piccione due volte?> Oppure <e se i sogni fossero la realtà e la realtà, sogni?>. L'ultima mi colpí.

"Il regno Unito é praticamente un'isola, giusto?"
"Be' si"
"E allora come abbiamo fatto ad arrivare qui con il furgoncino?"
Be'... Questo mi lasciò un attimo allibito.

Il ritratto si aprí e comparve un esemplare di Hermione con un ghigno inquietante. La conoscevo abbastanza da poter dire "oh oh..."
"Hermione" Harry tese avanti un braccio, come per calmarla "cos'hai fatto?"

"Ricordate quel ragazzo che abbiamo incontrato?" Chiese lei e Ron e Harry annuirono "Quello che puzzava d'olio per motori"
Piper alzò la faccia dal libro e Percy il busto. Io drizzai le orecchie.

"Ragazzi" disse Piper "ci sono tanti ragazzi che puzzando d'olio, calmiamoci".

"Harry ricordi che disse di essere il migliore amico di Jason? Il fratellino di Piper?" Continuò Hermione

Percy si mise seduto "Va al punto!"
"Quello che disse di chiamarsi... Come si chiamava?"

"HERMIONE METTI ANSIA" urlai "Perché?" Chiese lei innocente "Mica sto parlando di Leo Valdez?"

Il libro cadde, si sentí un tuono in lontananza (ERO NERVOSO OKAY?!) e le tubature brontolarono.
Hermione si spostò e un ragazzo bassino, con dei tratti da elfo, un sorriso provocatorio e con dei ricci neri, attraversò il dipinto.

"L-le-leo?" Piper tremava e e lentamente si alzò. Con le lacrime agli occhi, mi tuffai su di lui e lo abbracciai. Probabilmente lo stavo soffocando, ma anche lui lo stava facendo con me, quindi non allentai la stretta.

"Sei davvero tu?
"No guarda sono un sosia" mi rispose staccandosi e ridendo. Sorridendo, mi staccai da lui e Percy prese il mio posto. Leo evidentemente non dell'aspettava all'inizio, poi però ricambiò l'abbraccio.

Alla fine ci fu Piper che gli saltò in braccio. "Ehi Miss Mondo" disse tra i suoi capelli "m-mi sei mancato ta-tantissimo" disse la mia ragazza tra un singhiozzo e l'altro sorrise accarezzandole la schiena. Fu costretto a spmettere subito sennò lei cadeva.

Le gambe erano attorcigliate alla vita del figlio di Efesto e le braccia attorno al suo collo. La testa era nell'incavo del collo e la maglietta era bagnata dalle lacrime. Leo la teneva stretta da sotto alle gambe mentre lei lo stingeva come per non lasciarlo mai più.

Se Leo era mio fratello, per Piper non so dire cos'era. Il loro legame... Era impossibile da immaginare. "Ehi Miss Mondo" sussurrò Leo tra i suoi capelli con gli occhi ancora chiusi "dobbiamo andare dagli altri"

Piper-Koala si staccò da Leo e annuí.

É difficile dire quello che successe dopo senza scoppiare a ridere.

Immagino che il rumore si sia sentito in tutta la scuola, soprattutto l'urletto di Leo.

Sulla guancia del moro c'era il segno delle cinque dita. "E NON SPARIRE MAI PIÙ COSÌ, O GIURO SULLO STIGE, LEONIDAS VALDEZ, CHE TI UCCIDO IO STAVOLTA"

Poseidone/Nettuno

L'altra Faccia Della MedagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora