Genitori

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Leo's Pov

Calipso era lì. Era veramente lì. Abbiamo veramente ballato. "Di cosa parlava tuo padre?" Mi chiese mentre le facevo fare la giravolta
"Tranquilla Raggio di Sole. Niente d'importante" le risposi. Non ne era per niente convinta, ma per fortuna lasciò stare.

Mica le potevo dire che il mio corpo riproduceva l'esplosione.

Mica le potevo dire che era come se tutte le mie cellule si separassero l'una dall'altra.

Mica le potevo dire che era come se se qualcosa mi esplodesse dall'interno.

Mica le potevo dire che per colpa quella bastarda della Madre Terra il mio dolore emotivo diventava fisico e si mischiava con quello della mia morte.

Complicato, lo so. Ma che ci posso fare?

Avrei voluto che quella sera non finisse mai, ma Calipso e Talia furono costrette a tornare una al campo mezzosangue e l'altra con le Cacciatrici.

Avevo fatto così tanto lo stupido che Artemide e Talia avevano proposto a Calipso di entrare nel gruppo di ancelle della dea. Fortunatamente aveva gentilmente rifiutato.

"É stata una serata bellissima" dissi mentre mi buttavo sul letto, come tutti i ragazzi della stanza del dormitorio dei Grifondoro. "Le vostre ragazze erano... Wow" disse Harry.

"Hermione, neanche, scherzava eh" disse Percy. Dovevo ammetterlo anch'io: Hermione era veramente bellissima.

Di nuovo.

Successe un'altra volta.

E stavolta mi scappò un gemito.

Fortunatamente nessuno sembrò notarlo. "Quindi i professori sono i vostri genitori?" Chiese Ron mentre tutti ci mettevamo seduti. "Si. Purtroppo" dissi e i due semidei ridacchiarono.

"Ma perché li chiamate <Madre> o <padre> e non <mamma> o <papà>?" Chiese Harry. "Rispetto verso i superiori. Loro possono letteralmente ucciderci col pensiero, quindi meglio non averli contro." Spiegò Jason.

"Dire mamma e papà é una forma di affetto" aggiunsi "ma loro non ci vogliono bene, quindi non avrebbe senso"

"Non vi vogliono bene?" Chiese Ron. "La madre di Annabeth le ha detto di essere delusa da lei per non avermi ucciso" spiegò, di nuovo, Jason "Mio padre mi ha dato alla mia matrigna solo per calmare la sua ira, come se fossi un oggetto."

"Mio padre non mi ha mai aiutato quando... Sono scappato" dissi.
"Il padre di Frank gli urla sempre di annientare il primo che capita" aggiunsi "E quello di Nico gli ha esplicitamente detto di preferire un'altra persona a lui."

"La madre di Piper la definisce una storia non una persona" concluse Percy "l'altro genitore é morto a tutti, tranne che a me"

Dopo qualche attimo di silenzio, Harry disse "Jason ti chiedo scusa. Non ne avevo idea", ma il biondo alzò le spalle.

"É tutto okay"

Apollo's Pov

Durante lo spuntino delle 3 sull'Olimpo, ero l'unico dio a non ridere delle battute di Ermes.

Mi risuonava ancora nella testa, la voce di mio figlio.

"Padre aiutami" diceva "Ti Prego!"
"Non posso interferire nella profezia, altrimenti credimi: lo farei"
"Fallo lo stesso" sussurrò con le lacrime agli occhi "Per favore, Padre. Fa male"

Chiuse per un attimo gli occhi e si mise le mani sulle orecchie. Stava avendo un'altra visione della scuola distrutta. "Disegna" gli dissi "prendi foglio e penna, e le visioni si creeranno lí senza che te ne accorga. Almeno non le vedrai più coi tuoi occhi".
Era poco, ma era il massimo

"AIUTAMI, TI PREGO" Mi urlò nella testa. "Apollo, va tutto bene?" Mi chiese Artemide.

"Vi prego" singhiozzò una voce tra le mura di marmo "Vi supplico: aiutatemi. Fa male"

Tutti gli dei sospirarono. "Non so cosa lo stia distruggendo di più" disse Ade "Se Malfoy o il senso di colpa. Colpa di non poter dire niente. Di scatenare una guerra"

"Dobbiamo aiutarlo" disse deciso Ermes "L'ultima volta che abbiamo ignorato le grida d'aiuto dei nostri figli, l'Olimpo é stato quasi distrutto." Abbassò lo sguardo ripensando a Luke Castellan "tutti i semidei soffrono l'assenza dei genitori, chi più e chi meno. Malfoy userà quella rabbia contro Hogwarts e probabilmente anche contro l'Olimpo"

"Le Parche" iniziò Atena "Hanno deciso di testare la forza di Solace, Di Angelo e Valdez. Apollo, Efesto, Ade... Mi dispiace. Non possiamo fare niente per loro."

"Non capisco cosa vogliano da mio figlio" sbottò Efesto "Si é sacrificato per distruggere la Madre Terra, perché devono ancora testarlo?"
"Vogliamo parlare di Nico?" S'intromise Ade "Ha passato di tutto e di più, ora le Parche vogliono testare la sua forza."

"Il test é solo per Will" dissi cupo "Il test nasce per William. Nico e Leo si sono trovati in mezzo"

Artemide (stranamente) mi mise una mano sulla spalla. "Andrà tutto bene" mi disse. "Tu non puoi capire" sbottai "non hai figli".

"Apollo ho giurato la verginità eterna perché non voglio uomini, ma i figli non mi dispiacciono. Le ragazze... Le ragazze sono le mie figlie. Quando Zoe... Quando é diventata una costellazione, io mi sono sentita morire dentro. Non c'ero quando Di Angelo é morta, ma ho sentito che un pezzo di me se ne andava. So che é stato così per Ermes con Luke, per Dionisio con quel figlio che non mi ricordo, é stato così per Efesto con Charles, per Afrodite con Silena...

Anche se per loro non ci siamo, in fondo li amiamo. Non come Poseidone con Percy, lui é l'unico vero genitore qua dentro, ma li amiamo.

Sei così triste perché ami Will, ma non ti preoccupare. Non ce n'è bisogno. Si risolverà tutto."

E sempre stranamente, mi abbracciò. Non riuscii a fare a meno di ricambiare.

Odiavo quando aveva ragione: Amavo Will, davvero davvero tanto. Perderlo sarebbe stato un brutto colpo.

"Percy mi ha detto una cosa, al ballo" disse Poseidone quando ci separammo "Una cosa che dicevano i romani: Homo Faber Fortunae Suae. L'uomo é artefice del suo destino. Se il Fato e le Parche vogliono che finisca male, Will, Nico, i Sette, troveranno un modo perché finisca bene.

Le Parche volevano Valdez morto. Ed eccolo lì, ora, a dormire nel suo letto a Hogwarts con i suoi amici. Essere nostri figli, non significa essere come noi. Ammettiamolo: noi correremmo da qualcuno a piagnucolare. Will sta affrontando tutto questo chiedendo aiuto, ma non sta abbassando la testa!

Apollo, abbi fiducia in lui. Si scatenerà una guerra? Jason, Percy, Annabeth, Piper, Frank, Hazel, Leo e Nico troveranno un modo per combatterla senza feriti. Troveranno un modo che non comporta morti.

Essere dei significa essere potenti.
Essere umani significa cadere innumerevoli volte.
Essere semidei significa cadere e saper rialzarsi più forti di prima."

Alzò il suo calice di Nettare e mi sorrise "A Will, perché possa trovare la forza di rialzarsi" e tutti lo imitammo.

"A Will"

Efesto/Vulcano

Angolo me

Ammettetelo: tutti avete immaginato Efesto un uomo gigante, grosso e con la barba. Io me lo immagino così.

Mi é piaciuto molto scrivere questo capitolo. Ho sempre immaginato che gli dei in realtà amassero i loro figli con un amore sopra ogni limite, ma dovessero mostrarsi forti e con un cuore di pietra.

Per me Zeus ha trasformato Talia in un pino perché l'amava, non perché ne avesse avuto pietà.

Voi che ne pensate?

L'altra Faccia Della MedagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora