Tanti Figaccioni Senza Maglietta

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Jason's Pov

Infine era il Caos

Ah no, il mito non iniziava così giusto?

Vabbè, era il Caos.

Sul serio: Nico, Will e Leo urlavano di dolore emotivo o fisico, Piper imprecava e si lamentava su quanto odiasse l'altezza di Ron, Hazel piangeva mentre cercava di tenere gli occhi chiusi, Annabeth sussurrava ogni possibile piano per salvare i due semidei, Percy pregava Efesto e Apollo con tutte le forze che aveva e Frank cercava disperatamente di non fare vedere a nessuno le lacrime.

Per quanto mi riguarda invece ero sul punto di urlare: Nico mi stava stritolando la ferita ancora sanguinante.

"LEO" cercai di aggrapparmi alla speranza che stava abbastanza bene. L'avevo perso una volta, non l'avrei retto di nuovo. In risposta ricevetti altre urla dal figlio di Efesto e dal Figlio di Apollo. "WIIIILL" urlava disperato Nico. Poi parlò in tre lingue contemporaneamente: greco, inglese e italiano.

Disse "WIIIILL ti prego smettila. Morirai se continui così! WILL BASTA"
Capii le parole in italiano solo perché le avevo collegate al resto delle frasi.

"Nico, calmati" cercai di dire ma lui pianse ancora più forte.
E mi fece pena.

Nico aveva perso la sorella a dieci anni, era stato controllato a undici, aveva tradito la persona che amava a tredici, si era sentito escluso da due case a quattordici, aveva temuto di perdere la seconda sorella a quindici e subito dopo aveva attraversato il Tartaro da solo.

Non riuscivo a capire come facesse a essere ancora vivo.

Di colpo, tutte le urla s'interruppero e la luce diminuí. Sentii il rumore di qualcosa che cadeva e un sussurro.

"Ho salvato solo i pantaloni" disse piano la voce di Leo, poi ci fu un tonfo identico al primo.

Dato che il pericolo <Esplosione semidivina> era finito, ci girammo. Will era steso di fianco con solo i pantaloni bruciacchiati addosso mentre Leo era poco più lontano steso a pancia in su.

"Quella era la mia camicia..."

Ignorammo Draco e guardammo Nico. Per quanto volesse andare da Will, si sforzò di dire quello messo peggio e sarebbe a dire Leo. Raggiungemmo il mio migliore amico. Piper mi abbracciò iniziando a singhiozzare.

La camicia un tempo bianca era bruciata da tutte le parti. Praticamente non esisteva più. E scopriva la pelle completamente ustionata e fumante. I pantaloni non erano messi meglio. Faceva respiri corti e irregolari e tremava probabilmente per il freddo di dicembre.

Volevo scuoterlo e dirgli di alzarsi, di non mollare. Volevo dirgli di non abbandonarmi di nuovo e piangere come una fontana.

Mi fermò la voce di Will. "Ci penso io" sussurrò strisciando verso di noi. Gemeva ogni volta che poggiava una mano a terra e si tirava in avanti, strisciando le gambe. Percy e Frank si misero accanto a lui e lo sollevarono per le braccia, mettendosele al collo. "Grazie ragazzi" sentii a malapena. Il greco e il romano portarono Will accanto a Leo, ma non per curarlo.

"Sei troppo debole" gli disse Nico sorridendogli un po' "Lo salveremo, ma non sarai tu a farlo"
"Io gli ho fatto questo, io rimedio" rispose Will, sempre in un sussurro.

Si girò verso il ragazzo steso accanto a lui e tirò via lo zaino dalle spalle di Hazel. "Almeno prendi un po' di amrosia" gli disse la ragazza. Will guardò con una debole smorfia il nettare e l'ambrosia "Non é abbastanza per tutti e due. Datemi una bacchetta."

Harry gli diede la sua e lui la prese per la punta. Se la poggiò sul polso e si graffiò gemendo e facendo uscire del sangue.

"Ma cosa fai?!" Disse Annabeth strappandogli la bacchetta dalle mani. Will la ignorò e si sbriciolò dell'ambrosia su una mano mentre nell'altra reggeva la borraccia del nettare.

Sparse l'ambrosia su tutte le ferite di Leo, poi le bagnò col nettare e infine col sangue. "Sangue del dio della Medicina" rispose cercando di tenere gli occhi aperti. Mise quel che rimaneva del cibo degli dei, nella bocca di Leo facendogli fumare leggermente la pelle. Iniziò a cantare una preghiera ad Apollo mentre gli fasciava le ustioni e si illuminava. Poco, ma si illuminava.

Leo fece un profondo respiro e cominciò a respirare normalmente, solo quando tutte le bende erano al loro posto.

"Come torniamo a Hogwarts?" Ci chiese Will poggiandosi a Nico. Continuava a lottare per rimanere sveglio. Il fidanzato gli diede il suo mantello: stare senza maglietta il ventidue dicembre all'aperto non era il massimo.
Narcissa diede un mantello di Draco a Piper e lei lo stese su Leo per tenere caldo anche lui.

"Io andrò su Festus" dissi e Piper si uní a me. I maghi non vollero più salire sul drago, Percy e Annabeth decisero di smaterializzarsi così come Frank e Hazel. Solo Nico decise di portare Will con noi su Festus.

"A una condizione" disse il figlio di Ade "Lasciati andare. Smettila di resistere e rilassati."
"Se dormo sognerò la scuola-"
"La scuola é salva Will. É finita"
"Almeno finché non arriviamo"
"Will. Dormi." S'intromise Piper con la lingua ammaliatrice e il diretto interessato cadde addosso a Nico.

"Finalmente le avventure mortali sono finite" esultò Ron. "Parla per te" replicò Percy "Io sono puntualmente in ogni profezia esistente, quindi per me non sono ancora finte."
"Ormai ci siamo dentro anche noi, Percy" gli rispose Annabeth "Ricordi? Finché siamo insieme"

Mi strappai un pezzo della maglietta e lo avvolsi alla ferita sul braccio così che smettesse di sanguinare. Piper si mise sotto il braccio buono e mi diede un bacio sulla guancia. Hazel e Frank si diedero la mano e Percy mise sottobraccio la sua ragazza.

Quel <Finché siamo insieme> non valeva più solo per loro due. Valeva per tutti noi. Per le coppie e per il gruppo. Il nostro gruppo.

I Sette Mezzosangue che risposero alla chiamata.

Eravamo una famiglia. Certo, eravamo veramente una famiglia: Percy, Hazel e Nico erano miei cugini, Annabeth mia nipote, Leo e Frank anche. Probabilmente Piper era l'unica non legata alla nostra famiglia allargata vista la nascita di sua madre.

Ecco lí. Il mal di testa che mi viene ogni volta che penso alla mia famiglia divina...

Ci assicurammo che Malfoy tornasse ad Azkaban e saltammo su Festus. "Ci vediamo là" ci disse Frank e noi ci alzammo in volo. Io ero davanti, Piper teneva stretto Leo e Nico Will.

Mi girai e vidi Nico sorridere tenendo la testa sulla spalla di Will.

Finalmente anche lui era felice

Bianca di Angelo

L'altra Faccia Della MedagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora