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Scusate x gli errori

Pov Saturo

Eravamo a scuola il prof Yaga ci doveva dire qualcosa della massima importanza..forse è per dirci che andremmo al ritiro della scuole..per quello che mi ha detto un senpai del terzo, voltai lo sguardo; Shogo stava guardando il cielo, aveva uno sguardo più perso come se fosse pensierosa mentre io la sto o fissando..potrei essere geloso delle luce del sole, sorrisi, sembrava un dea, dalla porta entro il prof e quella piacevole atmosfera svanì, sospira, il vecchio ci guardo tutti e quattro si schiarì la voce:" Allora, vi ho riuniti qui per dirvi che siamo stati convocati per il ritiro" lo sapevo, mhmh non vedo l'ora:" Scusi prof ma lo faremo a Tokyo?" Disse Shogo, il prof annui ah io che volevo andare a Kyoto, uff

Yaga:" Ragazzi dovete essere seri..ci saranno delle persone molto importanti"
Shoko:" Certamente..saremmo serio come delle mosche"

Ridacchiamo, Shogo sospiro e si mise una mano sul volto:" Ah...prof mi scusi, queste "persone importanti" chi dovrebbero essere?" Disse facendo delle virgolette con le dita, il per si mise meglio gli occhiali:" Naobita Zenin e altri importanti stregoni" disse serio, Shogo annui, guardo di nuovo fuori sembrava un po' troppo giù di morale.. è successo qualcosa.

Dopo la lezione, abbracciai Shogo lei mi strinse forte..la sentivo sorridere:" Ah che giornata non credi Saturo?" Disse prendendomi la mano, annui li diedi un bacio sulla fronte:" È una bellissima giornata per andare al parco" dissi sorridendo, sentimmo una suoneria del telefono, Shogo lo prese e guardo il messaggio qualche secondo aveva la bocca semi aperta con gli occhi sgranati, scosse la testa, mi diede un bacio sulle labbra:" Scusa amore devo badare a Megumi..ti amo!" Disse girando l'angolo, la sua voce era spezzata ma contenta.

Sbuffai quel bambino mi ruberara la ragazza una di questi giorni.

Pov Shogo

Stavo correndo in ospedale, che cazzo è successo! Era papà mi aveva detto che dovevo correre subito in ospedale..era successo qualcosa alla mamma; erano passati alcuni minuti e ero davanti davanti alla porta della sua camera, i dottori mi avevo detto cosa li era successo...le lacrime stavano percorrendo il mio volto, presi un respiro profondo apri la porta e vidi papà che le teneva la mano, era in lacrime con me..il piccolo Megumi stava dentro il passeggino, papà alzò lo sguardo..

Cerco di ricomporsi un po', mi avvicinai al corpo senza vita di mia madre- un attacco al cuore, quando avevo partorito Megumi non ci avevo detto niente che si era formato in soffio..e per questo che è morta- mi sedetti sullo sgabello, i mei singhiozzi si potevano sentire in tutta la stanza:" Shogo.." disse papà mettendo una mano sulla mia spalla, continuai a piangere, abbraccia papà:" Non può essere... perché.. perché.." dissi con la mia voce spezzata, papà mi strinse forte:" Non c'è quasi un perché.. è la vita che è una merda.." disse stringendomi la maglia.

Era passata una settimana, ed era una settimana che non andavo a scuola, il prof era al corrente della situazione ma i miei amici no...sapevo che mi avrebbero impedito di participare al ritiro e io non voglio questo; stavo facendo addormentare Megumi, mentre papà stava bevendo una bottiglia di birra mentre guardava la TV- sul tavolo c'erano cicce di sigarette dentro il porta cenere, vari lattine di birra..e una foto di me e mamma..al mio primo giorno d'asilo..-

Sospira, diedi un bacio sulla testa al piccolino e lo misi nella culla..presi il telecomando dal divano e chiusi la TV papà, mi guardo accigliato li presi la bottiglia di birra e la buttai dentro il cestino:" Ma che cazzo fai Shogo..!" Disse alzandosi mettendosi davanti a me:" Perché che cazzo di motivo hai buttato la bottiglia! Non fai niente dalla mattina alla sera! Lasciami fare quello che voglio!" Disse sempre più arrabbiato,, lo guardia nei occhi ero abbastanza irritata:" 1: io sto crescendo Megumi quello che dovresti fare tu che è TUO figlio 2: Io preparo la cena, IO! 3: quando Megumi so alza durante la notte sono sempre IO a farlo stare buono..SEI TU CHE NON FAI NIENTE DALLA MATTINA ALLA SERA! E CHE NON SO RENDE CONTE CHE LE TUE SCELTE SI RIPERCUOTONO SU DI NOI" Dissi, aveva gli occhi gonfi, volevo piangere sfogarmi con qualcuno..il suo sguardo era perplesso.. mi sedette sulla sedia e mi copri gli occhi con le mani, le lacrime scendevano..

L'AMORE È COME UN DOLCE GOJO X READER Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora