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Scusate x gli errori scusate se non ho aggiornato 

Pov Saturo

Le l'acume mi bagnavano il mio volto, i singhiozzi riempivano la stanza. Perché? Strinsi la mano della ragazza che dormiva, mi asciugai le lacrime con il dorso della mano, accarezzai il volto arrossato di Shogo. così bella. Un sorriso amorevole comparve nel mio volto. Ho ucciso suo padre.. mi odierà lo so.. mi morsi il labbro. Mi ritornarono in mente le sue ultime parole. "Moccioso prenditi cura di mai figlia.. non farla soffrire.. dille che lo fatto per proteggerla" proteggerla da cosa?

Ero confuso, aveva ucciso la ragazzina,  solo per soldi, tks.. Senti la mano stringersi, vidi i suoi occhi aprirsi lentamente, le sue iridi verdi erano lucide aveva in candido sorriso, sbadiglio. Le diedi un bacio sulla fronte, la ragazza ridacchiò:" Che piacevo risveglio.. Saturo? Hai finito la missione prima eh? Come è andata?" Disse, cercando di tirarsi su con il busto, il suo sguardo ricadde sul sangue della camicia, sbianco:" Oddio.. cosa è successo!! T ti sei fatto medicare? Stai bene? C-" :" Shogo calma non ti agitare" la ragazza prese varie respiri, le diedi un bacio sulle labbra.
La mora mi guardo preoccupata, potevo leggerle che vuole sapere la verità. Deglutí.

Le presi le mani e le mani. I suoi occhi erano fissi nei miei, erano pieni di preoccupazione, quel colore così dannatamente bello. Uguali a quelli di Toji.. un nodo alla gola, non potevo dire quelle parole che l'avrebbero spezzato il cuore, quei momenti passati con suo padre, quei momenti di felicita che ho fatto sgretolare.. con la sua morte

:" Shogo.. i io.." abbassai il capo, perché è dovuto succedere? potevo evitare di ucciderlo? senti la sua mano accarezzarmi la guancia, alzai lentamente la testa, aveva un candido sorriso che trasmetteva un calore in nato:" Saturo.. cosa è successo?" la sua voce era ferma.

Non serve a niente nascondere la verità, fatti coraggio Saturo:" Shogo.. tuo padre ha ucciso il ventre e io.." la senti sobbalzare. Tolse la mano. Le lacrime cominciarono a scendere sul suo volto, l'abbraccia, la sua testa si mise sul incavo del collo. le accarezzai la schiena, la ragazza sussurro:"  Saturo.. scusami.. è è colpa mia" 

le baciai le il collo, la strinsi di più:" Non è colpa tua.. non darti incolparti per una sua scelta" la ragazza si stacco dal abbraccio. i suoi occhi lucidi e rossi:" Potevo evitare tutto questo.. IO  POTEVO FERMARLO! P POTEVO FARE DI PIU'!"la sua voce era piena di rimorso,  si copri il viso con le mani.

strinsi il pugno:" Non è colpa TUA! TOJI HA FATTO LA SUA SCELTA! TU NON HAI COLPE! DIAMINE!" silenzio. 

Shogo mi appoggio la mano sul viso, era fredda.. alzai lo sguardo, aveva un sorriso candido e gentile, un po' forzato, le nostre fronti si toccarono, sorrisi lievemente senti le sue labbra toccare il mio naso:" Saturo sono.. arrabbiata con lui. Sono arrabbiata con mio padre e.. volevo.. vederlo o sentire la sua voce in un altro modo" la sua voce era spezzata. stetti zitto, non voglio fermarla, prese un respiro profondo.

:" Volevo.. chiedergli scusa per aver alzato la voce" si asciugo le lacrime, mi cece un debole sorriso, abbasso il volto:" Adesso non ho più la possibilità di dirgli che gli voglio ancora bene.."

Il suo tono di voce, potevo capire che era piena di rancore, che voleva riavvolgere la pellicola, volevo ritornare nel passato, non vuole andare avanti.

Le ore passarono, eravamo solo noi due, in quella stanza, lei si era addormentata e io le tenevo la mano, avevo gli occhi socchiusi, ero stanco, le palpebre erano sempre più pesanti. ogni secondo che passava. mi lasciai collare da quel sonno.
.......
Le settimane passarono e shogo si era ripresa del tutto anche se i primi giorni erano molto duri. Non riusciva ancora ad aprirsi del tutto con i suoi amici ma a mano a mano Ci riuscì.

I suoi due fratelli minori non avevano saputo direttamente la verità. Avevano avuto solo una parte vera, che il loro padre era andato via. Non che fosse morto, Shogo aveva deciso per iniziativa che sarebbe stato distruttivo psicologicamente per i bambini, sapere che loro padre era stato ucciso, dal suo fidanzato. Decise semplicemente di dirgli che se ne era andato crearsi una nuova vita, aveva dato una brutta impressione di quell'uomo, che l'aveva cresciuta che le voleva bene, fino al suo ultimo respiro la dedicato a lei.

Ogni domenica portava un fiore esattamente una rosa rossa nella nella tomba.

Quando la notizia arrivo al orecchio dei piani alti, erano scioccati che proprio Toji Zenin l'uomo che nessuno poteva comparare la sua forza.

Saturo Gojo un ragazzo di appena 17 anni che ha spento la sua vita quel ragazzino in cui si è macchiato le mani del suo sangue.

Pov Shogo

Stavo stendendo i panni sul balcone di di casa, un leggera brezza mi spostavo i capelli, gli uccellini che volavano nel cielo azzurro, mi ricordavano quando giocavamo Io e la mamma era un gioco molto divertente, dovevamo trovare la coppia delle Rondini e poi dovevamo dargli un nome.

Ridacchiai, senti gentile le braccia avvolgermi La vita è un respiro caldo sul collo avevo capito chi era Saturo.

Le sue labbra si posarono sul mio collo lasciandomi dei dolci baci umidi.

Sospirai lo fece allontanare adesso non ho bisogno delle tue coccole, ne ho già avuto abbastanza, per un'intera settimana, era stato così.. non fare niente! Nemmeno sistemare i piatti e lavare i piatti mi sentivo inutile non potevo letteralmente fare niente se senza che lui venisse lì e facessi al posto mio.

:" Saturo, vai a prendere i bambini non voglio che si perdano per strada" :" Conosco la strada meglio di me questo è certo! E poi sono grandi non devi preoccuparti" :" Saturo, sono piccolini, non sono grandi" mi diede un bacio sulla guancia:"Ma voglio passare del tempo con te amorino!" mi tolsi dalla presa.

Per dio, lo amo, ma mi sta facendo innervosire più del solito. Presi le zucchine e cominciai a tagliarle, in tutta la casa si sentiva il rumore del coltello che si scontrava contro il legno. Sentivo la porta aprirsi, la voce di Tsumiki.

La bambina mi venne abbracciare. Sorrisi leggermente, le accarezzai la piccola testolina, Saturo con Megumi stavano sul tavolo a parlare, in realtà solo la voce di Megumi, mi girai, il piccolino stava raccontando la sua giornata, mentre quel bel cretino lo ascoltava. I miei ragazzi, che belli che sono.

Mentre Tsumiki sistemava le ultime cose sulla tavola, vidi l'alpino parlare ancora con Megumi, sbuffai:" Ragazzi è pronto" senti i passi avvinarsi, i due si misero a tavola, li guardai con un sopracciglio alzato:" Avete lavato le mani?" i due si guardarono, e come dei razzi andarono in bagno. Incorreggibili.

Mentre mi mettevo seduta, Megumi disse:" Sorellona, come è andata la giornata?" :" Bene anche se pensavo di fare qualcosa di diverso oltre a sistemare casa" dissi, prendendo una cucchiaiata di riso, deglutì:" E voi in vece, a scuola tutto a posto?" :" Oh oh! Oggi abbiamo parlato delle origini dei miti! Anche se non l'ho capito del tutto.." Tsumiki, aveva un dolce sorriso impacciato.

Ridacchiai:" Dopo ti do una mano va bene ?" la bambina annui energicamente, guardai il moro, aveva la testa bassa, era sconcertato sul dirmelo o meno? guardai Saturo, li appoggio una mano sulla schiena, mhm:" Beh.. La maestra vuole un colloquio con voi" disse. annui.

:" Bene.. emh, quado?" :" Oggi alle quattro" la sua voce era come un sussurro, guardai Saturo, aveva un sorriso comprensivo, di diede una pacca sulla schiena e disse:" Stai tranquillo! Megumi-chan!" :" Odio questo soprannome" ridacchiai.

Dopo pranzo lavai i piatti con Saturo:" Saturo, per caso sai il motivo che le megere vogliono parlare con noi?" :" Non ne ho proprio idea. Forse perché Megumi-chan è antisociale?" :" Non è 'antisociale' è solo timido" dissi, lo guardia nei occhi, l'alpino sospiro. 

Poso il piatto e tolse il mio, mi cinse la vita con le braccia, mi diede un delicato bacio sul naso:" Oggi c'è l'hai con me eh?" :" Non c'è l'ho con te è che tutta la settimana mi hai assaltato di dolcezza e iperprotettivo, e mi da fastidio. Non ne ho bisogno" 

il ragazzo non disse nulla, rimassimo li per un po'; circondai le miei braccia al suo collo, ridacchio:" Pensavo che ti facesse piacere" alzai le punte dei piedi e li diedi un bacio dolce sulle labbra.

L'AMORE È COME UN DOLCE GOJO X READER Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora