Darkness||Michael Clifford

12-Strange Boy

Jace entrò raggiante nell'aula di scienze.
La prof era in ritardo di qualche minuto.
Il ragazzo si diresse verso il suo solito banco quando noto' che quello del demone fosse vuoto.
"Strano" pensò dato che fosse sicuro di averlo visto in giro per i corridoi.
Fece spallucce e si sedette.
Inizio' a chiedersi come mai Clifford non fosse ancora presente in classe,il demone non era mai entrato in ritardo poi improvvisamente si ricordò di un dettaglio che aveva tralasciato: joanna era tornata a scuola.
Aveva come la sensazione che ciò centrasse con il ritardo del demone.
Si alzò di scatto dal banco e usci' fuori dalla classe.
Percorse tutti i corridoi alla ricerca di Clifford ma erano del tutto deserti.

Stava per andarsene quando sentì un armadietto chiudersi di colpo,si voltò e vide un ragazzo mai visto prima, i capelli ricci e castani gli ricadevano sul volto nascondendo appena la montatura dei suoi occhiali da vista;era intento a poggiare alcuni libri nel armadietto e con la mano libera teneva il proprio zaino.
Jace rimase fermo in mezzo al corridoio e continuò ad osservarlo.
Era passato da quella parte poco prima ed era certo di non aver visto nessuno come era possibile che quel ragazzo fosse sbucato dal nulla?
Il ragazzo si voltò dalla sua direzione sorridendogli.
Jace improvvisamente si ricordò il motivo per il quale fosse lì: doveva trovare Clifford e proseguì per i suoi passi.
"Aspetta!" disse una voce.
Jace si voltò e si trovò davanti al ragazzo di prima.
Jace lo guardo' confuso ma il ragazzo sembro' non notarlo e proseguì
"ecco sono nuovo potresti dirmi dove si trova l'aula di scienze?" Gli chiese sorridendo mettendo in mostra le sue fossette.
"Ecco perché non ti avevo visto prima" disse Jace rilassandosi "certo, siamo nella stessa classe" proseguì facendo segno al ragazzo di seguirlo.
"Mi chiamo Ashton" disse il ragazzo fermandosi di colpo allungando la mano verso Jace il quale la strinse con forza sorridendo "Jace".

Jace si sentiva strano era come se quel ragazzo gli trasmettesse una strano senso di sicurezza e non sapeva spiegarsi il motivo.

"Allora Ashton da dove vieni?" Gli chiese curioso riprendendo a camminare.
Il castano sembrò pensarci su' "sono australiano" disse con convinzione.
"E' molto lontana l'Australia" constatò Jace.
"Mmh sono solo 14 ore di volo cosa vuoi che sia " disse Ashton sarcastico .
"Esattamente" disse Jace ridendo.

Dopo non molto arrivarono davanti la porta dell'aula di scienze,bussarono ed entrano non prima di aver sentito un debole "avanti" da parte della prof.
Appena entrarono tutti gli occhi erano puntati su di loro "Evans perché sei in ritar- oh tu devi essere Irwin , il ragazzo nuovo" disse la professoressa osservando il ragazzo di fianco a Jace.
"In persona" disse Ashton.
"Bene,ora resta qui e presentati alla classe e tu Evans siediti!" Ordino' la donna.
Jace annuì e si diresse al suo posto , Michael era lì e stava osservando con fin troppa insistenza il ragazzo nuovo.
Jace prese il materiale del demone e lo spostò beccandosi un'occhiataccia. "cosa stai facendo?" Lo richiamò la professoressa "beh pensavo che visto che Ashton è nuovo e per il momento conosce solo me potrebbe sedersi al posto di Clifford" disse con fare innocente.
La donna sembro' pensarci su' per poi annuire dando il suo consenso non prima di aver detto ai ragazzi di far silenzio e ascoltare il nuovo arrivato.
Michael sbuffo' pesantemente,prese le sue cose e si sedette di fianco a uno strano ragazzo del quale non ricordava neanche il nome.
"Mi chiamo Ashton Fletcher Irwin ma potete chiamarmi Ash , ho 20 anni eh si sono stato bocciato quindi evitate di chiederlo,vengo da Sidney e mi sono trasferito qui in America da pochi giorni e beh non ho altro da dire " disse congedandosi .
Mentre il castano si dirigeva al suo posto si sentirono vari schiamazzi da parte delle ragazze che lo guardarono particolarmente interessate.
Ashton se ne rese conto e sorrise compiaciuto;aveva trovato delle nuove prede.
Passo' davanti a Michael e i due si scambiarono uno sguardo di puro odio
poi Ashton continuò a sorridere divertito e si sedette al suo posto "perché Clifford ti guarda in quel modo?" Chiese Jace confuso al castano.
Ashton si voltò guardando Jace dritto negli occhi " e chi diavolo è Clifford?" Sussurrò.
Jace si portò una mano sulla fronte "certo,sei nuovo non puoi saperlo comunque è il ragazzo dai capelli blu , ti guarda male da quando hai messo piede qui dentro"
"Forse perché sono seduto al suo posto" disse il castano divertito.
"Meglio così,dopo ciò che è successo e' meglio che stia lontano da me" disse Jace osservando Michael.
"Che è successo?" Chiese curioso Ashton.
Jace non rispose e finse di seguire la lezione di scienze .
Lo sguardo di Clifford era fisso sui due ragazzi e ciò fece innervosire Jace a tal punto che appena suonò l'intervallo si alzò di colpo dalla sedia per poi uscire di corsa.
Man mano uscirono tutti dalla classe lasciando i due demoni soli con la professoressa.
Ashton si alzò lentamente mettendo i libri nello zaino prima di avvicinarsi a Michael porgendogli la mano "piacere Ashton" disse con un sorriso compiaciuto.
Michael lo guardo' disgustato " mi spieghi a che gioco stai giocando?" Gli chiese con rabbia " non capisco " rispose Ashton con aria innocente dirigendosi alla porta mentre Michael lo segui' "che cosa ci fai qui?" Proseguì il ragazzo dai capelli blu "studio?" rispose l'altro sarcasticamente togliendosi gli occhiali da vista.
"intendo realmente"
"Oh credo che tu lo sappia" disse mordendosi il labbro guardando fuori dalla classe tra i corridoi tenendo lo sguardo fisso davanti a se come se stesse osservando qualcuno.
Michael provò a capire cosa stesse guardando il castano e quando si rese conto che fosse joanna strinse i pugni
" non.devi.toccarla" disse scandendo ogni singola parola.
Il castano rise divertito "e perché mai?" Michael provo' a rispondere ma improvvisamente Jace entrò in classe "Ash che ci fai qui? Non perdere tempo con Clifford" disse guardando Michael con disprezzo facendo segno al castano di seguirlo.
Ashton annuì' e prima di andarsene si voltò verso l'altro demone facendogli un occhiolino.
Avrebbe avuto la sua vendetta.