14-I like you

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Dopo quelle parole Joanna avrebbe dovuto avvicinarsi a Michael, abbracciarlo e dirgli che anche a lei era mancato.
E come se le era mancato!
Ma decise di rivoltarsi,aprire la porta e allontanarsi il più possibile da lui.
Corse più che poté.
Sperò che la partita di jace non fosse già finita.

Quando entrò in palestra la trovo' completamente deserta.
Se solo non fosse stata così stupida da aiutare michael sarebbe arrivata in tempo.
Si sedette sugli spalti e si portò le mani sulla testa.

Rimase in quella posizione fino a quando non senti' una voce.
"Ecco dov'eri!"
La ragazza alzò lo sguardo.
"Ashton!" Disse alzandosi di colpo dagli spalti rischiando quasi di cadere facendo così ridere il castano.
Joanna alzò gli occhi al cielo "sai dove è jace?" Chiese bruscamente.
Ashton sembro' quasi pensarci su' "probabile" rispose sorridendo divertito mentre joanna si limitò a fulminarlo con lo sguardo.
"Okay, non sei in vena di scherzare " rispose il castano allontanandosi lentamente da lei "seguimi" proseguì prima di dirigersi verso la porta d'uscita della palestra.
Percorsero tutti i corridoi e joanna provo' a stargli dietro ma con scarsi risultati dato che il castano fosse evidentemente più veloce di lei "Ashton!" Urlo' cercando di attirare la sua attenzione.
"Mmh?" Rispose lui voltandosi appena per guardarla in faccia.
"Dove stiamo andando?" Chiese con il respiro corto.
Ashton rise per poi poggiarle una mano dietro la schiena.
La ragazza si scansò immediatamente; conosceva Ashton da pochi giorni e non era ancora sicura di potersi fidare di lui.
Ashton gemette frustato al sentire i pensieri di joanna "da jace" disse prima di aprire la porta della sala del refettorio.

La sala del refettorio era irriconoscibile: era priva dei soliti tavoli, la musica alta quasi ruppe un timpano alla ragazza che istintivamente si aggrappò al braccio di ashton per superare la marea di persone ormai già ubriache.
"Che cosa è questo posto?" Urlo' a pieni polmoni Joanna cercando di sovrastare la musica per farsi sentire da Ashton.
"La festa per la vittoria della partita" rispose come se la cosa fosse ovvia.
Joanna arricciò il naso, disgustata dalla puzza di alcool.
"Come faremo a trovare jace?" Chiese Joanna stringendo la presa sul braccio di ashton .
" fidati di me" disse lui quando finalmente superarono la massa di persone presenti al centro della sala.
Ai lati della sala era presente un tavolino con delle sedie e il castano fece cenno alla ragazza di seguirlo.
Lì la puzza d'alcool era meno evidente e la ragazza sospirò sollevata "io continuo a non vedere jace" disse sedendosi sul tavolino per poi guardarsi intorno.
"Si starà divertendo con qualche ragazza" rispose Ashton divertito sedendosi al suo fianco.
"Probabile" rispose lei debolmente abbassando lo sguardo.
Ashton le mise una mano sulla spalla per richiamare la sua attenzione.
Riusciva a sentire quanto fosse triste.
"Tutto bene?" Le chiese conoscendo già la risposta.
Joanna si limitò ad annuire e quando alzo' lo sguardo vide michael in lontananza squadrarla dalla testa ai piedi.
Anche Ashton vide Michael e si irrigidì immediatamente "forse jace sarà andato a casa, potrei accompagnarti" disse senza distogliere lo sguardo dal ragazzo dai capelli blu.
Joanna scosse la testa " voglio divertirmi anche io!" Rispose scendendo dal tavolo per poi posizionarsi davanti al castano.
"Ashton, andiamo a ballare" proseguì portando le braccia sul collo del ragazzo il quale annuì soddisfatto.
Ormai era più che certo che rubare l'anima a Joanna sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Si diressero proprio al centro della sala.
Ashton porto' le mani sulla vita della ragazza attirandola maggiormente a se e Michael in lontananza si sentì quasi morire dentro.
Ashton sapeva a che gioco stesse giocando Joanna : stava facendo tutto ciò per far ingelosire michael.
Preso da un attacco di rabbia strinse maggiormente la presa sui fianchi della ragazza facendola sussultare appena.
Joanna decise di non dare peso allo strano comportamento del castano e continuò a ballare con lui fino a quando vide michael avvicinarsi velocemente.
"Tu vieni con me!" Le disse tirandola per il polso.
"Clifford non vedi che la ragazza si stava divertendo?" Rispose Ashton liberando Joanna dalla stretta del ragazzo dai capelli blu.
"Stanne fuori!" Rispose questo per poi riafferrare il polso della ragazza costringendola a seguirlo.
Joanna iniziò a dimenarsi e solo quando furono nei corridoi michael decise di parlarle
"Si può sapere cosa avevi intenzione di fare?" Le chiese con rabbia aumentando la pressione della stretta sui polsi della ragazza.
Joanna gemette dal dolore.
Michael si rese conto di aver esagerato e lasciò il polso della ragazza per poi accarezzarlo.
"Scusami" le disse con dolcezza " ma si può sapere che cosa avevi intenzione di fare?" Richiese alzando il tono di voce.
"E a te che cosa interessa?" Rispose lei con rabbia cercando di allontanare il ragazzo da se.
"A me cosa interessa?" Rispose Michael sorridendo istericamente per poi tirare un pugno all'armadietto dietro di se.
Joanna sobbalzò.
Non aveva mai visto Michael in quelle condizioni.
"Possibile che tu non l'abbia capito?" Proseguì il ragazzo amaramente avvicinandosi alla ragazza.
"Che cosa Michael?" Rispose lei gesticolando.
Michael senza preavviso premette fermamente le labbra su quelle della ragazza.
Joanna ricambiò e porto' le proprie mani sui fianchi di Michael attirandolo a se mentre quelle del ragazzo erano poggiate sulle sue guance.
Si staccarono entrambi con il respiro corto "questo" rispose il ragazzo accarezzando una guancia della ragazza.
Michael stava per far riconnettere le loro labbra quando la ragazza lo scansò appena.
Michael deluso abbassò lo sguardo e si allontanò da lei.
"Michael" lo chiamo' per poi avvicinarsi a lui.
Il ragazzo si limitò a guardarla negli occhi.
"Questo cosa significa?" Chiese Joanna istericamente.
Michael sorrise debolmente poggiando la propria fronte su quella della ragazza sentendola sospirare.
"Per te cosa significa?" Le chiese alzando le sopracciglia.
"Perché ti comporti in questo modo?" Chiese abbassando lo sguardo.
Michael la guardo' confuso e la ragazza proseguì "mi avevi detto di starti lontano"
"La cosa più stupida che io abbia mai detto in tutta la mia vita" disse guardandola dritto negli occhi prendendole il viso tra le mani "joanna, sono stato uno stupido perdonami" proseguì accarezzandole una guancia "è che tu mi piaci così tanto e io-" non fece in tempo a concludere la frase che le labbra di Joanna premettero sulle sue, Michael spalancò gli occhi dalla sorpresa per poi ricambiare il bacio subito dopo stringendo la ragazza a se.
Joanna approfondì il bacio sentendo Michael sorridere sulle sue labbra.
Quando si staccarono entrambi sorrisero "Michael, tu non hai idea di come io mi sia sentita quando-" delle lacrime le solcarono il volto.
Michael l'abbracciò per poi darle un bacio sulla fronte " perdonami" le sussurrò "mi sei mancato da morire" disse lei con la testa poggiata sulla spalla del ragazzo.
Lui le alzò il volto con le mani e si baciarono nuovamente.
Si staccarono quando alla ragazza arrivò un messaggio sul cellulare.

Darkness||Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora