5-Afraid

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Michael sussulto' appena e si voltò lentamente verso il ragazzo
"Come scusa?" Chiese sperando di aver capito male mentre l'ansia e la paura di essere stato scoperto aumentavano a dismisura
Jace avvicinò il suo volto a quello del ragazzo e lo guardò negli occhi.
"Io so cosa sei" ripeté in modo aggressivo
Michael alzò il sopracciglio fingendosi confuso
"Bravo mi hai scoperto. Di notte mi travesto e proteggo gli innocenti cavalcando un unicorno che vomita arcobaleni" disse blaterando la prima cavolata che gli venne in mente
"Si molto simpatico. Ah ah ah" disse jace simulando una risata
"E cosa sarei? Sentiamo" disse Michael incrociando le braccia al petto visibilmente preoccupato
"Tu sei un mostro. Un essere nato dall'unione tra il male e l'oscurita" disse jace puntandogli un dito contro
"Si come no" Rispose Michael alzando gli occhi al cielo.
"Smettila di negare Clifford! "
"È meglio che tu te ne vada" rispose Michael deviando il discorso
quando Jace gli tirò un pugno facendolo cadere sulla sedia che si spaccò sotto il suo peso
"Avanti! Reagisci! Fammi vedere cosa sai fare !" Urlò Jace.
Michael stava per cedere si avvicinò al ragazzo rapidamente ed era in procinto di saltargli addosso quando la porta della sua camera si aprì.
"Che cosa sta succedendo qui?" Urlo' Robert entrando di corsa nella camera seguito da Elisabet.
"Niente. Adesso Jace stava per andarsene. Vero ?" Quasi ringhiò Michael
Jace scocciato annuì ed uscì sbattendo la porta alle sue spalle non prima di aver lanciato al ragazzo uno sguardo carico di odio
"Michael che cosa hai fatto ?" Quasi urlo' suo padre
"Adesso vi racconto tutto" rispose il ragazzo cercando di calmarlo

Racconto' tutto nei minimi dettagli ai propri genitori
"Quindi lui ti ha detto che sapeva cosa sei, così? Senza un motivo apparente? "
Chiese Isabel visibilmente preoccupata.
Michael annuì .
"Non avrai mica usato i tuoi poteri? " intervenne il padre
I signori clifford erano diventati paranoici, e questo lo irritava sensibilmente.
"No, per l'ennesima volta no. Non ho usato i miei poteri, sono stato attento."
Rispose il ragazzo esasperato portandosi le mani alla testa mentre i suoi genitori si scambiarono un occhiata per poi annuire
"Va bene, adesso basta pensarci, c'è ne occuperemo io e tuo padre. Passando ad altro, devi cercare di farti nuovi amici, perciò tu sta sera andrai a qualche festa." Disse frettolosamente sua madre poggiandogli una mano sulla spalla accompagnandolo alla porta
"Aspetta, che cosa intendi con c'è ne occuperemo io e..." la madre lo zittì con una rapido movimento dalla mano.
"Non hai sentito tua madre ? Forza vai fuori a divertirti." Disse Robert quasi spingendolo fuori
Michael uscì dalla porta a testa bassa sapendo che replicare sarebbe stato completamente inutile e il ragazzo era convinto che i suoi genitori stessero tramando qualcosa

Anche Joanna quella sera sarebbe andata ad una festa con George e Julie.
Apri' l'armadio cercando qualcosa da mettersi
Indossò un vestitino bianco senza spalline inizio' a preparare una strana acconciatura ma alla fine decise di tenere i capelli sciolti e indossò un paio di tacchi alti neri.
Non salutò neanche jace , il ragazzo non si sarebbe neanche accorto della sua assenza e uscì di casa
Fuori ad aspettarla c'era Julie, la sua migliore amica
La ragazza indossava un vestitino nero aderente che metteva in risalto il suo corpo formoso e un paio di tacchi alti rossi abbinati al suo rossetto.
"Ehy Julie" la salutò Joanna con un cenno di mano
"allora pronta per la grande serata?" chiese la ragazza entusiasta abbracciandola
"certo" rispose cercando di staccarsi
Iniziarono ad incamminarsi e parlarono del più e del meno
"George è già alla festa" disse dopo un po' Julie
" e, chi lo sa, potremmo incontrare il ragazzo dai capelli rossi per cui hai una cotta" proseguì sarcastica dando dei colpetti a joanna scoppiando a ridere
Ma questa non lo trovò per niente divertente.
"ah ah ah, molto divertente. E lo sai benissimo che non mi piace" rispose guardando male la sua amica
"dai stavo solo scherzando, però devi ammettere che è carino" si portò la mano sulla bocca e rise.
"ma smettila, ti ricordo che sei fidanzata."
Ma Joanna ripensando ai lineamenti di quel ragazzo e ai suoi occhi di un colore così strano : un misto tra il verde e l'azzurro; si rese conto che julie avesse ragione , Michael era proprio un bel ragazzo "peccato che sia uno stronzo" Pensò Joanna

In pochi minuti arrivarono alla casa dove si sarebbe svolta la festa.
Non erano neanche le 22.00 e già fiumi di alcool scorrevano fra i ragazzi.
Joanna e Julie entrarono con una faccia disgustata ed andarono alla ricerca di George.
La musica alta bucava i timpani delle ragazze e non riuscivano neanche a parlare tra di loro .
Dopo un paio di minuti trovarono George in cucina intento a bersi una birra, li la musica era un po' più bassa e ci si poteva capire mentre si parlava.
"Ehy ragazze finalmente siete arrivate" disse George venendole incontro
Abbracciò Joanna e diede un lungo bacio a Julie.
" Io vado a prendere da bere, torno subito" disse la ragazza staccandosi dal bacio per poi sparire fra la massa di ragazzi che ballavano.
"tieni prendi" George passò a Joanna una birra, lei l'aprì e ne prese un sorso.
"ma Julie non è appena andata a prendere da bere?" Chiese confusa
George smise di bere per rispondere "si ma a lei piace non piace la birra, sarà andata a cercare qualche altro drink" disse ridacchiando
Julie tornò in quel momento con in mano una bottiglia di Vodka mezza vuota " è l'unica cosa decente che sono riuscita a trovare" mormorò bevendone un gran sorso " ne vuoi un po' ?"la porse a Joanna che la prese e bevve.
Passarono le ore successive parlando, bevendo e ballando.

Verso le undici Joanna era esausta e uscì a prendere una boccata d'aria.
Fuori c'era qualche ragazzo ubriaco qua e là.
Si sedette sul cofano della prima auto che trovò.
Si soffermo a guardare il cielo, quella sera era presente la luna piena che illuminava con la sua flebile luce la strada.
Improvvisamente le luci dei lampioni vicini si spensero, così come la musica e le luci della festa.
Tutti dentro la casa si lamentarono dell'improvviso blackout.
Joanna fece per alzarsi e vedere cosa fosse successo quando un un braccio le immobilizzò il collo in una morsa e una mano con un panno inumidito di cloroformio le premevano su bocca e naso facendole perdere i sensi.
Due figure incappucciate la presero una per i piedi l'altra per le braccia e la portarono via, sparendo nel buio della notte.

Spazio autrice
Ciao gente!
Beh che dire la sottoscritta si è beccata la febbre e molto probabilmente se non fosse stato per l'altra autrice questo capitolo sarebbe stato pubblicato più avanti .
Ci tenevo a ringraziare tutti quelli che hanno votato la storia .
Spero che il capitolo vi piaccia .
Alla prossima

Darkness||Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora