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Notai mia madre sospirare da lontano quando mio fratello alzò la cena.

Ero nella mia cameretta intenta ad ascoltare musica quando Scott spalancò la porta facendomi cadere dal letto per lo spavento. In quel momento aveva proposto di portare la cena alla mamma, che purtroppo aveva il turno di notte. Fantastica idea quella di uscire con un temprale, dico davvero.

"Muoio di fame" esclamò lei con un sorriso, strappando la busta dalle mani di Scott.

Mi guardai intorno attirata dal caos che regnava in quell'ospedale, persone ferite, sedie occupate e barelle sparse qua e là per non parlare di dottori ed infermieri che correvano in qualsiasi direzione.

"Ah scusatemi" sbuffò mia madre come ripresasi da una sorta di trance "Grazie per la cena" disse abbracciandoci uno ad uno.

"E' tutto apposto?" domandai, guardandomi intorno. Scott alzò un sopracciglio.

"Se escludiamo che le vittime di un tamponamento a catena sono state dirottate qui e che il medico non risponde ai messaggi. Sì. Tutto apposto"

Scott si fece perplesso come la sottoscritta "Che significa che non risponde ai messaggi?" chiese il primo mentre una sensazione negativa si faceva spazio tra i miei pensieri ribaltandomi lo stomaco.

"Non riusciamo a trovarla. Dobbiamo aspettare che arrivi il sostituto".

"Luna".

Mi voltai di scatto sentendo il mio nome. Daniel era lì, sembrava stare bene escludendo un piccolo graffio sulla fronte.

"Dan" esclamai correndogli incontro "Non credevo che fossi coinvolto anche tu".

"Beh io ed il mio ragazzo. Hai visto Flynn per caso?".

Scossi la testa per negare.

"Sono sicura che sarà qui a momenti" sussurrai abbracciandolo, sollevata dal fatto che stesse bene. Con il tempo Dan era diventato un confidente, un migliore amico, una figura paterna come lo era Deaton per Scott e non avrei sopportato anche la sua perdita.

"Aiuto. Qualcuno mi aiuti. Mi serve aiuto" urlò qualcuno spalancando le porte.

Ethan entrò correndo in ospedale mentre manteneva Danny che, a giudicare dall'alzarsi ed abbassarsi del suo petto irregolare, respirava a fatica.

Corsi ad aiutarlo, portando l'altro braccio di Danny attorno alle mie spalle e poi lo adagiammo su una sedia.

Scott strattonò Ethan, afferrandolo dalla maglietta. "Che cosa gli hai fatto" inveì contro l'Alpha. Ethan spalancò gli occhi spaventò ed iniziò addirittura a balbettare "Non ho fatto nulla. Ha iniziato a dire che gli faceva male il petto e che non riusciva a respirare. E continua a peggiorare".

"Non va bene" commentò mamma, dopo aver sentito il suo battito. Mi portai una mano sulla fronte spostando dei capelli che coprivano gli occhi, poggiai una mano sul fianco osservando mamma all'azione.

"Tra quanto arriva la dottoressa Hilyard" urlò alla receptionist ma quest'ultima scossa la testa mimando un "Non lo so".

"Ha la laringe deviata credo che sia uno pneumotorace" spiegò Melissa.

Danny si alzò in fretta e mi spostai appena in tempo, vomitò una sostanza strana era bianca e c'erano dei chicchi e delle foglie.

Com'era possibile?

"Ma è vischio" sussurrò Ethan, attirando la nostra attenzione.

Con l'aiuto dei ragazzi e di un altro infermiere riuscimmo a trovare una stanza per Dany, anche se affollatissima a causa del tamponamento.

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