Era una giornata come le altre, stavo facendo i compiti di matematica, altrimenti chi avrebbe ascoltato le lamentele di Mr. Rabbit.
Il professor Barnes era soprannominato da me e Karoline Mr. Rabbit a causa dei suoi enormi denti davanti che ricordavano, per l'appunto, quelli di un coniglio.
Qualcuno bussò alla mia stanza, stranamente aperta.
"Come va місяць?" sollevai la testa sorridendo, solo una persona mi chiamava così.
Місяць pronunciato misyatsʹ significava "Luna" in Ucraino, ovvero la lingue madre di Karoline.
Lanciai i miei libri ai piedi del letto e corsi ad abbracciarla. "Ehi Kar Kar tutto bene. Sono così contenta di vederti un'ultima volta" sospirai per poi staccarmi da lei.
Purtroppo l'indomani lei e la sua famiglia dovranno traslocare a causa del lavoro del padre.
"Dai non disperarti, sarò qui per le feste" esordì sventolando la sua chioma dorata. "Si ma fino a quel giorno? Voglio dire con chi condividerò la merenda a mensa, con chi confabulerò durante le lezioni, con chi farò i compiti, con chi prenderò in giro Mr. Rabbit e soprattutto con chi farò li scherzi a Scott e Stiles?" mi lamentai, sbuffando. Mi sedetti sul letto ed incrociai le braccia offesa.
Karoline si lasciò sfuggire una risatina, accompagnata dalla tipica mano davanti alle labbra e prese posto accanto a me. "Ci sentiremo quasi tutti i giorni e poi vado a Seattle non dall'altra parte del mondo".
"Beh per me è come se lo fosse".
"Veramente chiamavate un professore Mr. Rabbit? Come il coniglio di quel cartone?".
"Isaac" lo ripresi lanciandogli un libro "Ti sto raccontando una storia potresti magari non interrompermi? E si l'abbiamo chiamato come Roger Rabbit e non ridere, avevamo tredici anni e poca fantasia. Qualche problema?" lo ammonì puntandogli l'indice contro, Dan se la rideva sotto i baffi, rimanendo in un angolo.
Isaac scosse la testa e mi esortò ad andare avanti. Tornai a guardare la pioggia che batteva prepotente contro le finestre.
"Luna. Karoline" urlò Scott entrando in camera "Mamma ha preparato la merenda sta arrivando anche Stiles" esultò, tutti e tre ci lanciammo degli sguardi di intesa e corremmo giù per le scale.
"Bambini fate piano o vi farete male. Scott non vorrai di nuovo metterti dei punti e tu Luna non vorrai mica fratturarti di nuovo la gamba" ci rimproverò nostra madre con le mani sui fianchi, famosa posizione durante i suoi rimproveri. Io e Scott scuotemmo la testa spaventati, non volevo rivivere quei brutti momenti in cui, specialmente io, non potevamo giocare con gli altri.
"Mamma abbiamo tredici anni smettila di chiamarci bambini" disse Scott, io mi avvicinai allo spioncino della porta ed aspettai che Stiles ci si poggiasse. La porta di ingresso si apriva dall'interno così quando Stiles mise l'orecchio attaccato alla porta, cosa che faceva sempre per accertarsi che nessuno ci fosse dietro, l'aprì di scatto e lui cadde a terra come un salame.
"Buon pomeriggio Stilinski" disse Karoline facendoli una linguaccia, Stiles piegò di poco la testa di lato e l'osservò dall'alto con curiosità "Ouch, ci casco sempre" si lamentò prima di notare Karoline "Tu non dovresti essere a Seattle?" chiese alzandosi e si massaggiò un po' la testa "Parto domani". Stiles annuì e poi ci sedemmo a tavola per la merenda.
Succo di arancia e tante brioches al cioccolato offerte dalla vicina.
"Sai mi è difficile immaginare voi che andate d'accordo e vi fate scherzi" confessò Isaac, giocherellando con una penna. "Perché io e Scott ti sembriamo cane e gatto per caso? Quando i nostri si sono separati lui è stato un punto di riferimento insieme alla mamma. Ci prendiamo cura l'uno dell'altra".

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I know you love me ; Sacrifice
Fanfictionsequel di: •I know you love me •I know you love me; Paralyzed Quattro mesi dopo... P.s. Questa fan fiction riporta quasi pari passo le battute della serie tv con alcune differenze con scene aggiunte, dialoghi diversi, scene tolte, altre sostituite...