Feci degli approfondimenti a proposito del ragazzo nei giorni seguenti.
Intanto, ciò che ho scoperto era solamente il nome, l'età e la famiglia da cui provenisse.
Quest'ultima non mi era una totale novità, conoscevo la sorella da molti anni ed erano così differenti esteticamente che per poco non pensavo che uno dei due fosse stato adottato, ma avevo la certezza che mi sbagliavo ed era solo una mia stupida ipotesi.Si chiama Axel e ha cinque anni più di me.
Cinque anni di differenza non erano niente, ma dati i miei miseri quindici anni, la distanza di età sembrava molta di più, e ostacolava qualsiasi tipo di rapporto.
Non che mi interessasse, comunque.Continuavano a trascorrere i giorni e quel ragazzo mi rimase talmente impresso che mi sembrava di vederlo quotidianamente.
«Che lavoro fa tuo fratello?» domando a Sophie.
«È un gommista in una piccola officina del paese, perché?»
«Pura curiosità.»
Sì, ero davvero curiosa e avevo bisogno di sapere qualcosa in più sul suo conto.
«Come lo conosci?» mi chiede Sophie dopo aver analizzato la mia precedente domanda.
«L'ho visto l'altro giorno quando è venuto a prenderti, e mi fissava come se volesse qualcosa. Sai niente tu?»
«Ne dubito. È fidanzato da anni con Zaphina, ormai sono una coppia storica e, scusa se mi permetto, ma non credo volesse qualcosa da una ragazza molto più piccola.»Quel commento lo presi quasi come un insulto, ma effettivamente aveva ragione e non potevo darle torto in nessun modo.
Mi limitai comunque ad annuire per farle capire che avevo afferrato il concetto e chiusi il discorso.-
Stava per cominciare il mese seguente, ma questo era uno tra più importanti: marzo.
Circa una settimana dopo l'inizio del mese io e le ragazze avremmo compiuto un anno della nostra solida amicizia e, di comune accordo, avevamo deciso di festeggiarlo in modo elegante.
Niente di particolare in realtà, ma era un'occasione per stare insieme e ricordare come in un anno avevamo costruito tutto questo.
Così quella sera, prenotammo in un ristorante poco fuori dal paese per circa le otto.
Optai per un vestito nero lungo fino le ginocchia, con cinta integrata che si esibiva frontalmente in un grande fiocco, e delle spalline molto fine; lo abbinai infine con degli stivali neri in pelle, con una fibbia all'altezza della caviglia. Mi truccai leggermente come mio solito, legai su le ciocche di capelli che tendevano a scendermi sul viso con una mollettina nera, mi spruzzai un Jean Paul Gaultier da donna regalatomi da mia nonna paterna, ed ero pronta per andare.
Passai a prendere io le mie amiche, gentilmente accompagnata dal compagno di mia madre; presi prima Ashley che mi era di strada, e dopo Melissa.
Ashley portava una elegantissima maglietta nera che lasciava leggermente intendere con appena un po' di trasparenza, e le maniche a palloncino. Nella parte inferiore dell'outfit indossava dei semplici jeans neri e dei décolleté beige, abbinate oltretutto alla borsa dello stesso colore.
Melissa invece, cingeva uno splendido vestito blu elettrico attillato sul torace, ma che dai fianchi in giù il tessuto rimaneva morbido, come i vestiti in stile principesco. Per finire, spezzò lo stile un po' troppo elegante con delle semplici converse, così da non apparire troppo stravagante.
Arrivammo a destinazione, mi accertai di avere sia cellulare che denaro in borsa e scesi dalla macchina, salutando il nostro accompagnatore che partì non appena chiusi la portiera dell'auto lasciandoci da sole per cena.
Mancavano ancora circa una diecina di minuti all'orario prestabilito così ci accendemmo una sigaretta prima di far ingresso nel ristorante.
Alle otto in punto, entrammo: fummo accolte da un signore sulla cinquantina che ci diede il benvenuto, e proseguimmo verso un lungo viale completamente illuminato che portava all'esterno dell'edificio, in cui erano presenti numerosi tavoli per sedersi e consumare le pietanze ordinate.
Ci raggiunse una ragazza di bassa statura che avrà avuto tra i venticinque ed i trent'anni, con una bionda coda alta e occhi azzurri; indicò il tavolo a noi riservato e ci accompagnò.Ci sedemmo e ci guardammo intorno per ammirare l'allestimento dell'esterno in tutti i suoi dettagli, ma i miei occhi caddero in un particolare. Una persona.
Era Axel.
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Hai presente quella sensazione?
Teen FictionEssere traditi. No, non sto parlando del tradimento da parte di un fidanzato come avrete già pensato tutti, ma sto parlando di una cosa ben peggiore: il tradimento da parte di un'amicizia. Un'amica di una vita, con cui hai condiviso per filo e per s...