La chiamano "attrazione fisica" perchè "ti sbatterei al muro ogni volta che mi guardi anche per sbaglio" era troppo diretto.
Eppure. Era questo che Stiles aveva fatto intendere a Newt, che ancora riposava tra le braccia del ragazzo.Aveva usato le labbra per scrivere sulla sua pelle e aveva lasciato che gli leggesse i brividi.
Capelli sfatti, letto sfatto, uno sopra l'altro.
E la pace di quando non te ne frega più niente. Pura poesia.In entrambi erano presenti milioni di posizioni, scambi di battute e viaggi che potevano fare. Con ancora la luce fuori, il sole trapassava la finestra della stanza.
Illuminando l'intera stanza, i due si abbracciavano, stretti come se non ci fosse spazio. In mezzo al letto.
Stiles sospirò ancora in dormiveglia.
La testa sprofondò nel cuscino, il petto si gonfiò e una dolce ma debole risata gli arrivò alle orecchie.<<Mh Buongiorno>> borbottò subito, mentre sbadigliò, Newt scosse la testa e la nascose tra le mani e il petto del moro vestito, e lasciò scappare dei versi d'odio.
Stiles ghignò e posizionò la mano destra sopra la mano del ragazzo amorevolmente, Newt lo fissò. <<Voglio tornare a ieri notte>>
<<Se proprio vuoi chiudo le tende>> rispose sarcastico, entrambi risero, i brividi finirono sulle braccia e le gambe del biondo, si sollevò dalle braccia e scontrò il bacino contro l'altro per lasciargli un bacio sul mento.
D'istinto, Stiles gli prese il retro del collo, e lo avvolse tra le braccia lasciandogli on bacio dipinto sulle labbra.
Per un'attimo lasciarono perdere tutto e tutti.
Ma il secondo attimo, si concentrarono sul loro istinto. Qualcosa non andava.E quel qualcosa era il rumore di un arma.
L'odore era diventato pesante.Stiles si voltò, entrambi diventarono tesi, confusi, e impauriti.
Una decina di uomini erano presenti nella loro stanza, con in mano fucili pronti a spaccare in mille pezzi un cranio.
Newt subito prese la mano di Stiles, ma uni degli uomini caricò l'arma.
<<La Monroe li vuole vivi, se li toccate, vi ficco una pallottola d'argento in fronte>> sbraitò il più anziano.Aveva i capelli grigi, gli occhi erano chiari, la voce era di poco sveglia, aveva indossò una giacca di pelle scura, una maglia chiara e jeans leggermente larghi e neri.
<<Ragazzi -avanzò di pochi passi- quale onore>> iniziò. I due lo guardarono pietrificati, tremavano e speravano solo di vivere. <<Non vi faremo nulla, se starete buoni e collaborerete>> continuò.
<<io sono Janson>>
<<Voi siete parte del branco di Scott McCall, dico bene? -disse lasciando fredda la situazione- Sapete che La Monroe ha ucciso alcuni soprannaturali>>
<<Quella donna li ha massacrati>>
<<Ragazzo, è stato tutto per una giusta causa... come ti chiami?>> Rispose tenendosi per le ginocchia. <<Fottiti. Non faremo un bel niente per te o per La Monroe>>
Al sentire la frase, lo stesso cacciatore di prima puntò il fucile sul moro, un colpo partì e gli occhi di tutti sgranatono.
<<Perché lo ha fatto?>> Chiese subito Newt, <<Preferivi che sparasse al tuo amico? Vi sto dando l'opportunità di venire con noi, per testarvi, o verrete torturati e uccisi nelle mani della Monroe>>
<<Verremo torturati e uccisi lo stesso, non cambierebbe nulla>>
Janson si zittì. Newt fissò Stiles, aveva lo sguardo perso e il sudore gli colava dalla tempia. <<Avrete tempo per salutare le persone che amate>>
<<E poi ucciderete anche loro perché la maggior parte sono soprannaturali>> gli rispose velenoso il moro.
<<Vi toglierò un grande peso, ragazzi. Col mio aiuto smetterete di essere inutili mostri assassini.>> continuò Janson.
Stiles disse "no" scuotendo la testa, Newt iniziò ad agitarsi mentre Janson insistette.
L'aria si vece pensante, silenziosa.
Non vedeva altro che pericolo intorno a lui.<<Morirete comunque. Siete destinati a morire!>>
<<HO DETTO DI NO>> gridò.
La finestra si ruppe. Un ruggito fece partire le armi, milioni di pallottole d'argento colpirono ovunque: vetri, cuscini, muri.
Le luci stordirono i ragazzi.
Immediatamente Stiles tirò per un braccio il più piccolo, gli spari aumentarono cercando di prenderli, con scarsi risultati.I due arrivarono in un angolo della stanza, Stiles si mise davanti al biondo cercando di proteggerlo.
Guardandosi attorno vide l'unica persona che voleva: Scott, mentre graffiava alcuni dei cacciatori, Malia colpiva gli altri aiutata da Theo, Liam, Janson, Ethan, e Peter.
Il sangue macchiò tutto il pavimento.
E la situazione si tranquillizzò d'un tratto.<<Oh Cazzo>> sbraitò il più piccolo.
<<Voi state bene?>> Chiese poco dopo Peter, Stiles guardò il migliore amico, e annuì.
<<S-stiles -borbottò Newt- t-ti credo, h-hai ragione->> disse prendendogli il braccio.Scott si avvicinò e abbracciò subito l'amico. "Mi sei mancato" gli sussurrò.
<<Come ci avete trovati?>> chiese quest'ultimo.
<<Deaton ci ha detto del Nekomata e.. abbiamo scoperto che i- demoni precedenti sono morti qui mentre si nascondevano dal.. loro destino>> rispose Scott gesticolando verso il biondo <<E ora dov'è questo Deaton?>>.
Un rumore di passi arrivò alle orecchie del branco.
<<Dov'è!>> Gridò un ragazzo dai tratti asiatici.<<Minho>> sussurrò Newt tra sé e sé, scioccato si alzò e corse ad abbracciarlo.
Tutti restarono a guardarli, come nulla fosse, Minho diede qualche pugno di troppo all'altro che obbligato si rifugiò dietro il suo fidanzato.<<Potevi dirci dove eravate! Non sempre i piccioncini sono da soli per avere intimità>> sbraitò l'asiatico, <<Cosa>> cantonò stupito Newt.
<<Minho non potevamo avvisare nessuno->>
<<Ma uccidere quella ragazza povera e dolce, nel seminterrato si. È Buono. Positivo devo dire>> lo bloccò Peter con aria sarcastica.
<<Non è dolce, ne povera!>>
L'aria circondata da Newt si restrinse. La vista era offuscata e gli occhi tremarono ripensando alle frasi che Teresa diceva al suo Stiles.
<<Newt>> richiamò quest'ultimo. Subito si voltò e lo prese per il punto vita. Gli occhi tornarono fissi su di lui.
Il resto dei radurai si ammucchiò verso la porta proteggendo Chuck e le ragazze, Malia Peter e Liam erano davanti agli umani mentre Theo e Scott si stavano avvicinando per lasciare intimità ai due.Era tutto tranquillo.
<<Sicuro di stare bene?>>
<<Si se lo sei tu, Stiles, lo sai>> rispose avvicinandosi piano piano al viso.Prima di sfiorare le sue carnose labbra, le mani del moro finirono sul petto del più piccolo. Con forza lo tirarono a terra, un rumore assordante rimbombo per tutta la stanza, Theo e Scott mostrarono zanne e artigli e corsero davanti all'amico mentre il resto andò da Newt, coprendolo.
<<Ti avevo avvisato, Stiles>> sputò velenoso.
Newt, strattonò tutti fino al vederlo, il suo ragazzo perdeva sangue dalla spalla sinistra, ed era poggiato al muro.
Il sangue colava in fretta e attraversava la sua mano.Il cuore iniziò ad accellerare, le gambe tremarono e le voci erano stridule come delle unghie su una lavagna.
I ruggiti del branco gli arrivavano alle orecchie.Pesante e stanco da tutto e di tutti.
Smise di trattenersi.•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
STAI LEGGENDO
Blunned Lines - Stiles&Newt
Fanfiction[COMPLETA] Dicono che i sogni non siano altro che ricordi di una vita passata. Le piccole cose possono avere un grande potere. L'amore è come una fiamma delicata. Come una ferita dolente, L'amore ci perseguita anche nel sonno, e fonde le emozioni co...