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T/n Pov

Ci scambiammo uno sguardo per poi ritrovarmi sopra di lui, le mie labbra assaporavano le sue e le sue mani vagavano lungo il mio corpo.

Era tutto come doveva essere.
Eravamo io e lui.
Circondati da alberi e neve, riscaldati dalla calda acqua della piscina e illuminati dai deboli raggi della luna, ormai coperta dalle grigie nuvole che trattenevano la pioggia.

Eravamo vulnerabili al tocco dell'altro, bisognosi di averci senza preoccupazioni esterne.

Con un colpo deciso introdusse il suo membro dentro di me, i suoi movimenti erano lenti, studiava come muoversi in acqua.

Afferrò con prepotenza i miei fianchi costringendomi a muoverli a ritmo veloce.
Finalmente potevamo lasciarci andare, potevamo far sentire i nostri versi di piacere senza la preoccupazione che qualcuno potesse sentirci o vederci.
Adoravo quel senso di libertà, la mia mente era libera, non avevo alcun pensiero se non quello di cogliere l'attimo insieme a lui.

Il suo membro entra ed esce, a ritmo sostenuto, mentre le nostre labbra non si staccavano.

Le nuvole ormai cariche, cedettero, dopo non molto fummo avvolti da una prepotente pioggia, fredda, andava in contrasto con il calore dei nostri corpi, procurandoci lunghe scariche di brividi.

"Forse è meglio se entriamo...non vorrai ammalarti" propose mentre spostava dal mio viso una ciocca di capelli.

"Non mi ammalerò a causa di una stupida pioggia" dissi cominciando a muovere più velocemente i miei fianchi.

Smise di toccarmi delicatamente i capelli e gli avvolse in un pugno, li afferrò con prepotenza e mi costrinse ad alzare la testa rivelando così il mio collo.
Ci si fiondò, mordicchiava e baciava ogni parte scoperta di esso.

"Shota..." gemo il suo nome

"Dimmi"

"Non fermati"

A quella mia richiesta uscì da me, lo guardai come per chiedergli cosa fosse successo ma dopo non molto mi ritrovai piegata in avanti, appoggiata al bordo della piscina.

"Non ho intenzione di farlo" sussurrò al mio orecchio.

Adoravo quando prendeva il controllo di tutto.
Adoravo i suoi movimenti veloci ma decisi oppure lenti,delicati ma al contempo profondi.
Adoravo ogni secondo passato assieme.

Afferrò di nuovo i miei capelli mente si muova a velocità irregolare.
Portò la mia testa all'indietro mentre le sue spinte divettavano più veloci.

Sentii un lieve bruciore sulla natica destra, mi aveva schiaffeggiata, dalla sorpresa un lieve gridolini misto tra piacere e dolore uscì involontariamente dalla mia bocca.

I suoi movimenti cominciarono a diventare più lenti, le mie gambe più deboli e dopo qualche violenta spinta raggiungemmo insieme l'apice del piacere.

Mi rigirai, cercando di sedermi sul bordo ma le mie gambe erano ormai troppo deboli.
Shota cominciò a ridere debolmente alla mia vista, era la prima volta che mi riduceva così.
Lo guardai con sguardo offeso e placò le sue risate.

"Dai su vieni, ti porto in braccio" disse prendendomi con entrambe le braccia, uno posizionato sotto le mie ginocchia mente l'altro sotto la mia schiena.

Uscì dalla piscina con me in braccio, la pioggia era ancora presente ma era più debole.
La luna, ormai scoperta, aveva ricominciato a brillare illuminando così la piccola buia stradina che conduceva alla porta d'ingresso.

Mi lasciò davanti al camino e quando ritornò aveva con se due accappatoi, mi avvolse con uno di quelli e in silenzio ammiravano il legno ardere che generava intense fiamme.

"Grazie " dissi con lo sguardo ancora rivolto al camino.

Non rispose, aspettava che fossi io a continuare.

"Grazie per tutto, non mi merito tutto questo,te" sospirai "so che ci saranno vari problemi in futuro ma so che se siamo insieme riusciremmo a cavarcela in qualche modo"

Senza dire nulla mi circondò con le sue braccia, erano confortanti, non serviva che proferisse parola per capire a cosa stesse pensando.

"È meglio farsi una doccia se non vogliamo svegliarci con un raffreddore domani" disse prendendomi per mano.

Ci stavamo rivestendo, dopo esserci asciugati, quando realizzai.
Realizzai che lui era casa, la mia casa, sorrisi in involontariamente ma allo stesso tempo calde lacrime percorsero le mie guance.

"T/n? Va tutto bene?"  domandò avvicinandosi a me ed asciugare le scie bagnate che avevo sul viso.

"Si, più che bene, non preoccuparti" risposi baciandolo.

La mattina seguente mi alzai sola, Shota non era presente.
Andai al piano di sotto per controllare e lo vidi intento a cucinare qualcosa.

"Che cucini?"

"Dei pancake" mi porse un pezzo per assaggiarlo "come quelli che facevi tu"

"Si ma i miei sono più buoni"

"Non lo si può negare"

La giornata si conclude in fretta, non mi ero accorta del tempo che era passato.
Avevano cucinato e mangiato assieme, fatto l'amore, riso e scherzato per poi rifare tutto di nuovo.

"Hai preso tutto?"

"Ti ricordo che sono venuta qui senza avere nulla" dissi avviandomi verso la macchina.

"Già ora di andare eh?"
"Già, il tempo è volato"

Posai la mia testa sul finestrino, ammiravo il paesaggio circostante, la neve di ieri era quasi del tutto sciolta a causa della pioggia ma nonostante ciò il paesaggio rimaneva stupendo.
Alberi verdi circondavano la strada ormai illuminata solo dalla calda luce del crepuscolo, la poca neve rimasta decorava i rami e rifletteva la luce.

Shota posò una mano sulla mia gamba, cominciando ad accarezzarla fino a raggiungere l'interno coscia.
Il suo tocco era delicato, dolce.
Mi addormentai accompagnata da quella sensazione.

Venni svegliata dal suo tocco, continuava a giocare con i miei capelli.

"Dove vuoi andare adesso?" domandò ma dal tono della sua voce si poteva capire che conoscesse già la risposta.

"Devo ritornare da loro, Shota..."

"Devi per forza?"

"Si"

"Capisco" mi fece scendere dall'auto ma quando cominciai ad allontanarmi mi rincorse e mi imprigionò tra le sue braccia "mi mancherai"

"Pure tu...chiamami quando vuoi, scrivimi quando vuoi, vediamoci appena puoi ma ora devo andare, saranno preoccupati per me"

Non rispose, nessuno dei due osava voltarsi per vedere l'altro.
Sapevamo che separarci sarebbe stato difficile per questo ci allontanammo in completo silenzio.
Sentii il rumore del motore accendersi solo quando entrai nel vicolo.

Un senso di vuoto mi pervase, avevo passato tutta la giornata con lui e ritrovarmi da sola mi faceva sentire vuota.

Dopo svariati, interminabili, minuti di camminata raggiunsi la base.
Una volta messo piede dentro capii che c'era qualcosa che non andava.


Angolo me
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e fatemi sapere che ne pensate
A presto<3

i wanna be yours  || Aizawa X reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora