Tornai al piano superiore e avvicinandomi alla zona dei creativi sentii le voci di Deren ed Aylin.
Capii che c'era qualcosa che non andava e così mi avvicinai a loro.
Non erano mai andate d'accordo.
Ricordo quando Aylin lavorava per noi, ogni giorno riuscivano a trovare un motivo per discutere.
"Allora, avete definito gli ultimi dettagli del progetto?" chiesi ad entrambe.
Mi risposero che faticavano a trovare un accordo su alcuni punti.
Che strano!!
Chiesi quale fosse il problema e Aylin partì in quarta spiegandomi che Deren si comportava male e che continuava a prendersela con lei.
La fermai subito dicendole che non avevo nessuna intenzione di fare il giudice e che era meglio per loro non tirare troppo la corda, la mia pazienza aveva un limite.
Sembravano due ragazzine capricciose!
Ordinai ad entrambe "Voglio quel progetto tra quindici minuti!" e senza lasciar loro modo di replicare mi allontanai.Andai in ufficio e mi misi immediatamente al computer per controllare dei file.
Nella mia mano destra tenevo le mie pietre di Luna che facevo roteare tra le dita.
Le avevo sempre con me, oltre ad essere un porta fortuna, erano un ottimo anti-stress.
All'improvviso un flash... pensai al desiderio di Sanem.
Misi la mano nella tasca posteriore sinistra del mio jeans ed estrassi la piccola busta che conteneva il bigliettino scritto da Sanem.
Era di colore rosa ed era profumata, si profumava della mia dolce Sanem.
La tenni tra il dito indice ed l'anulare della mano sinistra fissandola.
Chissà se le mie pietre mi avrebbero aiutato ad esaudire il mio desiderio, chissà se in quel foglietto c'era scritto qualcosa riferito a me, chissà...
La fissavo e la rifissavo, ero tentato di aprirla ma allo stesso tempo avevo paura, paura di trovare scritto qualcosa che avrebbe deluso le mie aspettative, qualcosa che avrebbe infranto le mie speranze così la rimisi in tasca e ripresi a lavorare.Poco dopo arrivò Polen, tornava dall'archivio dove aveva aiutato Sanem ad installare alcuni programmi sul computer che le avevo regalato.
Lavorò per poco con il suo PC poi, con la scusa di effettuare una pausa, mi disse che sarebbe andata a trovare sua madre e che avrebbe dormito da lei.
Mi propose di accompagnarla e, poiché non avevo altro da fare, accettai.
Proprio in quel momento entrò in ufficio Deren e mi chiese di ricontrollare con lei il progetto.
Le risposi che non potevo poiché dovevo andare via con Polen ma le suggerii di inviarmelo via mail così avrei potuto controllarlo successivamente.
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Le mie verità
RomanceCan Divit, fotografo di fama mondiale, torna nella sua Istanbul. La permanenza nella sua città natale è limitata a pochi giorni ma ... avviene l'incontro con la donna che gli cambierà la vita. Can Divit si racconta e ripercorre, insieme a noi, i mom...