Il vero volto di Erkenci Kus

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Quella notte mi addormentai sul divano e mi risvegliai la mattina con il bigliettino del desiderio di Sanem ancora tra le mani.
Nonostante non avessi dormito nel mio letto mi svegliai riposato e felice!
"C." ... l'iniziale del mio nome, ne ero sicurissimo, era quello il significato di quella lettera.
Questa era la conferma che mi amava e che desiderava restarmi accanto.
Restai ancora un pò sul divano pensando alla mia dolce Sanem ma poi dovetti alzarmi ... in Fikri Harika mi stavano aspettando.

Salii le scale che, all'interno del palazzo, portavano al piano dell'agenzia ed andai direttamente al reparto creativi dal quale sentivo arrivare applausi e risate.
Lì avrei trovato anche Sanem ed infatti fu così.
La guardai, sorridendo, con uno sguardo diverso dal solito; lo sguardo di un uomo che aveva trovato una certezza di nome Sanem.
Deren stava informando i ragazzi su quale fosse la sceneggiatura che avevamo scelto tra gli autori del web.
Mentre Deren parlava io fissavo Sanem che si trovava difronte a me.
Notai in lei una certa agitazione, come se l'attesa di conoscere il nome dell'autore la preoccupasse.
C'era qualcosa di strano in quel suo comportamento ed il mio sesto senso mi stava dicendo che molto probabilmente lei c'entrava qualcosa con la sceneggiatura scelta... anzi, ne ero sicuro.
Deren annunciò: " tra le tantissime sceneggiature che abbiamo ricevuto per la pubblicità, ieri abbiamo scelto il vincitore. La sceneggiatura è opera di un certo Erkenci Kus, signori!"
Sanem spalancò gli occhi e si voltò verso di me guardandomi negli occhi.
Deren continuò dicendo: " ora vorrei accennarvi la storia perché, credetemi, era la storia che ci serviva. Si svolge in un tranquillo quartiere di periferia, le protagoniste sono quattro ragazze, cresciute insieme, che intraprendono un viaggio per cercare di realizzare i propri sogni. Questo testo esalta l'automobile che diventa il mezzo per realizzare il desiderio. Mi è veramente piaciuta!".
Mentre Deren raccontava la storia io continuavo ad osservare Sanem.
I suoi occhi brillavano e sul suo viso era comparso un sorriso.
Era suo... il testo era suo, ne ero certo!
Senza perdere tempo esclamai: " attenzione, domani si gira ma il budget disponibile per questo progetto è bassissimo perciò abbiamo deciso di ripagare l'autore offrendogli uno stage e realizzare il suo sogno di lavorare con noi! Gireremo tutto domani".
Deren riprese la parola chiedendo a Cey Cey di recuperare il numero di Erkenci Kus e di chiamarlo al fine di effettuare un colloquio con me e con il resto dello staff per definire i dettagli.

Deren riprese la parola chiedendo a Cey Cey di recuperare il numero di Erkenci Kus e di chiamarlo al fine di effettuare un colloquio con me e con il resto dello staff per definire i dettagli

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In quel momento Cey Cey iniziò ad agitarsi, faceva sempre così quando era a conoscenza di qualcosa che nessuno doveva sapere, quando era a conoscenza di un segreto.
Quella fu, per me, la conferma che Sanem era l'autrice del racconto, Sanem era Erkenci Kus e presto sarebbe venuta allo scoperto.
Tornai nel mio ufficio insieme a Deren per definire tutti i dettagli per la registrazione del giorno dopo.
Dopo aver stabilito tutto quello che dovevamo fare, Deren non perse l'occasione per ricordarmi l'uscita serale che le avevo promesso e, proprio mentre Deren mi proponeva di vederci la sera stessa, entrò Sanem che rimase sbalordita non appena sentì la proposta di Deren.
Ahhhh, allora era gelosa!!!!! Questo mi rendeva felice.
Sanem era venuta per darci informazioni su Erkenci Kus: " volevo solo dire che ho contattato l'autrice ma non è in città e così propone di fare il tutto telefonicamente".
Deren rimase sorpresa alle parole di Sanem infatti, sul bando era indicato che il vincitore, come premio, avrebbe trascorso un mese di stage nella nostra azienda pertanto era necessaria la presenza.
Mi venne una idea e dissi a Sanem: " tu la chiami e poi ci parliamo noi, ci organizziamo".
Sanem fu subito pronta nella risposta: " non vuole parlare con nessuno, dice".
"Dammi il numero, la chiamo io" replicai.
"Ha detto che non lo posso dare a nessuno... è una tipa strana. Se vuole posso dirle di chiamare lei".
"Bene, facciamo così allora" dissi a Sanem mentre pensavo a cosa si sarebbe inventata a quel punto.
Sanem annuì e scappò fuori dall'ufficio.

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