Non trovai traffico per strada pertanto, dopo aver lasciato Polen a casa, arrivai in agenzia velocemente.
Varcai la porta d'ingresso e mi diressi nella stanza adibita a sala di montaggio.
Non era molto grande ma era ben allestita con apparecchiature moderne... 4 schermi, uno dei quali grandissimo, dove potevo rivedere le immagini dei filmati che, successivamente, avrei montato.
Iniziai a studiare ogni minimo particolare delle scene girate.
Devo essere sincero, Osman mi aveva stupito, non avrei mai pensato possedesse un talento innato per la televisione.
Mi misi a rivedere la scena dove Guliz, vestita da Hawaiana, porgeva ad Osman la bottiglietta della bevanda sponsor ma qualcosa andò storto e la bottiglietta cadde.
In sottofondo si sentii la voce di Muzaffer che borbottava contro Osman per quanto era appena accaduto.
La scena era divertente ma la parte più bella arrivò subito dopo, quando arrivò Sanem che iniziò a lamentarsi con Osman: " ma cos'è questa puzza!? È insopportabile! Osman, ma che hai combinato!"
Alle parole Sanem unì alcuni gesti che mi fecero scoppiare in una sana risata.
Era fantastica!!!
Tornai indietro con la registrazione, volli rivedere ogni istante ed all'improvviso l'immagine si fermò.
Alzai lo sguardo sullo schermo più grande soffermandomi sul viso di Sanem.
Mi piaceva... mi piaceva la sua spontaneità, mi piaceva la sua allegria, mi piaceva la sua ingenuità.
Mi piaceva... mi piaceva ogni giorno, ogni momento, ogni istante sempre più.
Ne ero certo, Sanem era la donna della mia vita!Il mio cellulare squillò, guardai sul display chi potesse essere e lessi "Sanem"... non feci fare ulteriori squilli, risposi subito: "Sanem!"
Sentii la sua dolce voce dirmi: " signor Can, come sta? Mi stavo chiedendo come stesse andando il montaggio, ero preoccupata"
"Il montaggio ti preoccupava?!... va bene, il montaggio sta andando bene, è divertente, molto divertente, mi sto proprio divertendo in questo momento".
Mentre rispondevo a Sanem, mi alzai ed uscii dalla stanza.
Sanem mi fece altre domande: " Aveva detto che avrebbe lavorato tutta la notte. Quanto ci vuole per il montaggio?"
"Perché?" le chiesi.
"Chiedevo per sapere quanto ci si mette normalmente per un montaggio"
"Dipende dal tipo di spot, questo non lo finirò prima di domani alle nove"
Sanem esclamò immediatamente: "super!"
"Super!" replicai ... ".
Nel frattempo raggiunsi il bollitore che si trovava nel corridoio e mi versai una tazza di thé.
"Senti, mica sarai contenta perché non torno a casa, vero Sanem?"
Eh, furbetta... avevo capito la sua curiosità, voleva accertarsi che stessi più tempo possibile lontano da Polen.
Non doveva preoccuparsi, non doveva temere nulla, Polen era una storia chiusa, non provavo più nessun interesse per lei.
Sanem mi rispose: " ma che c'entra, è casa sua, perché non dovrebbe andarci"
"Non saprei, Polen sta a casa mia. Forse questo ti mette a disagio"
"No, come dicevo ero preoccupata per lei e per il montaggio ovviamente. Anzi, per il montaggio soprattutto "
Non era brava nel raccontare bugie, tra le sue parole si percepiva chiaramente un tocco di gelosia così la misi alla prova proponendole:" se ti preoccupa tanto il montaggio, vieni che lo facciamo insieme!"
La mia mente iniziò a fantasticare, ora che avevo la certezza che anche Sanem provasse qualcosa nei miei confronti, la mia voglia di starle accanto, di sfiorarla, di sentirla mia era ormai irrefrenabile.
Sentii Sanem sorridere per poi dirmi: "Eh ma, è meglio che io non esca di casa a quest'ora "
Dolcemente le dissi:" Capisco, ma allora chiamami, chiamami spesso"
I toni delle nostre voci diventarono più tenui, più intimi.
"Va bene!" rispose Sanem
"Va bene, ci sentiamo" le dissi.
"A presto" mi sussurrò Sanem.
"Lo spero" ... e chiusi la telefonata.
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Le mie verità
RomanceCan Divit, fotografo di fama mondiale, torna nella sua Istanbul. La permanenza nella sua città natale è limitata a pochi giorni ma ... avviene l'incontro con la donna che gli cambierà la vita. Can Divit si racconta e ripercorre, insieme a noi, i mom...