What doesn't kill you makes you stronger.

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Due ore di attesa in una centrale di polizia non erano esattamente il sogno nel cassetto di nessuno, nè tantomeno lo era della piccola Camila, portata lì la sera l'incidente a scuola. Era seduta su una sedia gelida nella sala d'aspetto, con la mano di Sinu sulla sua spalla che la accarezzava ogni tanto. Camila non sapeva cosa sarebbe successo dopo, sapeva che le persone cattive andavano in prigione lontano dalla famiglia quando facevano qualcosa di brutto, ci sarebbe andata anche lei? Aveva paura, tanta.

Finalmente due uomini in divisa fecero accomodare la famiglia Cabello in una stanza che a Camila piacque ancora meno. Tutte le pareti nere, tranne una che sembrava di un nero luccicante, il pavimento era grigio con alcune raschiature in alcuni punti, come se qualcuno avesse trascinato le sedie più volte. Un tavolo e alcune sedie erano al centro della stanza e su una di esse era seduto un polizziotto abbastanza giovane, a Camila sembrava tanto suo cugino Jake che vedeva solo d'estate o in primavera.

"Vieni Camila, siediti qui" disse quell'uomo allungando la mano verso di lei e indicandole la sedia.

La piccola Camila strinse forte la mano del suo papà mentre camminava verso il poliziotto.

"Allora, ti va di parlarmi di quello che è successo oggi a scuola?" Camila rimase in silenzio, facendo pendolare le gambe dalla sedia, il suo sguardo era fisso su una foto sul tavolo dove c'era la sua amica Emma subito dopo l'incidente e la caduta.

Il poliziotto, notato il suo sguardo, si affrettò a prenderla e chiuderla in un fascicolo.

"Stai tranquilla piccola, andrà tutto bene" le ripeteva Sinu, esattamente come aveva fatto in macchina durante il viaggio per arrivare al distretto.

"Sì Camila, io sono Rich e sappiamo che è stato un incidente, vogliamo solo sapere alcune cose"

"Non volevo..." mormorò Camila alzando lo sguardo verso il poliziotto. "Alcuni bambini mi prendevano in giro..io mi sono arrabbiata e sono scappata..Emma mi ha seguito..ero arrabbiata..io...io non volevo..io...ho cercato di scappare anche da lei..ma l'ho spinta..non volevo..."

"Va bene Camila, grazie per la tua collaborazione, che è stato un incidente okay?"

Camila continuava a pensare che fosse colpa sua se Emma adesso non c'era più, non lo disse ad alta voce ma piangeva in silenzio, mentre Rich parlava con i suoi genitori e Alejandro la teneva in braccio, stringendola forte a se.

"Andrà tutto bene"

E mi svegliai di soprassalto non riuscendo a capire dove fossi. Una mano sulla mia schiena mi riportò alla realtà e la mia memoria.
"Camz, va tutto bene" sussurrò Lauren, attirandomi in un caldo abbraccio. Respirai piano lentamente, la guancia pizzicava da morire e oltre a quello la testa mi scoppiava letteralmente. Le sue braccia erano così confortanti, così comode, sentivo le sue dita giocare con i miei capelli e la sua guancia era appoggiata sulla mia testa. Non so esattamente che ore fossero, presto forse, perché le altre dormivano tutte ancora, quindi questo significava che era Lauren che stava di guardia.

Rimanemmo ferme così fino a quando le altre non si svegliarono. Per colazione, se potevano chiamarla così, consisteva in una barretta di cioccolato a testa. Fortunatamente il cioccolato era l'unica cosa che non mi mancava mai, ne avevo dato una a Ally che non aveva nulla da mangiare ma comunque me ne rimanevano ancora.

"Qual è il piano?" ruppe il silenzio Mani, guardandoci. Non avevo idea di cosa rispondere. Cinque ragazze da sole, perse, in un bosco per una stupida iniziativa scolastica, sembrava un film. Una parte di me voleva rimanere ferma immobile lì, aspettando che ci venissero a prendere, a cercare, ma un'altra voleva andare alla ricerca della fottutissima spiaggia che a quanto pare non si trovava da nessuna parte.

They call her Mila, I call her CamzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora