Orienteering

5.9K 270 31
                                    

Merda merda merda. Ero in ritardo. Mia mamma mi aveva praticamente buttato giù dal letto, non avevo sentito la sveglia. Decisi di non fare colazione, non avrei fatto in tempo e per questo mi beccai un sonoro rimprovero da parte di mia mamma che mi spiegava l'importanza della colazione e tutte altre cazzate varie che in questo momento ho totalmente rimosso e dimenticato. L'autobus era sempre di una puntualità mostruosa, peggio di un orologio svizzero. Difficilmente faceva ritardo, questo significa che era già passato almeno da dieci minuti e dovevo trovarmi un passaggio alternativo. Dubito che qualcuno fosse in ritardo come me e forse andare a piedi a velocità della luce era la mia unica soluzione.

Da Lolo 😍: 8:15
--dove sei? Ti sto aspettando all'entrata, sbrigati

Da me: 8:17
--sono in ritardo, non preoccuparti, ci vediamo dopo

Da Lolo 😍: 8:20
--vuoi che ti venga a prendere?

Da me: 8:21
--nono, non posso rischiare di far arrivare tardi anche te, papà deve portare Sofi a scuola, ho rimediato un passaggio, sarò lì tra cinque minuti.

Non avevo mai visto mio padre guidare così veloce. Mi sembrava di stare per prendere il volo.
Arrivò di fronte a scuola in meno di tre minuti da dopo l'invio del mio messaggio a Lauren.
"Missione compiuta soldato, la prossima volta imposta bene la sveglia" mi disse mentre mi precipitavo fuori dall'auto.
"Non ci sarà una prossima volta papà" urlai correndo verso l'ingresso dell'edificio.

Arrivai in classe con il fiatone, molti risero mentre la maggior parte mi ignorò. L'insegnate aveva già fatto l'appello, quindi mi beccai un richiamo e alla fine dell'ora sarei dovuta andare dal preside. Poteva andarmi molto peggio. Alla prima ora avevamo scienze, dico avevamo perché Lauren, Ally, Normani e Dinah erano con me.

"Sei arrivata finalmente" mi disse Mani mentre mi sedevo dietro di lei e davanti a Ally, Lauren e Dinah stavano ai miei lati, Lauren a destra e DJ a sinistra.
Risposi annuendo, preferivo non rischiare di essere buttata fuori avendo già preso un richiamo.
"Allora ragazzi, stasera parteciperete alla serata di orienteering, siete pronti?" cazzo. Lo avevo completamente dimenticato. L'orienteering consiste nell'effettuare un percorso predefinito caratterizzato da punti di controllo chiamati "lanterne" e con l'aiuto esclusivo di una bussola e di una cartina. Ci avrebbero diviso in gruppi e portato nei boschi.
I genitori dovevano firmare l'autorizzazione e speravo di averla infilata nel quaderno prima di uscire anche se non ricordavo.
Scaraventai la borsa sul banco cercando di fare meno rumore possibile mentre Miss Stone passava a prendere le nostre autorizzazioni.
-merda merda meeeerda- imprecai nella mia testa, cercando più velocemente. Finalmente, al quinto quaderno, trovai quel fottuto foglio compilato e lo sollevai vittoriosa
"Eccolo!" esultai sorridente, per poi rendermi conto che lo avevo detto un po' troppo ad alta voce, diventai viola e consegnai a testa bassa il foglio.
"Ascoltare mi bene ragazzi, adesso vi dividerete in gruppi, poi, finite le lezioni, ci troviamo all'ingresso di scuola verso le cinque, tutto chiaro?" tutta la classe rispose con un sonoro "sì".
Fortunatamente, avevamo escluso la possibilità di fare le squadre a sorteggio, odiavo quel metodo fino alla nausea. Miss Stone ci aveva dato la possibilità di farli da soli. Eravamo in 21, quindi la divisione non fu moto difficile; 4 gruppi da 4 più uno da 5, ovviamente il nostro, senza ombra di dubbio. Noi, io, Ally, Mani, DJ e Lolo, eravamo il gruppo tre.
"Quindi, tutti i gruppi sono formati? Bene, le regole le sapete, le indicazioni utili ve le darò poi una volta arrivati lì va bene? Adesso andate, la lezione è finita" un grande rumore di sedie che si spostavano rimbombò per tutta l'aula ancor prima che Miss Stone finisse di dire la frase.
Il progetto di orienteering aveva interessato le ragazze da subito, io personalmente avevo leggermente paura, io e le passeggiate, arrampicate, scalate e tutto il resto, non andavamo proprio d'accordo. Più che altro io e l'orientamento eravamo proprio due cose opposte. Era già tanto sapere dove ero messa.

They call her Mila, I call her CamzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora