Di nuovo in macchina, altro viaggio. Stavolta conoscevo la strada, la riconobbi subito. Non stavamo andando né a casa di Lauren né a casa mia o in qualunque altro posto in città. La casa in montagna.
Il viaggio fu il più divertente di sempre, tra risate, battute, io che la tenevo aggiornata sulle coppie ancora insieme o su eventuali rotture, il tempo passò veloce e in meno di un ora e mezza eravamo già lì.
Erano le otto, stava incominciando a far freddo oltre che a fare tardi, il tempo non era dei migliori, c'erano alcune nuvole che oscuravano il sole, per quanto poco potesse essercene a quell'ora.
Nel mentre che pensavo a cosa mi sarei dovuta inventare con i miei genitori per un eventuale ritardo Lauren mi spinse dentro casa.
"Ti chiederai perché ti ho portato qui" la casa era esattamente come l'avevamo lasciata l'ultima volta, forse leggermente più pulita e più fredda, dato che ovviamente il fuoco non era stato acceso.
"Sì, in effetti me lo sto chiedendo" risposi onestamente.
"Beh, questa casa fa parte del mio segreto, che voglio condividere con te" disse sedendosi nel divano e invitandomi tra le sue braccia.
"È un po' difficile da accettare" disse mentre mi accarezzava i capelli "non ho cambiato scuola per aver picchiato una ragazza come ti avevo detto, per quello mi avevano dato qualche mese di punizione e dei compiti extra. Nella mia vecchia scuola ero diventata popolare facendo cattive azioni. Un giorno ero in mensa, stavo mangiando normalmente come tutte le altre volte, i più popolari della scuola si erano seduti a fianco a me, solo perché ero bella mi hanno chiesto di diventare una di loro, ma c'era un prezzo da pagare. Rubare le chiavi della scuola, fregare il pranzo a qualcuno, vestirsi in un modo, andare in macchina con qualcuno piuttosto che con qualcun altro furono tutte cose che feci tranquillamente, senza essere scoperta o senza drastiche conseguenze. Una volta organizzarono una festa a scuola dopo l'orario di chiusura, di sera dopo cena. Io ci andai, passando dalla finestra e ovviamente senza dire nulla ai miei. Alcol, droga, c'era di tutto, il custode ci scoprì e chiamò la polizia. La festa era giù nella palestra, io ero l'unica ad aver sentito le sirene della polizia, avevo avvisato tutti ma nessuno mi credeva, così andai via, tornai a casa e riuscii a non essere arrestata, non ostante quelli del mio gruppo dissero che c'ero anche io, nessuno era in grado di confermare perché erano tutti fatti per ricordare la mia presenza e i miei genitori mi avevano trovato a casa l'indomani mattina quando la polizia aveva chiamato. Dopo che la questione fu risolta senza che io subissi nessun tipo di conseguenza, guidai qui, e ci rimasi per almeno una settimana, proprio dove siamo sedute adesso. L'anno era finito, quindi non avrei più rivisto nessuno, ma decisi comunque di cambiare scuola... E nulla, questa è la mia storia, non è nulla in confronto alla tua ma è un mio segreto."
Alzai piano le spalle e mi girai verso di lei.
"Sei stata molto coraggiosa a dirmelo e a fare quello che hai fatto, grazie" dissi mentre le accarezzavo una guancia. "Per certi versi sono contenta sia andata così, altrimenti non ti avrei mai potuto conoscere e adesso non saremmo qui" mormorai piano alzando gli angoli della bocca in un ampio sorriso.
"Non è stata colpa tua Lolo" continuai divertendomi a disegnare dei piccoli cerchi sulle sue guance con i polpastrelli delle dita. "Avrei fatto anche io la stessa cosa, adesso è tutto finito" sussurrai appoggiando le labbra sulle sue.
Non ci mise molto a ricambiare dolcemente il bacio, socchiusi gli occhi sentendo le sue braccia stringersi intorno al mio busto.
Staccò le labbra dalle mie, portandole sul mio collo e incominciando a lasciarmi degli umidi baci.
"Lauren..." mormorai tenendo gli occhi socchiusi lasciandomi scappare qualche sospiro di piacere.
Incominciò a piovere, le gocce picchiettavano lentamente contro i vetri della casa senza che io me ne accorgessi, finché un tuono seguito da un lampo che illuminò la stanza mi fece sussultare dalla paura.
Lauren si staccò velocemente dal mio collo, girandosi a guardare la finestra e imprecò a bassa voce.
![](https://img.wattpad.com/cover/27995241-288-k619494.jpg)
STAI LEGGENDO
They call her Mila, I call her Camz
FanficCamila: una ragazza normale, che vive la sua vita cercando di sopravvivere dietro i banchi di scuola e di finire l'anno scolastico il più velocemente possibile con l'aiuto delle sue amiche. Lauren: una ragazza appena trasferita nella nuova scuola, a...