Miss coerenza

6.3K 274 7
                                    

Appena suonata la campanella di fine lezione, non ci misi molto a raggiungere il mio armadietto. Lauren mi stava aspettando e io odiavo far aspettare le persone. Presi la giacca per poi chiudere l'armadietto con un po' troppa forza, facendo girare Dinah, insieme a molti altri ragazzi.

"che c'è?" mormorai nervosamente guardandola

"ah.. questo devo chiedertelo io, Mila, si può sapere che cazzo ti prende? È da più di una settimana che sei strana" era arrabbiata, si sentiva dal tono di voce che usava. Avevo visto Dinah arrabbiata solo poche volte. Una volta, durante un nostro pigiama party, ero caduta sopra il tavolino delle bibite, rovesciando la coccola sopra alcuni suoi dvd. Avevo 7 anni e come adesso non riuscivo a muovermi bene negli spazi. Lei, giustamente, si era arrabbiata tantissimo e non mi aveva parlato per tipo una settimana.

"scusa Mufasa" entrambe incominciammo a uscire da scuola "ti prometto che si aggiusterà tutto e che tornerò... beh come prima... è solo un periodo no, credo". Una volta fuori cercai Lauren con lo sguardo, non era nel parcheggio.

-non l'ho immaginato, vero?-

Dinah continuava a parlarmi, diceva qualcosa riguardo a una festa, alla nostra amicizia e a un burrito volante.

Presi il telefono per controllare se davvero avevo ricevuto i suoi messaggi o era tutto un sogno. Non lo era, c'erano.

"ma dov'è?" mormorai piano guardandomi intorno.

"la festa? Oh lo sapevo che non mi stavi ascoltando, è a casa di Normani, questo sabato, è a sorpresa quindi bocca chiusa, non come al solito okay?" roteai gli occhi.

"Dinah è successo solo una volta e nessuno mi ha detto che era una festa a sorpresa, adesso scusami ma.. devo andare, ci sentiamo dopo okay?" scesi le scale della scuola, non sapevo dove andare, dove mi stesse aspettando ma sapevo di dovermi allontanare da Dinah.

Non volevo chiamarla o mandarle un messaggio. Probabilmente la vecchia Camila lo avrebbe fatto ma non la nuova. Camminai per qualche metro in direzione di una panchina. Appoggiai la borsa e i sedetti nell'angolo guardando la strada. Possibile che mi avesse preso in giro?

Non avevo comunque nulla da fare, quindi aspettare seduta in una panchina non mi avrebbe di certo rovinato la giornata. Mi misi le cuffiette, il mio unico passatempo.

Chiusi gli occhi, c'era il sole ma era comunque una giornata fredda. Passarono pochi minuti, la canzone non era finita anzi, non era nemmeno a metà, quando una mano si appoggio sulla mia spalla e mi scuoteva.

"Camz, mi senti? Sei viva?" incominciai a ridere, non avevo più sentito quella voce da più di una settimana ma comunque non l'avevo dimenticata. Era impossibile farlo

"scema, sono viva" i suoi occhi smeraldo mi erano mancati davvero tanto. "anche se ad aspettare te uno muore, si può sapere dove eri finita? E non intendo solo oggi" il sorriso che prima c'era nelle mie labbra stava scomparendo. Avevo paura di arrabbiarmi con lei, ma non potevo farne a meno.

"ti va se andiamo a fare un giro? Lo so mi odi, e credimi mi odio anche io, ma così parliamo" odiavo troppo quel tono, il classico tono da "con quattro parole ti chiedo scusa e tutto torna come prima". No, stavolta no.

-pensaci bene Camila-

aveva abbassato la testa, dio era adorabile. Sapeva che non le avrei mai detto di no, soprattutto se faceva quella faccia da cucciolo bastonato che amavo ma odiavo alle stesso tempo.

"va bene, andiamo dove vuoi tu." risposi

Camila Cabello e la coerenza

La macchina di Lolo era parcheggiata poco distante da noi, era una bella macchina. Durante una serata a casa di Ally, Lauren ci aveva detto che prestava spesso la macchina al fratello e hai genitori, una volta però gli amici del fratello le avevano ammaccato lo sportello con una mazza da baseball e da allora raramente la prestava a qualcuno. Era una decappottabile, ma con il freddo che c'era dubitavo Lauren avesse abbassato il tettuccio, quel poco di sole che c'era stava pian piano scomparendo dietro le nuvole.

They call her Mila, I call her CamzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora