Problemi?

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Matt stava uscendo dalla caserma, il suo turno era appena terminato. Erano più o meno le 12:00, quasi ora di pranzo.

Nonostante fosse quasi il momento di  mettersi a tavola, lui non aveva nessuna voglia di mangiare.
I suoi occhi erano gonfi, aveva pianto molto nella stanza col capo. Sì era sfogato in qualche modo.

Il suo cuore però continuava ad essere pieno di tristezza, i suo occhi azzurri era cupi, velati dalle lacrime che si erano accumulate in essi e minacciavano di cadere giù da un momento all'altro. La sua voce era rauca e continiava ad vere un nodo in gola.

Dopo essere uscito dalla caserma si diresse verso il suo camion e quando fu giunto quasi nelle vicinanze di questo  fu raggiunto da Boden che a passo svelto si avvicinava a lui.

- Matt aspetta - lo chiamò

- Dimmi capo - rispose l'altro

- Vorrei andare a trovare Severide. Non mi va che sia completamente solo in questo momento. Volevo sapere se ti va di venire con me. - gli chiese il comandante.

- Si certo - disse il capitano.

E così si accordarono, si sarebbero visti direttamente davanti casa di Kelly verso le 15.

Matt aveva appuntamento con sua sorella Christie che era di passaggio in città e con i suoi nipoti. Aveva promesso loro che avrebbero pranzato insieme a casa sua.

Aveva lasciato le chiavi alla sorella in modo tale che lei potesse preparare. Sì era offerta volontaria per cucinare visto che non aveva nulla di speciale da fare mentre Matt era di turno.

Boden invece sarebbe tornato da sua moglie Donna ed il suo piccolo Terrence.

Matt aveva utilizzato il tempo che serviva per arrivare a casa e poi aveva atteso un po' nel camion per darsi un po' una sistemata.
Non doveva farsi vedere dalla sua famiglia in quelle condizioni. Vedendoli dopo diverso tempo voleva evitare di addossare loro la sua sofferenza, nonostante sapesse che forse parlarne con qualcuno che non fosse direttamente coinvolto avrebbe potuto solo giovare.

- Ehi ciao Christie, ciao ragazzi - salutò Casey non appena rientrato a casa.

- Ciao zio Matt - risposero in coro i suoi due nipoti saltellando per la felicità correndo ad abbracciarlo - guarda quante cose buone ha preparato la mamma e noi l'abbiamo aiutata.

- Wow - disse lui - siete stati bravissimi.

- Scusali, non stavano più nella pelle, non vedevano l'ora di vedere il loro zio preferito.

Matt cercava in tutti i modi di nascondere il dolore e la sofferenza di cui era pieno il suo cuore, la sua famiglia era lì per stare con lui e non era giusto angustiarli erano così felici, soprattutto quei poveri bambini.

- Andate a lavarvi le mani così ci mettiamo a tavola - disse Christie ai suoi figli.

- Ragazzi avanti March - disse Casey giocando con i bambini.

Già i bambini. Osservare quei piccoli che giravano per casa ed ubbidivano alle richieste della loro mamma e dello zio, gli faceva venire in mente quella piccola bambina che aveva perso la vita assieme a Stella.

Scrollando la testa e ponendosi sul viso un sorriso sbilenco e forzato si diresse verso il bagno per vedere se i suoi nipoti avessero bisogno di qualcosa. Nonostante provasse a non pensare all'accaduto, però, le immagini riempivano prepotentemente la sua mente.

Cinque minuti dopo erano tutti seduti a tavola, il primo era nei piatti e tutti si accingevano ad iniziare a mangiare. Christie osservava suo fratello. Già da quando era arrivato a casa aveva notato il suo essere strano, ma non aveva detto nulla.
Conosceva suo fratello, lui era piuttosto bravo a nascondere le sue emozioni, ma non le era sfuggito quel velo di tristezza che appannava i suoi occhi.
Sapeva però che forzarlo a parlare non sarebbe servito a nulla. Avrebbe dovuto solo aspettare. Non appena si fosse sentito pronto sarebbe stato lui stesso ad aprirsi. Non sarebbe comunque andata via fin quando non avesse scoperto ciò che stava logorando l'anima del fratello.

Io e te per sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora