Matt aveva pianto fino allo sfinimento e poi si era addormentato tra le braccia della sorella che era intenta a consolarlo.
Era a pezzi, sia emotivamente che fisicamente.Christie lo aveva adagiato, dopo essersi accorta che era crollato, stendendolo sul divano.
Matt era così stanco che non si accorse di nulla.
I suoi nipotini erano rientrati più volte andando in cucina per chiedere se lo zio Matt potesse giocare con loro e la donna lì aveva fatti uscire chiedendo loro di fare silenzio.
Il sonno del capitano, comunque, non fu assolutamente riposante. Spesso tremava e si lamentava chiamando a voce alta il nome di Stella ed a volte di Severide. Sudava e spesso gridava nel sonno, "mi dispiace" urlava disperatamente.
Christie si avvicinava spesso al fratello accarezzandolo e cercando di placare le sue ansie.
Alla fine Matt si svegliò di soprassalto poco tempo dopo. Il telefono che teneva in tasca vibrava insistentemente.
Si sentiva stordito. Non si era reso conto di essersi addormentato. Doveva essere davvero sfinito.
Casey afferrò il suo cellulare cercando, dopo essersi stropicciato un po' gli occhi, di leggere il nome di chi lo stesse chiamando.
- Boden? Ma che ore sono? - disse a voce alta mettendosi a sedere di scatto.
- Le 15:15 - rispose la sorella che era rimasta sempre nei paraggi per controllare il suo fratellino essendo preoccupata per lui.
- Capo - rispose - sto arrivando.
E detto questo indossò la giacca, si sciacquò velocemente il viso ed uscì di casa.
Non appena salì sul camion partì immediatamente mentre era ancora intento ad allacciare la cintura.
Dieci minuti più tardi un Matt pallido ed un po' scombussolato, arrivò davanti casa di Severide e trovò Boden che lo attendeva appoggiato al cofano della sua auto.
- Che è successo Matt? Non sei mai in ritardo - chiese il comandante non appena il giovane scese dal suo camion avvicinandosi a lui.
- Mi dispiace - rispose desolato il capitano.
Quest'ultimo fece per andare verso casa del tenente, ma l'altro lo fermò.
- È inutile - disse Boden e vedendo lo sguardo interrogativo del collega continuò - sono andato da lui, ho suonato, ma non sembra esserci nessuno in casa.
- Credo di sapere dove possa essere. - rispose Casey sperando di trovare il suo amico dove pensava che potesse essere.
Detto questo salirono nel camion del capitano e partirono.
Dopo tanto vagare, in solitudine, Kelly si era fermato nuovamente nel luogo dove si era consumata la tragedia. Con gli occhi pieni di lacrime se ne stava lì ad osservare il luogo che gli aveva portato via il suo amore. Non era riuscito a rimanere in macchina. Era sceso e si era posizionato all'entrata di ciò che restava dell'edificio.
Poco dopo, anche Casey e Boden giunsero davanti ai resti della fabbrica di tessuti e a poca distanza da dove avevano parcheggiato videro la Mastang del loro collega.

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Io e te per sempre
AventuraE se un giorno Kelly dovesse fare a meno di Stella? Fanfiction Stellaride