<< In coma ...? >> ripetei meccanicamente.
Giada non poteva essere in coma, stava benissimo fino a poche ore prima ...
<< Sì, Melissa. E' in coma. E' caduta da una finestra al secondo piano alla festa di Federico. I medici dicono che era ubriaca e ha perso i sensi. Melissa ... >> iniziò la madre di Giada.
<< No, non lo dica. Non ci penso neppure a restare a casa >> la interruppi. << Vengo subito >>.
<< Ma tuo padre deve lavorare, non preoccuparti di correre così in fretta. Verrai con lui domani mattina >> insistette lei, evidentemente scossa.
<< Non si preoccupi lei >> dissi io, interrompendo la telefonata.
Mi vestii in fretta e scesi in cucina: erano le due e mezza di notte. Come potevo svegliare mio padre? La signora De Fazio aveva ragione, quella mattina avrebbe dovuto lavorare. Ma non potevo stare ferma lì, senza fare nulla; non ce la facevo proprio. Presi le chiavi di casa e uscii, diretta verso la villa di Giacomo. Stavo per suonare il campanello, quando lo vidi: era sul suo balcone, intento a leggere un libro. Ma non dormiva mai?
<< Melissa >> esordì. << Già ti mancavo? >>.
<< Non è il momento di scherzare, Giacomo. Non c'è tempo. Devi darmi un passaggio >> arrivai al punto, senza troppi giri di parole. In quel momento, le buone maniere erano il mio ultimo pensiero.
<< Certo >> disse lui, chiudendo il libro ed entrando rapidamente in casa.
Incredibile, non aveva neanche voluto sapere perché volessi uno strappo. Come se fosse normale, nel cuore della notte, racimolare passaggi dai vicini. Entro pochi minuti, mi fu di fronte.
<< Dove andiamo? >> chiese semplicemente.
<< All'ospedale >> risposi io, laconica.
<< Non ti avrà mica rotto qualche costola? >> esclamò, guardandomi il torace (e facendomi arrossire più del dovuto). << Se è così, giuro che lo ... >>.
<< No >> lo troncai. << E' la mia amica Giada. E' in coma >>.
Quell'affermazione parve turbarlo: era triste per me.
<< Ok, sali in macchina >> disse semplicemente.
Aprii la portiera e mi sedetti accanto a lui.
Ma cosa diavolo stavo facendo? Chiedere passaggi di notte, per di più a semi-sconosciuti potenzialmente pericolosi, non era proprio da me. Iniziai a pensare di essere impazzita.
<< Cosa c'è? Preoccupata? >> domandò Giacomo.
<< Sì, per Giada >> mentii io.
<< Stai tranquilla, sono sicuro che le cose si sistemeranno >> mi consolò, sfiorandomi una guancia con la mano e facendomi rabbrividire.
Mise in moto l'auto ed entro pochi minuti fummo all'ospedale. Salimmo le scale fino al reparto di "Terapia Intensiva", dove trovammo Giorgia, la madre di Giada. Era la fotocopia della figlia: alta, bionda, con i capelli di un riccio indomabile.
<< Ti avevo detto di non ... >> iniziò.
<< Allora? >> la interruppi, forse un po' troppo bruscamente.
Mi fissò, confusa.
<< I medici dicono che è stabile, ma non possono sapere quando si sveglierà ... e se si sveglierà >> rispose, scoppiando in lacrime.
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Il mistero della casa
Mystery / ThrillerUna famiglia. Una casa. Un trasloco troppo avventato. Melissa Martini è un'adolescente qualunque, come molte altre. Sempre giudiziosa, voti alti a scuola, frequenta l'ultimo anno del liceo classico. Sarà l'incontro con un ragazzo "strano", con l'...