"Vuoi essere felice per un istante?
Vendicati.
Vuoi essere felice per sempre?
Perdona".Tertulliano
****
Non c'era nessuno al piano terra, una volta giunta in cima alle scale. Mi diedi rapidamente un'occhiata intorno, per sicurezza, e salii fino al piano superiore, entrando nella stanza di Giacomo, disordinata come sempre, e chiudendomi delicatamente la porta alle spalle. Dove diavolo aveva lasciato il cellulare? Spalancai i cassetti della scrivania, agitata, trovando solo libri e quaderni. Attrasse la mia attenzione un piccolo diario, sepolto da una decina di romanzi. In effetti, Giacomo sembrava proprio un tipo da diario segreto, così introverso e sentimentale...
Sfogliandolo frettolosamente (persino in occasioni del genere, la curiosità era troppa), trovai una vecchia fotografia che ritraeva una ragazza dall'aria intelligente: che non fosse...
Sua madre.
Sì, probabilmente era lei: aveva il suo stesso sorriso dolce...
Quel viso, però, era terribilmente familiare...
La donna somigliava tantissimo a Ludovica, la moglie di Riccardo, l'ex ragazzo di mia madre.
Sì, era proprio lei!
Ma cosa diavolo ci faceva Giacomo con una sua foto?
<< Sempre ad impicciarti di cose che non ti riguardano, eh? >>.
La signora Dorotea era entrata nella stanza, chiudendosi alle spalle la porta. Notai che in mano aveva una pistola...
<< Perché Giacomo ha una foto di questa donna? >> le chiesi, terrorizzata.
<< Non è chiaro, stupida ragazzina? È sua madre! Anzi, era sua madre... >>.
<< Era? >> ripetei, confusa.
<< È morta circa tre mesi fa. Uno spiacevolissimo incidente... >>.
Scoppiò a ridere.
Non era possibile, non poteva essere morta: era in Siria da mesi, come corrispondente di guerra...
<< L'ha uccisa lei? >>.
La mia era un'accusa, più che una domanda.
<< No, sciocchina. L'ha uccisa Luca. Io sono solo una povera vecchia... >>.
Si avvicinò di più a me e mi colpì in fronte con l'arma, facendomi cadere a terra. La vista divenne sfocata...
<< Credo sia il caso di chiudere definitivamente la faccenda con te >> annunciò, risoluta.
Aveva un'espressione che non lasciava trasparire nulla di umano...
<< Visto che nessuno dei due idioti è stato in grado di finirti, me la vedrò io stessa >>.
<< Perché sta facendo questo? >> le chiesi.
La mia era una vera e propria supplica, probabilmente vana, visto che dai suoi occhi non trapelava neppure un accenno di umana pietas.
<< Te l'ho già detto. Per vendicarmi >>.
<< Ma di cosa? Di un fatto successo oltre trent'anni fa? >>.
<< Esattamente trent'anni fa >> mi corresse, furente. << Tuo zio ha ucciso mia figlia. Certe cose non si dimenticano >>.
Decisi di svelargli la verità: dopotutto, potevo aggrapparmi solo a quello per sperare di salvarmi la vita...
<< Non è stato mio zio a causare quell'incidente. È stato suo figlio >> rivelai, sperando che credesse alle mie parole.
STAI LEGGENDO
Il mistero della casa
Tajemnica / ThrillerUna famiglia. Una casa. Un trasloco troppo avventato. Melissa Martini è un'adolescente qualunque, come molte altre. Sempre giudiziosa, voti alti a scuola, frequenta l'ultimo anno del liceo classico. Sarà l'incontro con un ragazzo "strano", con l'...