Capitolo 34 - Psycho

4.9K 329 164
                                    

25 Giugno 1985, 1,00

Che caldo insopportabile.

Mia madre mi aveva costretto ad uscire di casa a quell'ora indecente solo per recuperare la sua figlia preferita.

Entrai in quella stupida discoteca e, spintonando chiunque mi si parasse di fronte, finalmente individuai Giulia.

<< Giu! >> la chiamai, sollevando entrambe le braccia per farmi notare.

Si voltò a guardarmi e corse verso di me, sorridendomi.

<< Così anche tu ti sei deciso ad uscire, stasera? Vieni, siamo al bancone >>.

<< No, non sono qui per divertirmi. La mamma mi ha mandato a cercarti e a riportarti a casa >> le rivelai, sospirando.

<< La odio, quella donna >> fece lei, sbuffando. << Fosse per lei, non dovremmo mai uscire di casa >>.

<< Ambasciator non porta pena >> dissi. << Che fai, torni a casa? >>.

<< Lasciala perdere, Luca. Tra voi due si sta creando un rapporto perverso, alla Norman e Norma Bates. Ti trasformerà in una specie di Psycho, a forza di dirti quello che puoi e che non puoi fare! Rimani qui con noi, dai >>.

Mi stava praticamente supplicando, e come avrei potuto dire di no a quei dolci occhi azzurri?

<< Ok, mi fermo qui. Ma solo per un po'. Alle sei, tutti a casa >> cedetti, abbracciandola e facendomi strada con lei verso il bancone.

<< Ciao, Luca >> mi salutò Francesco. << Anche tu qui? Hai visto che bello il locale? >>.

<< Sì, carino >> dissi, senza sbilanciarmi.

<< Dove hai lasciato Ludo? >>.

<< A casa, sta studiando. Tra qualche giorno ha un esame >>.

<< Lei sì che farà strada. Non come noi... >> intervenne Giulia, baciando Francesco. << Dai, è la mia canzone preferita! Andiamo a ballare, Fra? >> aggiunse, sentendo le prime note di "Reality" di Richard Sanderson.

Prese Francesco per un braccio e lo trascinò con sé sulla pista, stringendosi a lui e mettendosi ballare.

Adoravo anche io quella canzone...

<< Ehi >>.

Qualcuno mi sfiorò le spalle. Era un ragazzo che avrà avuto più o meno la mia età, a giudicare dall'aspetto.

<< Hai bisogno di qualcosa? >> gli chiesi, leggermente infastidito.

<< Forse tu hai bisogno di qualcosa per divertirti un po' di più >> disse lui, tirando dalla giacca una busta con delle compresse. << Vuoi? >>.

<< Sei impazzito? >> mi sconcertai. << Guarda che io non uso quella roba >>.

<< Dai, sono sicuro che ti piacerà >> insistette lui. << L'ha presa anche tua sorella, e le è piaciuta >>.

Possibile che Giulia avesse preso quello schifo?

<< Ok >> mi arresi alla fine. << Dammene una >>.

Tirò fuori dal sacchetto una compressa e me la porse, ridendo.

<< Comunque io sono Riccardo, un amico di Francesco >>.

Il mistero della casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora