<< Mely, dove vai? Fermati qui! >>.
Dopo aver chiamato i soccorsi mi precipitai giù per le scale, terrorizzata, ignorando le urla di mia madre. Giunta nel seminterrato, trovai Giacomo ancora steso sul pavimento, pallido e visibilmente disidratato.
<< Hai b-bisogno di b-bere >> balbettai, avvicinandomi al lavandino e raccogliendo dell'acqua fra le mani.
Il torace continuava a causarmi un dolore terribile, che si intensificava ad ogni singola inspirazione.
<< Bevi >> gli dissi, versandogli delicatamente dell'acqua in bocca.
<< Mely, cos'è successo? Ho sentito degli spari... state tutti bene? >>.
No.
Tuo padre e tua nonna sono morti, mia madre è in preda ad una crisi psicotica ed io mi sento malissimo.
Certo non potevo dirlo ad alta voce.
<< Stai tranquillo, non è successo niente. Stanno arrivando i soccorsi >> lo rassicurai, sfiorandogli una guancia. << Come stai? >>.
<< Meglio. Molto meglio. E solo per merito tuo >> disse, prendendo la mia mano ed incrociando le sue dita nelle mie.
<< Una volta non erano i principi a salvare le principesse dai draghi? >>.Bene.
Se il suo senso dell'umorismo era tornato, evidentemente stava meglio.
<< Quali principi? Gli uomini in calzamaglia di dubbia sessualità? >> lo punzecchiai.
Rise.
<< Credevo che ormai avessi capito che non sono il tipo di ragazza che aspetta di essere salvata, curandosi i capelli, mangiando mele avvelenate o pulendo casa >>.
<< L'avevo capito, in realtà >> disse, accarezzandomi i capelli. << Mi hai salvato la vita, amore >>.
<< Non me lo sarei mai perdonata, se ti fosse successo qualcosa >> esclamai, sincera.
<< Oh, Mely. Non essere così dura con te stessa. Non puoi farti carico di tutte le responsabilità, come... >> iniziò, serio.
<< ... come Atlante? >> terminai.
<< Esattamente >> confermò lui.
<< Comunque, auguri, anche se in ritardo. Ho sentito che oggi fai il compleanno >> gli sorrisi.
<< Grazie. Sono ventitré... sto invecchiando >>.
Si mise lentamente a sedere ed iniziò a fissarmi.
<< No, ti prego. Non di nuovo, non sarei in grado di affrontarlo >> feci, arretrando.
Non poteva aver avuto un'altra transizione, cavolo. Non avevo fatto nulla per risultare "emotivamente stimolante", conciata com'ero.
<< Ma tu non stai bene >> dichiarò, risoluto.
<< Io? >> ripetei, confusa. << Sei tu quello che sta male, Giacomo >>.
Si avvicinò di più a me e mi sollevò la camicetta, premuroso.
<< Cosa diavolo... ? >> domandai, arrossendo vistosamente.
Non capivo quale fosse il suo scopo.
<< Hai due costole rotte, Mely >> osservò, preoccupato. << Chi ti ha picchiata? >>.
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Il mistero della casa
Mistério / SuspenseUna famiglia. Una casa. Un trasloco troppo avventato. Melissa Martini è un'adolescente qualunque, come molte altre. Sempre giudiziosa, voti alti a scuola, frequenta l'ultimo anno del liceo classico. Sarà l'incontro con un ragazzo "strano", con l'...