DUE

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Il caffè sapeva di rancido.

Abel temette che l'avessero allungato con del veleno, ma nei successivi trenta secondi al primo e unico sorso che si concesse non accadde nulla. Si schiarì la gola, mise in allerta i sensi.

Passò un altro minuto. Per sicurezza prese un altro sorso di caffè. Continuava a sapere di merda diluita, ma, incredibilmente, restò vivo.

Tuttavia, decise che fosse meglio non rischiare ancora la sorte e smise di bere. Meglio passare per un cafone ingrato che avvelenarsi con dell'acqua di pozzanghera putrida.

-Bel posticino- disse e prese a dondolare un piede, rischiando più volte di assestare un accidentale calcio al commissario. 

-Signor Schmidt-

-Sì?- 

Il commissario si sgranchì il collo e puntò gli occhi scuri dritti nei suoi. Abel comprese che il tempo dei giochi era finito. Stava per scoprire, finalmente, per quale motivo si trovava lì. Per giunta alle sette e quarantacinque del mattino – stando a quello che sosteneva l'orologio digitale posto sopra la scrivania. 

-Lei conosce il MoonClan, sì?-

Hauke, dannazione.

-Mi suggerisce le risposte?- 

-Sia serio, per piacere. Le sto suggerendo soltanto di non mentire perché abbiamo già delle risposte-

-Wow! Allora perché mi fa domande a cui ha già delle risposte?-

-Non potrebbe essere così gentile da assecondarmi?-

Il Commissario Krause gli stava tenendo testa. Non andava bene. Non andava bene per niente. 

-Certo-

-Bene. Quindi lei conosce il MoonClan?-
 
-Ci lavoro, sì, certo che lo conosco-

-Lavora per il nemico...- sibilò l'Ispettore Baker e Abel rabbrividì. 

-Ispettore- disse soltanto il commissario e l'altro uomo si zittì subito. 

Hauke, pensò Abel, ancora, e deglutì sonoramente. -Nessun nemico- disse con un filo di voce.

Fu palese persino alle proprie orecchie che la sua ilarità avesse appena subito un brutto colpo.

-Non sa che genere di locale sia il MoonClan?-

-Una taverna di terza categoria dove si esibisce la drag queen più figa di tutto Idstein?- domandò con fare retorico.

Ormai sapeva benissimo dove quella conversazione stava andando a parare. Avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per ritardare il raggiungimento di quel punto il più possibile. 

-Quindi non aveva idea, fino a questo istante, del fatto che il suo principale, il signor Hauke Vogel, è un licantropo?-

Il Commissario Krause lo fissò con intensità.

Assolutamente serio. 

Ridi, ridi! ma i suggerimenti mentali che si stava rifilando non riuscirono affatto a trasformarsi in azioni. Quell'uomo era riuscito a demolire tutti i suoi tentativi di procrastinare in un colpo solo.

Hauke.

Hauke.

Hauke.

Non riusciva proprio a ridere. 
Deglutì, sentendosi impallidire. 

-Lo prenderò per un sì-

-Io non ho detto nulla- balbettò Abel e il commissario lo fissò torvo. -Non ne so niente-

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