TRENTASETTE

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-Dopo l'ipotetica morte di Mandus,- stava dicendo Saul. -L'A.S.S.S. ha spinto la Federazione verso la Legge, con l'intento di fare fuori le prove dei loro abomini per via legale. In diciotto anni hanno collezionato solo fallimenti. Poi sono arrivati a tanto così,- e nel dire ciò sollevò una mano, mettendo in evidenza due dita, tra cui intercorreva una distanza piccolissima. -Al loro obiettivo. Fare fuori me e riprendersi il Clan. Non ci sono riusciti. Così hanno deciso di tentare altre strade. Via la Legge, con la conseguenza che adesso siamo più in pericolo di prima. Adesso persino un civile qualsiasi potrebbe aiutarli e fare fuori me-

-Non è detto che questo li aiuti a riprendersi il Clan-

-Non li aiuterebbe affatto. Morto io, si fa un nuovo capoclan-

-Ma al momento, il tuo erede designato è in mano loro. Scoppierebbe una guerra interna al Clan, riprenderebbero le vecchie cattive tradizioni che tu hai abolito e...-

-No- lo interruppe Saul.

Abel aggrottò la fronte, riflettendo per qualche secondo. -Se succedesse qualcosa ad Hauke, Rudi non potrebbe prendere comunque il tuo posto. E nessuno accetterebbe mamma come nuovo capoclan in quanto donna e lo stesso sarebbe per Ada, anche se ad oggi è il tuo braccio destro, ma solo perché l'hai promessa ad Hauke-

Saul sorrise. -Io ho rivoluzionato il Clan. Ho aperto la strada alle donne per i ruoli di potere. Ho un branco numeroso e forte. Mio figlio ha ottenuto la carica più alta. Mia figlia è una guerriera e ho un erede. Anche se venissi a mancare, il branco avrebbe comunque un capoclan con il mio stesso sangue-

Abel percepì le rughe sulla propria fronte farsi più profonde. A parte il disappunto per essere stato, ancora una volta, eliminato dalla "rosa dei suoi figli", era stato lontano dal Clan per un anno – e anche se fosse stato con loro, era quasi certo che suo padre non gli avrebbe rivelato certe sue decisioni da Super Arrogante Coglione, quindi era sicurissimo che, in quel momento, si sarebbe trovato ugualmente confuso.

Che avesse eletto a suo diretto erede qualche nipote?

Di certo non si sta riferendo ad Hauke, lui non ha il suo stesso sangue.

-Sei incinta?- chiese a bruciapelo, rivolgendosi alla sorella.

Ada divenne di un buffo color rosso peperone. -Come diavolo ti viene in mente?- sbottò con un filo d voce. -Io e Hauke non siamo ancora sposati...-

-Aspetta aspetta!- la interruppe. -Vuoi dire che continua a rifiutare i miei impeccabili stratagemmi di seduzione e neanche fate sesso?-

Sua sorella divenne ancora più rossa e si morse le labbra, sgranando gli occhi.

-Abel- lo richiamò Saul, con tono lapidario.

Sospirò e decise di lasciar cadere l'argomento. Quindi, Ada non è incinta, si disse. -Tu hai nipoti solo femmine, a parte Hias...- e si trovò a parlare ad alta voce, senza volerlo. Aveva di nuovo la testa troppo piena di pensieri.

-Stai cercando di individuare il mio designato erede all'interno del branco?-

-Hai optato per qualche tuo fratello o per qualche fratello di mamma?-

-Non rientrano nella mia discendenza diretta-

-Quindi ti riferisci a qualche tuo nipote, dato che hai escluso i figli. A meno che non ti stai preparando a lasciare il Clan in guerra, imponendo loro Ada-

Saul scrollò le spalle e il suo sguardo si fece distante, vuoto. -Sono ancora vivo. Quando il momento arriverà, potrai scoprire chi è il mio erede-

-Mamma ha avuto altri figli da te, nell'ultimo anno? Se crepi ora, rischiamo di veder diventare capoclan uno che puzza ancora di pannolini. Vedi che dovresti starti nascosto da qualche parte?-

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