14. L'ALPHA E IL RAGAZZINO

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"Heilà Cappuccetto Rosso
Di sicuro stai bene
Sei tutto ciò che un grande lupo cattivo possa desiderare.
(...)
Che occhi grandi che hai,
il tipo di occhi che fanno
impazzire i lupi."

Da "LITTLE RED RIDING HOOD" di Amanda Seyfried.

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Com'erano rimasti d'accordo, Stiles aveva lasciato aperta la finestra della sua camera

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Com'erano rimasti d'accordo, Stiles aveva lasciato aperta la finestra della sua camera.

Data l'ora in cui era arrivato davanti all'abitazione del figlio dello sceriffo, Derek avrebbe potuto anche bussare alla porta d'ingresso: di sicuro avrebbe trovato il ragazzino da solo. Ma il mannaro aveva preferito comunque arrampicarsi ed entrare direttamente all'interno della stanza dell'altro, come avevano concordato.

Quando aveva scavalcato la finestra si era trovato in una stanzetta che era illuminata solo dalla luce proveniente dal corridoio, dimenticata accesa, e che riusciva a rischiarare la camera grazie alla porta che era stata lasciata aperta.

Derek avvertiva i battiti lenti del cuore di Stiles e ne sentiva il respiro regolare: il ragazzino stava sicuramente dormendo.
Si voltò verso il letto e vi vide una figura esile, rannicchiata su se stessa.

Gli si strinse il cuore, sicuramente Stiles si era assopito perché sfinito dall'ansia e la preoccupazione per quella serata che avevano programmato: lo conosceva abbastanza bene da immaginare quanto dovessero essere stati difficili per lui i giorni antecedenti, quanti brutti pensieri avessero sicuramente circolato a ruota libera in quel bel cervellino così dotato e particolarmente attivo nell'ideare difficoltà e catastrofi. Ed era sicuro che il tempo che aveva preceduto il loro incontro era stato, per l'umano, scandito dalle più inimmaginabili paure.

Derek chiuse la finestra, poi chiamò il figlio dello sceriffo. Niente. Stiles continuava a dormire.
Allora il mannaro si sdraiò sul letto, accanto a lui.

Il viso di Stiles appariva sereno, rilassato... come non lo era mai stato in sua presenza.
Con lui era sempre così rigido, ansioso nervoso.
Derek ringraziò mentalmente il sonno dell'altro che gli stava permettendo di poterlo contemplare indisturbato in quello che era indubbiamente un suo inusuale momento di totale pace e tranquillità, impossibile da vedere quand'erano insieme.
E rimase così, perso a guardarlo.

C'era poco da fare: si era proprio innamorato follemente di quel ragazzino... lo trovava così bello con quelle guance un po' scavate da adolescente sottopeso, il colorito pallido su cui risaltavano tutta quella spropositata quantità di nei che si ritrovava e quel delizioso nasino all'insù dalla base larga.

...E la sua bocca!

Quelle labbra rosee che erano così soffici, che sembravano fatte apposta per essere baciate, succhiate, morse... ed anche per fare cose a cui era meglio che non pensasse se non voleva farselo venire duro... !

ANOTHER LOVE  (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora