10. Libro aperto

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«Ho avuto un'idea!» è la voce di Vittoria che percepisco alle mie spalle per poi vedere la sedia al mio lato essere scostata e la sua figura trapelata sedercisi sopra.

Lancio un'occhiata a Laura intenta a svolgere gli esercizi di matematica assegnatoci per domani, che al sentire la voce della nostra amica alza lo sguardo verso di me guardandomi con aria interrogativa.

In risposta alzo le spalle ignara tanto quanto lei.

«Idea per che cosa?» le chiedo prendendo un sorso di cioccolata calda.

Sì, eravamo agli inizi di aprile, ma a mia discolpa posso dire che faceva ancora molto freddo e il meteo prevedeva temperature basse ancora per qualche settimana.

Io e Laura avevamo deciso di studiare insieme al Bar Camelia, un piccolo locale e pasticceria vicino scuola nostra che amavo alla follia.

Non solo vantava la scelta di tantissimi dolci da accompagnare a una tazzina di caffè, a un tè o come nel mio caso a una cioccolata calda, ma anche l'arredamento in stile un pò bohemian e un pò vintage al medesimo tempo mi aveva sempre affascinata.

«Per il piano Cupido ovviamente!» Esclama per poi acciuffare la forchetta e mangiare un pezzo della mia torta.

Le lancio di rimando una piccola occhiataccia perché sa che sono gelosa dei dolci.

Lei infatti ridacchia e alza le mani in segno di scusa.

«E che idea avresti avuto?» Le chiede Laura posando la penna sul tavolo sapendo perfettamente che non sarebbe riuscita a concentrarsi con le nostre chiacchiere.

Il piano Cupido stava andando inevitabilmente a rotoli e più il tempo passava , più non sapevo cosa inventarmi.

Era passata quasi una settimana dal nostro pigiama party e da quel momento avevo fatto il possibile per evitare Rebecca e sue possibili richieste.

Ormai non uscivo più durante l'intervallo nel timore di incontrarla e questo aveva fatto sì che non vedessi nemmeno Michele.

Beh tanto meglio, perché ogni volta che lo intravedevo all'uscita mi sentivo uno schifo.

«Stavo pensando che potremmo organizzare nuovamente un'uscita di gruppo, magari questa volta evitiamo locali e alcolici» propone memore della nostra disastrosa serata al Barracuda.

Faccio una piccola smorfia al ricordo di quella sera.
Non mi sembra un'idea geniale, proprio per nulla.

L'ultima volta io e Michele avevamo dovuto portare di peso un Alessandro ubriaco fino al suo letto e sinceramente non mi andava di replicare l'esperienza. Inoltre se Alessandro uscisse con noi Rebecca guarderebbe solo e unicamente lui, e un tipo arguto come Michele ci metterebbe un secondo a capire che la sua bella è innamorata del suo migliore amico.

«Vic, senza offesa ma questa idea fa acqua da tutte le parti. Rebecca non farebbe altro che provarci con Alessandro e a quel punto posso dire addio alla mia credibilità» le faccio presente

«Non sono mica così scema Amy! Ho pianificato anche questo»

«Cioè?»

«Sai cosa succede venerdì?» mi chiede prendendo un'altra forchettata della mia torta.

In risposta le schiaffeggio la  mano reprimendo però un sorriso.

Cerco di fare mente locale per ricordare che cosa succederà venerdì ma non mi viene in mente nulla.

«Illuminami tu»

«La partita di calcetto» risponde come se questo desse effettivamente senso alla sua idea.

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