13. Primo bacio

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«Ti obbligo a dare un bacio a chi secondo te è la più bella in questa stanza»

Il silenzio regna sovrano, o forse sono io a non sentire nulla.
Per un attimo penso di essermi immaginata tutto, ma mi basta vedere l'espressione di Michele per capire che non è così.

Non mi reputo ancora lontanamente capace di capirlo con un solo sguardo, ma il suo in questo mi suggerisce solo una voglia di scappare.

E anche se sono passati solo pochi secondi da quando Vittoria ha scelto il suo obbligo, a me sembrano passati minuti interi a causa di questo silenzio tombale.

Che poi, a che scopo chiedere una cosa del genere?
Forse Vic vuole aiutarmi con il Piano Cupido?

In effetti questa sarebbe una scusa perfetta per permettere a Michele di baciare Rebecca, ed è assurdo che non ci abbia pensato io stessa.

Forse perché per me il primo bacio deve avvenire in maniera più intima, però questo è il mio pensiero; di certo non condiviso dalla maggior parte dei ragazzi della mia età.

L'importante è arrivare alla meta, no?

E anche Vittoria deve averlo pensato. Ha architettato in meno di cinque secondi una mossa che rivoluzionerà il rapporto di Michele e Rebecca.

Forse dovrei lasciare che sia lei ad aiutare Michele a questo punto. Prima la partita di calcio, adesso questo.

Sento un fastidio montare dentro di me a cui non so dare un nome.

Perché deve intromettersi?

So che mi sta facendo un favore, ma non riesco a percepirlo come tale.

Di sicuro non lo sta facendo Michele.

In questo momento è ancora immobile, lo sguardo ancora fisso in quello di Vittoria.

È passato troppo tempo per giustificare il suo silenzio. Adesso è il momento di agire.

«Daje Michi. Cosa potevi chiedere di meglio?» è l'intelligente commento di Matteo.

Preferisco quando si limona la sua ragazza. Almeno sta zitto.

Michele non risponde nemmeno, però capisco che sa che deve fare qualcosa.

Il suo sguardo scatta improvvisamente su di me, e capisco di essere impreparata.
Mi sento come quando Colombo distribuisce le verifiche e non so se aspettarmi quantomeno la sufficienza.

I suoi occhi sono di nuovo un mistero, non so come interpretare la sua espressione e sinceramente non so nemmeno cosa si aspetta da me.

Niente Amanda, cosa mai dovrebbe aspettarsi?

Forse un incoraggiamento.

Lancio una veloce occhiata a Rebecca, bella e perfetta come al solito per poi riposare lo sguardo su Michele.

Gli faccio un piccolo sorriso per poi accennare un movimento con la testa che vuole essere un incoraggiamento. A giudicare dal suo sguardo non credo di riuscirci, ma non so davvero che fare.

Anche lui si volta verso Rebecca, la guarda per pochi secondi per poi ritornare su di me.

Forse si starà chiedendo se non sia troppo presto, ma alla fine è solo uno stupido gioco e potrebbe essere anche l'occasione giusta per dimostrarle l'interesse che prova per lei.

Mi ritrovo senza nemmeno sapere come ad annuire e Michele prende finalmente la sua decisione.

Si alza lentamente e a ogni suo passo sento una morsa stringermi il petto.

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