12. La più bella

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Quando ero bambina non vedevo l'ora di iniziare il liceo, sarà che film come High School Musical o Cinderella Story mi avevano inculcato l'idea che le superiori rappresentassero il periodo migliore della propria vita, ma ricordo l'impazienza di raggiungere finalmente la fase dell'adolescenza, dei primi amori, dei pigiama party e dei baci sotto la pioggia.

Crescendo poi ho dovuto fare i conti con la triste realtà, non che tutto ciò non potesse accadere anche nella vita vera, ma non era accaduto a me. Quindi ho dovuto dirottare il mio entusiasmo verso eventi più realistici e a me più vicini, come le uscite del sabato con Vittoria e Laura, un caffè al bar con Alessandro, qualche festa di compleanno nella speranza di incontrare un ragazzo carino.

E le gite scolastiche.

La mia classe non è mai stata una di quelle molto unite; essendo la componente femminile in maggioranza rispetto a quella maschile è stato inevitabile che si formassero dei gruppetti, anche se non possiamo nemmeno definirci una classe litigiosa.

Abbiamo un nostro equilibrio.

Questa che stiamo per vivere però  è la nostra prima gita insieme, e in qualche modo spero che ci possa far legare di più.

Siamo appena arrivati a Firenze e l'entusiasmo dei miei compagni è palpabile, così come il mio. Ho sempre desiderato visitare questa città perché credo che sia tra le più affascinanti d'Italia e finalmente la scuola mi sta regalando qualcosa di bello dopo anni passati a soffrire di ansie e mal di pancia per interrogazioni e compiti in classe.

Appena scendiamo dal pullman la Professoressa Colombo e il Professor Parisi ci fanno dividere in base alle rispettive classi e vedo Alessandro allontanarsi da Michele per raggiungere il nostro lato dopo aver passato il viaggio seduto accanto a lui.

Essendo il professor Parisi anche insegnante di filosofia di Michele le nostre classi sono state riunite, mentre quella di Vittoria e Rebecca è stata accoppiata con un'altra terza.

Ovviamente non avrei mai potuto programmare una cosa del genere, e come sempre la fortuna non è dalla mia parte perché questo viaggio ha come fine proprio quello di avvicinare Michele e Rebecca. E ancora una volta sono lontani.

Più però lo guardo mentre parla con alcuni suoi compagni di classe più penso che non mi dispiaccia affatto che sia insieme a noi.

O meglio ad Alessandro.

Nei giorni precedenti alla gita Ale è diventato molto più scostante e a tratti apatico, sembra abbia sempre qualcosa per la mente e l'istinto mi dice che Laura c'entra in tutto questo.

Da quando hanno iniziato le ripetizioni il loro rapporto non è poi cambiato molto, continuano a ignorarsi in classe e a parlarsi lo stretto indispensabile ma so che c'è qualcosa tra loro.

Non qualcosa di romantico, ma qualcosa.

Inevitabilmente il mio sguardo ritorna su Michele.

Chissà se lui sa qualcosa.

«Ehi» delle dita scoccano davanti il mio viso distogliendo la mia attenzione.

Alessandro mi guarda con un cipiglio confuso prima di seguire la direzione dei miei occhi e notare il suo migliore amico.

«Tutto bene?» mi chiede in tono strano.

«Sì, perché?» mi liscio la frangetta in un gesto nervoso guardando altrove.

Dover tenere nascosto anche a lui il piano Cupido e le inevitabili conseguenze si sta rivelando sempre più difficile.

«Posso chiederti una cosa?»

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