1. Guru dell'amore

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Il suono della campanella mi riempie le orecchie e mi ridesta dal sonno in cui sono caduta.

Da occhio esterno potrei passare per una studentessa terribile, ma sfido chiunque a superare due ore di filosofia con il professor Parisi.

Di quella spiegazione avevo compreso solo una formula di Cartesio.

Cogito ergo sum.

Penso dunque sono.

Quella frase mi era penetrata violentemente nel cervello, come se fossi stata vittima di un incantesimo o fossi entrata in una specie di trance.

Cogito ergo sum. Cogito ergo sum. Cogito ergo sum.

Poi mi sono addormentata.

Forse immaginare di essere nel mio letto invece che a scuola aveva conciliato il mio sonno, e di conseguenza fatto addormentare.

Una dimostrazione pratica della sua filosofia.

Se così fosse, meriterei un bel nove in pagella.

Il professor Parisi intanto sistema i suoi appunti nella borsa alzandosi a fatica dalla sedia.

Un po' mi impietosisce con i suoi sessantasei anni di età e la pazienza di gestire una classe di venticinque adolescenti rompiscatole e irrispettosi, ma d'altro canto penso sia giunto il suo momento di andare in pensione.

Sento un braccio scuotermi con forza obbligandomi a rialzare il busto ancora accasciato sul banco.

«Amy svegliati, adesso viene Colombo» mi rimprovera Alessandro seduto al mio fianco.

Alessandro Mancini, l'essere più presuntuoso che avessi mai conosciuto, ma stranamente anche il mio migliore amico.

Avete presento il ragazzo bello, popolare, che rende una classe famosa grazie alla sua presenza?

Ecco, proprio lui.

Immaginate una versione di me quattordicenne il primo giorno di scuola con indosso abiti di gusto discutibile, brufoli dovuti agli ormoni e senza un filo di trucco, che si ritrova come compagno di banco la copia del protagonista della fanfiction letta fino alla sera prima.

Qual era la prevedibile conseguenza?

Fare continue figuracce e prendermi una cotta per lui.

Poi fortunatamente sono cresciuta, ho smesso di leggere fanfiction per dedicarmi a romanzi più seri (sempre romantici ovviamente), e ho conosciuto la personalità di Alessandro.

E comunque i bad boy sono sopravvalutati.

Una volta entrati in sintonia la mia cotta passeggera è svanita e siamo arrivati a questo punto: due sedicenni che condividono le peripezie scolastiche e si sostengono a vicenda.

Poi, con qualche momento di ritardo dovuto al mio stato confusionale post dormita registro le sue parole.

Terza ora: matematica.
Professoressa Colombo.

Istintivamente rabbrividisco per l'ansia.

Per essere una studentessa di un liceo linguistico, e dunque negata nelle materie scientifiche, sono abbastanza brava in matematica e non ho grandi difficoltà in questa materia.

Il problema è la professoressa che la insegna, capace di incutere timore anche al secchione della classe che conosce persino il numero di pagine del libro.

La professoressa Colombo è l'incubo degli studenti da ben tredici anni.

Nella mia scuola la chiamiamo "l'uccello del malaugurio" e non può a esserci nome più calzante.

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