CAPITOLO SETTIMO

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Prima di lasciarci andare a casa, i Protettori hanno verificato che il territorio fosse sicuro, hanno isolato tutto l'anfiteatro compreso il sottosuolo ed hanno inviato i campioni di terreno al laboratorio dei PC.

Ancora non siamo arrivate a casa, per tutto il tragitto io e la mamma non abbiamo detto una parola, probabilmente perché entrambe stiamo ancora elaborando cosa sia appena successo.

Il telefono di mia madre emette un suono, è arrivato un messaggio.

<<Mamma hai una notifica>>

<<Potresti vedere di cosa si tratta cara? E' meglio che non mi distragga dalla guida>>

<<Un messaggio dalla Protector Corp, tutti gli esaminandi devono presentarsi domani alle 10.00 nel cortile dell'istituto.>>

<<Capisco, probabilmente è per l'esame, oggi non siete riusciti a concludere nulla a causa dell'attacco.>>

<<Sicuramente si tratta di questo, ma, sarà sicuro uscire di casa dopo oggi?>>

<<Può essere rischioso anche restare a casa, è impossibile prevedere quando e dove gli Alieni attaccheranno nuovamente. Almeno se andassimo all'istituto saremmo meno vulnerabili.>>

<<Hai ragione, inoltre non sappiamo come si comporteranno le autorità in merito all'accaduto. Elia verrà con noi?>>

<<Si, è meglio non perderci di vista.>>

Attualmente il mondo è diviso in 7 grandi nazioni; Solania, Ledania, Kardia, Cristalia, Lupania, Aira e Caonia. Ogni nazione ha un proprio leader politico e la propria capitale, Denetris è la capitale della Solania. La sede principale della P. Corp è situata a Denetris ma esistono molte altre sedi sparse nelle varie nazioni.

Ieri è stata una giornata molto pesante, ho dormito profondamente per tutta la nottata ed ora sono in macchina con Elia e la mamma per andare all' istituto.

<<Elly sei ancora sicura di voler passare quest'esame?>>

''Elly'' , devo ammettere che non mi è mai piaciuto questo soprannome ma con il tempo ci ho fatto l'abitudine.

<<Certo, non mi fermerà qualche mostriciattolo, perché me lo chiedi?>>

<<Ieri guardando la televisione mi sono davvero preoccupato, non voglio che ti accada qualcosa.>>

Elia ha ragione, anche la mamma si è preoccupata molto, se voglio continuare questo percorso devo diventare più forte per far stare tranquille le persone che mi vogliono bene.

<<Non devi stare in pensiero per me, ricordati che non può capitarmi nulla finché ho questa.>>

Tiro fuori dalla tasca dei jeans una piccola pietra verde.

<<E' la pietra magica dei folletti! Pensavo che l'avessi buttata.>>

Alcuni anni fa andammo con la mamma in un piccolo paesino sul mare, Maltas, a sud della nazione, lì, mentre camminavamo sulla spiaggia, Elia trovò una pietra di colore verde, nella nostra città una vecchia leggenda racconta che le pietre verdi sono dei doni che dei folletti lasciarono sulla terra per proteggere gli umani dal male. Da quel giorno decidemmo che quel sassolino trovato in spiaggia sarebbe stato il nostro portafortuna.

<<Non si gettano via i portafortuna>> rispondo sorridendo.

<<Tua sorella ha ragione>> risponde sorridente anche la mamma.

<<Siamo arrivati, ragazzi potete scendere.>>

Davanti a me vedo imponente un enorme edificio di colore grigio chiaro, circondato da un ampio cortile, è la prima volta che vedo delle strutture così grandi.

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