Prima di entrare nel capanno dove riposa mio fratello, sono costretta a sciacquarmi il viso. Non vorrei che si vedessero troppo i segni del mio pianto liberatorio.
Appena entrate noto subito la presenza di altri feriti, molti di loro sono avvolti da bende mentre uno è addirittura legato ad un lettino, deve essere sotto l'effetto delle spore.
Finalmente andiamo da Elia che nel frattempo si è svegliato. Anche lui ha un braccio bendato e un livido sulla guancia destra.
<<Hey folletto, vedo che resisti bene ai colpi>> esordisco dandogli un buffetto affettuoso sulla guancia sana.
<<A quanto pare ho un futuro da PF>> risponde sorridendo.
<<Mi fa piacere vederti così allegro, mi sono davvero preoccupata.>>
E' pronunciando queste parole che finalmente capisco come si devono essere sentiti loro durante tutti i giorni in cui sono stata chiusa in questa struttura, senza ricevere mie notizie.
<<Tranquilla, la pelle dura è di famiglia>> commenta la mamma.
<<Adesso dobbiamo solo pensare a come uscire da questa scomoda situazione>> continua lei.
<<Cosa vuoi dire?>> chiedo.
<<Cara, c'è una cosa, una conclusione a cui sono arrivata oggi>>
Si blocca un attimo.
<<E' ora di risolvere il mistero che celano gli Alieni. In tutti questi anni ho voluto proteggervi dal mondo, cercando di creare intorno a voi una cupola di vetro, tenendovi all'oscuro dei miei movimenti, delle mie investigazioni per trovare vostro padre. Ho scoperto molte cose che solo adesso riesco a collegare e non è mentendovi ancora che sarete al sicuro. Da nessuna parte lo sarete se non debelleremo per sempre questa minaccia.>>
Non ho mai sentito parlare così mia madre. Lei si è sempre comportata come una persona pacata e attenta. Vederla ora con questa forza di spirito e presa di posizione mi fa uno strano effetto ma ne sono davvero contenta.
<<Io ci sto, cos'hai in mente?>> domando.
<<Prima di tutto aspetteremo che i Protettori plachino quest'attacco. In seguito voglio parlare con Oscar Lorenzen, il presidente. Deve per forza conoscere Marron e sta ancora nascondendo qualcosa, da ciò che mi avete detto posso facilmente dedurre che è un uomo che pensa in primo luogo a sé stesso.>>
A proposito, ancora non l'ho visto. In queste emergenze dovrebbe tranquillizzare i cittadini, è strano che non si veda.
<<Va bene. Come hai intenzione di farlo parlare?>> chiedo.
<<Non è una cosa di cui vado fiera ma, per la mia famiglia farei questo e altro.>>
La mamma trattiene un sospiro, non so cos'abbia in mente ma il suo sguardo non promette nulla di buono.
<<Mamma, cosa vuoi fare?>> insisto.
<<Lo ricatteremo tesoro, useremo sua figlia. Nelle mie ricerche ho scoperto che il presidente ha una figlia che frequenta quest'accademia, sicuramente sarà qui adesso. Nessuno ne sa nulla perchè lui la tiene segreta.>>
Wow, quell'uomo è una continua rivelazione.
<<E come pensi di trovarla?>> chiedo.
<<Purtroppo non l'ho mai vista e non possiedo sue foto ma so che si fa chiamare Maria Alvarez.>>
<<Cosa?>> sbotto incredula.
<<E' il suo nome, l'ho scoperto infiltrandomi negli archivi online del sistema della P.Corp>> risponde la mamma.
<<Come ci sei riuscita? Anzi, non importa, sono stanca di ricevere colpi di scena.>>
E' meglio concentrarmi da adesso. Devo pensare solo alle informazioni che potranno tornarmi utili.
<<Mamma, questa ragazza la conosco, è la mia compagna di stanza.>>
Ci guardiamo per un momento.
<<Bene, questo renderà le cose più semplici. E' una tua amica?>>
Il solo mettere le parole "amica'' e ''Maria'' nella stessa frase mi da il voltastomaco.
<<Assolutamente no, è una ragazza folle e mi ha minacciata con un coltello.>>
Mi aspetto una qualche reazione da mia madre ma lei si limita a dire un semplice ''capisco''.
<<Ascolta tesoro, so di averti tenuta per molto tempo sotto ''gabbia'' per paura che ti capitasse qualcosa ma adesso è arrivato il momento di ribellarci a tutto questo. Dobbiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi, prima che questa storia possa nuocere alle persone più di quanto non abbia già fatto.>>
Questo cambiamento della mamma è davvero inaspettato, non mi sarei mai immaginata che un giorno mi avrebbe mai potuta incoraggiare nel fare qualcosa di pericoloso. La situazione deve essere davvero grave.
<<Ho capito, farò tutto il necessario. Posso prenderla come una vendetta personale di tutta l'ansia che Maria mi ha fatto venire>> rispondo ghignando.
<<Io come posso esservi utile? Voglio aiutarvi.>> E' Elia a parlare.
<<Tu non devi preoccuparti di nulla adesso, devi pensare solo a riprenderti>> gli dico.
<<Tua sorella ha ragione, questo capanno è il posto più sicuro per te al momento. Non fidarti di nessuno, solo di Eva e Kevin, ci siamo intesi?>>
Elia annuisce.
<<Bravo tesoro, adesso noi dobbiamo andare, ci vediamo dopo>> gli da un bacio sulla fronte.
<<Andare dove?>> le chiedo.
<<A catturare Maria.>>
Non riesco a metabolizzare le parole di mia madre che nel frattempo mi accompagna fuori dalla barriera.
<<Perché siamo usciti? Non siamo in pericolo?>> sbotto.
<<No, gli Alieni sono stati cacciati, ho visto molti attacchi come questo nel corso degli anni, abbiamo circa mezz'ora di tempo prima che qualcuno si accorga della nostra assenza>>
<<Non avvertiamo Eva e Kevin?>> domando.
<<E' meglio che nessuno sappia dove stiamo andando>>
<<Ma Maria non si trova nella barriera con gli altri?>>
<<Prima di prendere la ragazza dobbiamo entrare nella sala archivi. L'edificio è stato evacuato e quei mostri con i loro attacchi avranno sicuramente rotto i sistemi di sicurezza, è il momento opportuno.>>
La mamma è davvero brava in queste cose, deve trattarsi di tutto il tempo passato alla ricerca di notizie sulla scomparsa di mio padre.
<<Certo che, sono molte le cose che non so di te, vero?>> penso ad alta voce.
Lei mi guarda affettuosamente e mi poggia una mano sulla spalla.
<<Un giorno ti racconterò tutto ciò che vorrai sapere e ci sarà anche tuo padre con noi.>>
Sorridiamo e ci incamminiamo verso la sala.
La mamma aveva ragione, tutti i sistemi sono fuori uso e riusciamo ad entrare nella sala indisturbate ma ci aspetta una sorpresa imprevista, in piedi davanti la libreria centrale c'è Marron Pale.
STAI LEGGENDO
RNO
ActionNon so neanche io come presentare il libro, è un esperimento di quando avevo 15 anni e credo ci sia molto di teen, fatto sta che sono fiera di averlo perlomeno concluso. Una ragazza è decisa a trovare il padre scomparso anni prima in circostanze mis...