CAPITOLO DICIASSETTESIMO

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<<Elettra? Tu sei la MIA Elettra?>> risponde incredulo l'uomo.

Sono sbigottita, è veramente lui?

<<Pa-pà?>> sussurro.

L'uomo corre verso di me e mi abbraccia, non mi sento di ricambiare questo gesto di affetto ma una volta avvicinato riconosco il suo odore e mi viene istintivo mettergli una mano sulla spalla.

Passano diversi secondi. Entrambi non riusciamo a capacitarci della situazione.

<<Non posso credere di averti finalmente ritrovata>> esordisce lui.

<<In realtà sono io ad averti trovato>> commento sorridendo.

<<Non vorrei interrompervi ma abbiamo un problema bello grosso da risolvere qui>> interviene Kevin.

<<Loro sono i capireparto dei NA e PF, lei invece è la figlia di Oscar Lorenzen>> faccio le dovute presentazioni.

<<E' un piacere conoscervi>> si avvicina e stringe la mano a tutti eccetto Maria che si sottrae.

<<Papà come fai ad essere libero? Credevo fossi prigioniero dell'RNO>>

<<E' una storia lunga ma per farmi questa domanda credo che voi già ne conosciate gran parte>>

<<Sì, ci ha detto tutto Marron>> rispondo.

Gli parlo di ciò che ci ha detto il dottore e di come voglia uccidere ogni forma di vita.

<<Capisco. Allora è vivo>>commenta.

<<Elettra vorrei farti tante domande riguardo cosa sia successo alla nostra famiglia durante la mia assenza ma adesso dobbiamo dare la priorità a catturare quel pazzo. Dovete sapere che tempo dopo la fuga di Marron, l'RNO non riuscì più a tenere sotto controllo le sue mutazioni genetiche, gli attacchi si fecero sempre più frequenti e ancora non esistevano mezzi efficaci per contrastarli. Un giorno, proprio durante uno di questi attacchi, gli Alieni uccisero gli ultimi membri dell'RNO sopravvissuti ed io riuscii a scappare insieme a delle cavie che erano rinchiuse con me. Sapevo che Marron sarebbe sopravvissuto per molto vivendo nell'oscurità ma ritenni opportuno non rendere nota la mia evasione e non tornare da voi per non mettervi in pericolo. E' da quel giorno che io, insieme alle ex cavie che decisero di restare con me, lavoriamo ad un modo per liberarci di Marron e di quelle creature.>>

Lui era libero. Era libero e non è tornato da noi. So che aveva le sue motivazioni ma non posso fare a meno di pensare alla mamma che per anni ha provato a rintracciarlo sacrificando la sua felicità.

<<Hai idea di quanto mia madre fosse preoccupata per te? Elia non sa neanche che aspetto tu abbia>> vado in escandescenza.

<<Capisco che tu possa essere arrabbiata ma ho cercato di non mandarvi messaggi per evitare che li rintracciassero. Qualche mese fa ho ritenuto necessario inviarvi quel codice, ero preoccupato ma avevo anche fiducia che tu saresti stata all'altezza delle mie aspettative. Le hai superate. Sappi che vi ho pensati ogni singolo giorno della mia vita, ogni compleanno che non passavo con voi, ogni Natale, ogni momento importante. Ti prometto che una volta finita questa storia saremo una famiglia felice, unita. >>

Ancora una volta le lacrime mi percorrono il volto, sono arrabbiata ma felice di aver ritrovato il padre che pensavo ormai di non rivedere più.

<<Va bene, è tutto molto bello ma adesso dicci come fare per mettere fine a tutto questo casino, perché dopo anni di ricerca avrai sicuramente scoperto qualcosa, vero?>> ci interrompe Maria come suo solito.

RNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora