CAPITOLO DECIMO

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Sono finalmente riuscita a dare una svolta alla situazione. Ora devo solamente trovare un punto di accesso al condotto di ventilazione e il gioco è fatto.

Entro nella stanza del dormitorio e trovo Maria chinata sul mio letto.

<<Cosa stai facendo?>> domando spiazzata.

<<Non sono affari che ti riguardano.>>

<<Oh si che mi riguardano invece, si da il caso che stai sul MIO letto.>>

Non capisco che problemi abbia questa ragazza.

<<Si può sapere cos'hai che non va?>>

Prima che possa dire altro Eva ci interrompe.

<<E' ora delle telefonate, uscite da quelle stanze e venite nella sala riunioni.>>

Maria mi lancia un'occhiataccia prima di uscire rapidamente dalla stanza, provo a seguirla ma la perdo di vista. Non ho tempo di pensare anche ad una pazza in questo momento, mi devo concentrare a non far trapelare nessuna informazione durante la telefonata.

Raggiungo la stanza B21, ci sono anche Noah e Clara.

<<Ciao ragazzi>>

<<Per caso hai litigato con la tua stramba compagna di stanza?>> esordisce Noah.

<<Non proprio, perché?>>

<<Abbiamo appena visto Maria imprecare qualcosa in spagnolo e dire il tuo nome>> risponde Clara.

<<Fantastico ho fatto arrabbiare una pazzoide che ha un coltello e potrebbe uccidermi da un momento all'altro.>>

Dannazione, me lo sono lasciata sfuggire di bocca.

<<Ha un coltello?!>>

<<Calmati Clara, ancora non ha ucciso nessuno.>>

<<E immagino che tu voglia essere la prima vittima>> commenta Noah.

<<Non ci tengo particolarmente.>>

<<Allora hai detto a qualcuno del coltello? Devi avvertire subito un caporeparto.>> Clara è molto agitata, non le sono mai piaciute le armi.

<<Beh ecco, ho pensato che avrebbe potuto reagire male.>>

No, sto di nuovo dicendo una bugia. Non ho detto nulla perché anche io ho paura che possa verificarsi un nuovo attacco, sono ancora troppo debole.

<<Hai ragione, mai sfidare una pazza.>> Noah cerca di sdrammatizzare ma Clara è ancora palesemente preoccupata.

Finalmente è il mio turno, anche se non potrò parlare della missione sarà comunque bello sentire la voce di Elia e della mamma.

Il telefono squilla a lungo ma non risponde nessuno.

Perché non rispondono? Non sentono il telefono? Sono in pericolo?

Prima che possa pensare ad altre eventuali calamità sento qualcuno sollevare la cornetta e riagganciare.

Ritento più volte ma è come se non ci fosse linea. Non so cosa fare, devo avvertire qualcuno, devo fare qualcosa. Lascio la cornetta e mi dirigo da Eva.

<<Eva mia madre non risponde al telefono, le è successo qualcosa.>>

<<Cosa?>>

<<Non lo so però è molto strano che non mi risponda.>>

<<Senti, calma, non credo sia successo nulla, sarà impegnata. Non posso fare nulla per aiutarti.>>

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