capitolo 12

274 10 1
                                    

Parcheggio nel viale di casa mia, scendo dalla macchina e rimango a guardarla per un po', mi è mancata davvero tanto questa casa, e soprattutto le persone che ci abitano. È una casa abbastanza grande a due piani con le pareti di fuori rosso mattone, nel piano superiore ci sono le camere da letto e il bagno, mentre di sotto c'è il salone che è abbastanza grande, la cucina, un altro bagno, un ripostiglio e la porta da cui si passa per andare in cantina. Diciamo che quella non è più una cantina, ho costretta i miei genitori a trasformarla in una stanza per il ballo. Sono riuscita a convincerli dopo averli stressati per un bel paio di mesi, alla fine si sono stancati e hanno accettato. Beh tutto sommato è una casa abbastanza accogliente e non mi lamento. Per scaricare quelli scatoloni mi servirà di certo un aiutino perché ho constatato prima che sono davvero troppo pesanti per me, così arrivati alla porta d'ingresso suono il campanello e aspetto che qualcuno venga ad aprirmi. Sento dei passi sempre più vicini e dopo pochi secondi la porta si apre M:<<ehi tesoro, finalmente sei arrivata, ti stavamo aspettando>> mi abbraccia immediatamente e mi stringe talmente forte che quasi non respiro, ricambio l'abbraccio S:<<si scusa, sono rimasta un po' con i miei amici prima di salutarli per venire qui>> annuisce sulla mia spalla ancora legata nell'abbraccio. Passano già alcuni minuti e mia mamma non è intenzionata a mollarmi S:<<mamma,ora puoi mollarmi>> scioglie l'abbraccio M:<<scusa tesoro e che non ti vedevo da un po' e mi sei mancato così tanto>> quanto è adorabile la mia mammina? S:<<oh mamma, su non fare così, anche tu mi sei mancata molto>> mi ha stretto di nuovo nelle sue braccia ma questa volta solo per poco S:<<allora, posso entrare o dobbiamo stare qui nell'andito?>> si mette a ridacchiare e mi da un colpetto sul braccio M:<<certo andiamo, saranno tutti felici di vederti>> entriamo in salotto e li trovo mio padre seduto a guardare la tv, oggi deve essere tornato prima da lavoro. E' un fotografo, devo dire tra i più richiesti di Manhattan, ha lo studio fotografico a Manhattan perché è vicino a dove abitiamo noi. Noi abitiamo a Ridgefield un paesino a solo 6km da Manhattan. Infatti quando è delle gare vicine lo porto sempre con me in modo che mi scatti lui le foto, perché solo lui riesce a catturare i momenti più belli ed espressivi delle mie coreografie. Quando entro in salone credo non si sia accorto di me, così ne approfitto e mi butto su di lui e lo abbraccio S:<<ciao papààà>> si mette a ridere P:<<ciao tesoro, finalmente sei arrivata, è da più di due ore che ti aspettiamo ci stavamo preoccupando>> cerca di trattenere una risata in modo da sembrare severo ma nel frattempo che mi "sgrida" ricambia subito il mio abbraccio S:<<scusami, la prossima volta cercherò di essere più in orario. Allora dove sono le due pesti?>> dico con un tono di voce alto in modo che mi sentissero anche da su, e infatti come previsto, non ho nemmeno finito di dirlo che me le sono trovate a dosso mentre mi abbracciavano calorosamente S:<<allora che mi raccontata di bello? Cosa avete combinato durante la mia assenza?>> chiedo loro mentre faccio il solletico ad Ashley che si mette a ridere a si dimena, la sua risata è così adorabile e riesce come sempre a contagiare anche tutti noi, e infatti la seguiamo a ruota. Smetto di farle il solletico quando vedo che sta ridendo talmente tanto che le sono uscite le lacrime, mi siedo sul divano e la prendo imbraccio mentre a fianco a me ci sono da una parte Abby e dall'altra mio padre e seduta sul bracciolo del divano dalla parte di mio padre c'è mia madre. S:<<beh allora che mi raccontate saltando il fatto di quanto vi sia mancata in casa?>> tutti si misero a ridacchiare e Abby mi spinse verso mio padre Abby:<<e chi ti ha detto che ci sei mancata? Si sta così bene in questa casa senza di te>> cercava di sopprimere una risata S:<<oh andiamo so di essere mancata a tutti, sono sicura che questa casa è così spenta senza di me-Abby si gira e mi fa la lingua-no dai a parte gli scherzi che mi raccontate?>> Ashley si alza dalle mie gambe e si mette di fronte a tutti noi A:<<inizio io, oggi ho preso bravissima a scuola>> dovevate vedere la sua faccina mentre ci dava la notizia, era troppo adorabile. Ci siamo guardati e l'abbiamo applaudita lei si è stretta nelle spalle e ha dondolato su se stessa, poi è tornata a sedersi imbraccio a me. Abby:<<okai ora tocca a me>> si mette anche lei in piedi e guarda soprattutto a me, io e Abby andiamo molto d'accordo lei mi prende come esempio per il ballo ma anche per la scuola e le altre cose e penso che sia una cosa molto bella. Prima di continuare aspetta un attimo per assicurarsi di avere l'attenzione di tutti, quando ha visto che era così ha continuato Abby:<<sono arrivata 3° alla gara di sabato>> dopo aver assimilato quello che ha detto gli sono saltata letteralmente addosso, ero fiera di lei S:<<sei stata bravissima, sono fiera di te>> Abby:<<grazie>> dopo esserci ricomposte Abby è andata a sedersi mentre io sono rimasta in piedi S:<<bene ora tocca a me, ho preso 30 con lode in tutti gli esami che ho dato, dal primo all'ultimo>> tutti mi hanno applaudito e abbiamo fatto un abbraccio di famiglia tutti insieme. S:<<bene chi mi aiuta a scendere gli scatoloni che sono troppo pesanti per me?>> ovviamente questa domanda era riferita più a mio padre il quale si è alzato e si è avviato verso la mia macchina e poco per volta ha portato tutte le scatole nella mia stanza. Intanto tutti siamo tornati a fare le cose normali mia sorella è andata in camera sua mentre Ashley è andata con mamma in cucina e io sono salita su in camera mia e ho cominciato a riordinare tutta la roba che c'era nelle scatole e nel frattempo avevo acceso la musica. Dopo un oretta che stavo sistemando tutte le cose mia mamma irrompe nella mia stanza M:<<scusa se ti disturbo tesoro, ma sono venuta a chiederti che cosa vuoi a cena. Visto che oggi è la tua prima sera di nuovo in famiglia facciamo una bella cenetta>> ecco uno dei motivi per il quale amo la mia mamma. S:<<non so.. Che ne dici del pollo con le patate?>> mi sorride M:<<penso che sia una splendida idea>> prima di chiudere la porta si riaffaccia M:<< hai voglia di chiacchierare un po'?>> io e mia mamma chiacchieriamo molto, perché a volte sa essere un amica invece che una mamma, d'altronde è molto giovane mi ha avuto quando aveva solo 19 anni mentre mio babbo ne aveva 21, lei mi sa ascoltare e non è di quelle mamme antiche anzi è abbastanza comprensiva. S:<<certo che mi va>> felice della mia risposta rientra in camera e siede sul mio letto. Così comincio a raccontarli tutto quello che mi è capitato in questi mesi, e per tutto intendo anche quello che succede con Justin, quindi credo di averle parlato soprattutto di Justin. Credo che sia passato un bel po' di tempo prima che le raccontassi tutto quello che mi è successo M:<<beh io credo che non ti dispiaccia che questo Justin ti stia così tanto con il fiato sul collo. Comunque è meglio che vada a preparare la cena se no qui non mangiamo più>> oddio no, quando mia mamma pensa una cosa, nessuno riesce a farle cambiare idea, ci manca solo che pensa che mi interessino le attenzioni di Justin.. S:<<no mamma, fidati ti sbagli, mi dispiace e anche molto il fatto che Justin sia così insistente e arrogante>> ve verso la porta la apre e la socchiude ma prima di andarsene si affaccia M:<<certo tesoro ti credo ti credo-la sua voce ha una nota di sarcasmo- comunque ricordati cosa dice il proverbio "chi disprezza compra">> detto ciò chiude la porta S:<<si ma questo non vale per me>> urlo in modo da farmi sentire. Passa un'altra ora e mezza e finalmente ho finito di sistemare le varie scatole, così mi prendo un paio di minuti per osservare la mia stanza, ha le pareti rosa chiaro, il letto a una piazza e mezzo al centro della stanza con la spalliera appoggiata al muro, un armadio cabina ad angolo davvero molto grande per contenere tutti i miei vestiti compresi quelli da ballo e anche tutte le mie scarpe. Nell'angolo della porta c'è la mia scrivania e sopra la scrivanie delle mensole con tutti i miei libri. A fianco al letto c'è un comodino e nel muro sopra il letto c'è appeso un quadro grande dove c'è raffigurata New York di notte. Hai lati ci sono fotografie di quando ero piccola o di qualche mia gara, poster di ballo e calendari sempre di quest'ultimo e per finire delle mensole con tutte le mie coppe e le mie medaglie vinte in tutte le varie gare a cui ho partecipato, e solo ora mi sono accorta che sono davvero tante. Spero di aggiungere a questa collezione anche la coppa o la medaglia della gara che ho tra circa un mese. Certo non sarà molto facile vincere visto che sono in A1 e sono tutti molto bravi, ma voglio dare il meglio di me stessa. Vengo interrotta dai miei pensieri dalla voce squillante di mia mamma la quale mi informa che la cena è pronta. Vado in bagno, mi lavo le mani e poi scendo in cucina dove trovo tutti già accomodati, non è cambiato nulla da quando io non ci sono, abbiamo tutti sempre le stesse posizioni. A pensarci manco da casa già da un bel po' visto che anche d'estate dormivo al campus. Mi accomoda nel mio posto tra mio padre e Abby. S:<<mmmh, che buon profumino che si sente>> tutti gli altri mi danno ragione e annuiscono. Mia mamma è la migliore cucinando, mi mancava così tanto la sua cucina. In quella mensa danno tutti cibi prefritti sono sicura che contengono un sacco di conservanti e sono pieni di grassi saturi e questo non fa di certo bene alla mia linea. Mamma porta il pollo con le patate in tavola e tutti ci serviamo e cominciamo a mangiare. Mentre mangiamo parliamo del più e del meno, di cosa dobbiamo fare per le feste e cose del genere. Domani è la vigilia di natale e non vedo l'ora di rivedere tutta la mia famiglia e di passare un po' di tempo con loro. Dopo aver finito di cenare aiuto mia madre a sparecchiare e lavare i piatti dopo di che andiamo a sederci in salone e scegliamo un bel film da guardare tutti insieme. Abbiamo lasciato scegliere a Ashley e ha scelto il Grinch, questo film lo guardiamo ogni anno da quando ero piccola io per ciò lo so quasi tutto a memoria ma mi piace sempre rivederlo con tutta la mia famiglia perché ormai è una tradizione. Dopo circa un ora e mazza passata è finito, sono appena le 23.00 e io sto già morendo di sonno, e domani ho anche lezione con i miei insegnanti, so che è la vigilia di Natale ma se voglio diventare qualcuno nel mondo della danza devo allenarmi anche nei giorni di festa. Do il bacio della buonanotte a tutti e vado a coricarmi. Vado in bagno mi lavo i denti e mi faccio una piccola doccia mi metto il pigiama e mi corico, nemmeno il tempo di poggiare la testa nel cuscino che mi sono subito addormentata.

a l'amore non si sfuggeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora