Camminai a passo spedito verso il quartiere di Minato, seguita da Hikaru. Cercò di calmarmi o di farmi ragionare, ma io non l'ascoltai. Avevo la mente da tutt'altra parte. Pensavo solo alle vite perse fin dall'inizio di quella carneficina, mentre tenevo gli occhi fissi alla gigantesca carta affissa al dirigibile della Regina di cuori. Poi, abbassai lo sguardo alle mie stesse mani, sporcate dal sangue fresco di Chishiya. Nei riflessi di quel liquido denso, rividi i volti delle persone che si erano sacrificate per me.
Le dita mi si strinsero in pugni con così tanta violenza da sentire le unghie perforarmi i palmi. La gola mi bruciava tanto da paragonare quel dolore a uno stretto cappio di filo spianto, avvolto introno alla trachea.Dopo una trenta minuti di camminata, vidi prendere forma all'orizzonte la cancellata che segnava il confine dell'arena. Riconobbi immediatamente l'entrata per il game, intorno alla quale, però, vi erano ben altre otto persone. Proseguendo verso quelle stesse, alcune mi risultarono famigliari. Fra le tante, infatti, riconobbi Ann, in piedi e con in testa i suoi soliti occhiali da sole. Fui felice di rivederla.
Il rumore dei passi miei e di Hikaru attirarono l'attenzione. Il gruppo si voltò verso di noi.
- Akari?!
Esclamò Ann, stupita e sollevata di vedermi ancora viva.Non feci in tempo a parlare, che qualcosa mi colpì all'improvviso. Mi spaventai, ma mi calmai nell'immediato: si trattava di Natsu. Piangeva. Sembrava essere triste e terribilmente disperato in una volta sola.
- Natsu ... sono felice di vederti.
Gli sussurrai con le lacrime agli occhi.- Yukata ...
Iniziò a dire, ma io lo bloccai.- Lo so. Mi dispiace.
Gli dissi ricambiando la stretta. Poi, non appena la stessa si sciolse, ripresi:
- Perché aspettate?- Per questo ...
Mi rispose Ann. Indicò due cartelli appesi alle cancellate di quello che sembrava un campo sportivo.Mi avvicinai all'entrata. Lessi cosa c'era scritto: il game non prevedeva alcun limite di giocatori, come nemmeno nessun tempo limite; le armi erano ammesse.
- Certamente è di malaugurio.
Definì Hikaru.- Stavamo decidendo cosa fare. Se partecipare tutti o se lasciare che qualcuno sia il sacrificio.
Mi spiegò una donna del gruppo dai capelli neri. Sembrava provata. Aveva evidenti segni di colluttazione sul corpo.
Riprese:
- Dobbiamo scegliere velocemente. Aguni è in condizioni critiche.- Aguni?! Lui è ...
Sgranai gli occhi sorpresa.- Sì. È sopravvissuto. È stato lui a sconfiggere il Re di picche.
Ci fece sapere.
La notizia mi lasciò incredula. Come poteva essere ancora vivo dopo quei proiettili? Non ne avevo idea. Però, ne ero felice. Ero contenta di sapere che Aguni, dopo avermi protetta e salvata, fosse riuscito a rimanere in vita.- Anche Chishiya e Niragi si trovano nelle stesse condizioni. Se non avranno i trattamenti adatti, moriranno.
Proferii.- Chishiya e Niragi huh? Non mi piacciono quei due ... però, se li lasciassi morire mi sentirei in colpa. Dobbiamo decidere ora!
Esortò Ann.- È chiaro il motivo per il quale tutti siano qui: perché infondo speriamo che completando l'ultimo gioco, i giocatori sopravvissuti potranno tornare a casa.
Esplicitò un ragazzo dai lineamenti duri e il volto largo.- Dato che non è sensato mettere in pericolo tutti, io mi offro volontaria per partecipare.
Alzai una mano.- Akari, ne sei sicura?
Mi chiese Hikaru. Io annuii.Gli otto giocatori radunati si guardarono in faccia fra di loro, dubbiosi.
- È solo che ... voglio scoprire la verità. Voglio avere una risposta e questa è l'ultima opportunità per parlare con un cittadino di Borderland.
Spiegai.
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Akari's Game [Alice in Borderland fanfiction]
Fanfiction𝘖𝘳𝘮𝘢𝘪, 𝘦𝘳𝘰 𝘨𝘪𝘶𝘯𝘵𝘢 𝘢 𝘥𝘦𝘧𝘪𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘴𝘪 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘢𝘷𝘷𝘪𝘤𝘪𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰 𝘢 𝘮𝘦, 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘢𝘷𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘰, 𝘯𝘦 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦...