10. 𝑴𝑬𝑴𝑩𝑹𝑰 𝑬𝑺𝑬𝑪𝑼𝑻𝑰𝑽𝑰: 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒊

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Nel silenzio, un brusio inaspettato provenne dalla folla dietro alle mie spalle. In un primo momento, pensai fosse stata la mia minaccia ad averlo causato; poi, mi accorsi non essere così.

Capii che qualcosa stava succedendo, perché anche gli sguardi di tutto il clan vennero diretti improvvisamente altrove.

- State litigando?
La voce del Cappellaio anticipò la comparsa della sua figura a farsi avanti fra la folla. La divise a metà solo con la forza della sua presenza.

- Vattene Cappellaio, la faccenda non ti riguarda.
Così gli suggerì Aguni, sostenuto da Niragi, ritornato in forze e perso a bruciarmi con le sue occhiate.

- Mi dispiace. In quanto Numero uno alla Spiaggia, è mio dovere far mantenere l'ordine... perché non lasciate in pace le ragazze? Ve lo chiedo come favore personale nei miei confronti. Aguni...
Si avvicinò all'uomo in canottiera. Lo guardò come se lo conoscesse da una vita, come se fossero stati quasi fratelli in passato e poi divisi da questo gigantesco Game sanguinario.

Lui non rispose. Si rivolse al ragazzo con il mitra appoggiato alle spalle e ora zoppicante, come pure all'uomo con la katana vicino a Hikaru, ora libera:

- Niragi... Last Boss...
Entrambi spostarono lo sguardo dalla mia figura, non appena incrociarono l'occhiata del capo supremo della Spiaggia.

- Mi dispiace, io prendo ordini solo dal mio capo... è chiaro?
Rispose Niragi per entrambi, rivolgendo lo sguardo altrove.

Il Cappellaio trattene una piccola risata, causata dalla visione di quella spavalderia inappropriata, per poi avvicinarsi nuovamente ad Aguni, ma questa volta talmente tanto che i loro visi rimasero solo a pochi centimetri di distanza.
La tensione nell'aria era palpabile.

- Allora, lascia che lo chieda al tuo capo. Chi è che impartisce gli ordini che ricevi?

Ero terrorizzata. L'atmosfera si faceva sempre più critica: calda e bollente.
I due leader erano faccia a faccia, in uno scontro, davanti a tutta la Spiaggia.

Kuina aveva ragione: era solo questione di tempo. Si sarebbe presto scatenata una specie di guerra civile o colpo di Stato. E, purtroppo, le armi avrebbero vinto, come sempre.

- Sei tu, immagino.
Rispose Aguni, sputando le parole fuori dalla bocca disgustato, senza cedere allo sguardo d'intimazione.

- Vai, su; vai a farti una doccia.
Concluse il Cappellaio, una volta ottenuto ciò che desiderava sentire.

I Lottatori filarono via, seguendo il loro leader. Mi diressero occhiate sprezzanti.

Niragi, nel passare, mi strappò ringhiando l'arco dalle mani con la freccia incoccata.

Rimasi spiazzata dalla sua mossa e, per questo, seguì la sua dipartita con il busto a occhi sgranati.

Ero veramente nei casini, fino al collo.

- Tutti i Membri Esecutivi nella sala riunioni!
Ordinò urlando il Numero uno.

Ma, poi...

- Akari, vieni anche tu.

Quelle parole mi sconcertarono, anche se me lo sarei aspettato.

- Ann mi ha parlato dello straordinario potenziale che hai dimostrato ... seguimi pure.
Riferì.

Rimasi per un po' a fissarlo, mentre s'incamminava verso l'interno dell'edificio.

Le persone, però, non ripresero a festeggiare; restarono in silenzio a fissarmi.

- Grazie.
Mi voltai.

Hikaru prese ad abbracciarmi, mentre io rimasi come un paletto di ghiaccio fra le sue braccia.
Ero troppo scossa per riuscirmi a sciogliere: troppo in pensiero e spaventata.

Akari's Game [Alice in Borderland fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora