♥️𝑹𝑬𝑮𝑰𝑵𝑨 𝑫𝑰 𝑪𝑼𝑶𝑹𝑰: 𝒄𝒓𝒐𝒒𝒖𝒆𝒕♥️(𝑷𝑻.𝑰𝑰)

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Era ovvio che stava mentendo, benché le sue parole suonassero convincenti. Non potevo lasciarmi andare alle sue manipolazioni, sebbene mi sentissi debole e quasi ipnotizzata dal movimento delle sue labbra e dal suono tenue della sua voce.
Io sapevo cosa avevo visto. Conoscevo la verità. Non avrei potuto dimenticarmi dell'incidente e di come avevo perso la mia famiglia. Non potevo dimenticarmi di loro e di come sono quasi morta. Le cicatrici sul mio corpo me lo ricordavano ogni giorno. Nella mia memora, era inciso come io, a un certo punto, mi fossi risvegliata altrove, in un luogo spaventosamente simile a questo. E Mira non lo poteva sapere. Non era a conoscenza di quanto io potessi essere vicina alla verità.

"Se è quello che veramente senti, allora è sicuramente la verità"
Le parole del Re di fiori me ne diedero la conferma, la conferma che no, non si trattava di un gioco o del futuro, come cercava di impiantarci nella testa con i suoi modi di fare e le sue manipolazioni.

- Ritorniamo alla realtà quando facciamo esperienza della morte. Nessuno muore veramente ... e ora che vi ho detto la verità, non c'è più alcun divertimento, non pensate? Ora che sapete che nessuno muore veramente e che è tutto un gioco ... vi ho rovinato la festa. Non giocherete più seriamente.
Sospirò come in un capriccio e fece spallucce. Le sue dita, ricoperte da guanti neri, tamburellavano sulla tovaglia bianca.

- Quindi ... tutti quelli che sono morti...
Incominciò a dire Hikaru, ma venne interrotta da Mira, che riprese a sorseggiare dalla tazza.

- Sono già ritornati alla realtà.
Le rispose.

- E allora cosa succede se terminano il game e arriviamo alla fine?
La incalzò nuovamente Hikaru, incredula e sbalordita. Io la guardai scuotendo la testa. Cercai di farle capire che, in realtà, fossero solo un mare di bugie: quella era la Regina della manipolazione. Niente a uscite dalla sua boca poteva essere reputato veritiero.

- Vi avrei svelato questo segreto e, allora, potrete decidere se ritornare a casa o vivere qui come cittadini di Borderland per sempre. E se rimarrete cittadini potrete divertirvi a organizzare e controllare nuovi game.
Terminò.

Questo ultimo punto spiegava il perché ci fossero Game Masters che, a loro volta, erano stati giocatori, come pure le parole che mi erano state rivolte dallo stesso Re di fiori, ma mi sembrava come se la verità fosse nascosta sotto uno spesso velo di menzogna.

- E le carte?
Le domandai io.

- Ah le carte, sì! Erano solo un modo divertente per organizzare il gioco. Sono servite a creare competizione.
Sorrise, sistemandosi la frangia nera e tamponandosi le labbra con il tovagliolo.

- Perciò ciò che diceva il Cappellaio non era la verità?
La interpellò Hikaru, che riprese dalla risposta alla mia domanda iniziale.

- Il Cappellaio!
Scoppiò a ridere fragorosamente Mira. Si portò una mano alla bocca per poi ritornare elegante e comporta.
- Come potevate credere a certe sciocchezze?! Quello era un pazzo.
Si interruppe perché ancora qualche risata le scappò dalle labbra.
- Una volta che l'ultimo game viene concluso, i giochi termineranno per tutti. Le carte erano solo un modo per permettervi di orientarvi e aumentare la rivalità.

- E tu come fai a sapere queste cose?
La sfidai io.

- Perché io sono chi ha fatto iniziare tutto. Sono il manager del sistema.
Mi rispose accostando il mento sul dorso della mano. La sua espressione era seria, tenebrosa, pungente.

- Stronzate. Ci stai solo prendendo in giro, non è così?!
Le ringhiai contro.
Lo sguardo di Mira si alzò dalla tazzina e raggiunse il mio. Teneva la testa inclinata verso il basso. Mi rivolse uno sguardo assassino per poi scoppiare a ridere.
Hikaru la guardò turbata e poi si voltò in cerca di risposte verso di me, che continuavo a tenerle gli occhi pintati contro di lei.
La rabbia in me cresceva, come crescevano i dubbi e le domande.

Akari's Game [Alice in Borderland fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora