Sangue -Parte 2- {45}

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Litz's pov

Dopo quel colpo mi alzai ed aiutai mitsuya a fare lo stesso.
L'hanno fatto seriamente?
Lo scontro si bloccò all'istante, tutti i presenti puntarono lo sguardo tagliente sulle 4 persone che si presentavano in quella scena. S'era creato come un vuoto intorno a noi, ed in mezzo, per salvarmi, si ci è messo mitsuya.
Potevo chiaramente distinguere lo sguardo tra Ayako ed Akito.
Ayako aveva uno sguardo deciso, mentre Akito aveva uno sguardo furbo... Non andrà bene.
Magari è la volta buona che scopro il mio passato, sempre se non muoio.
L'ansia iniziò ad arrivare.
«Mitsuya, spostati da qui»
Se dovesse farsi qualcosa, non me lo perdonerei.
«(t/-»
«Mitsuya, spostati.»
Dissi nuovamente, con tono più freddo e deciso
«grazie di avermi salvata»
Aggiunsi, poi il ragazzo si allontanò.
Essere osservati è la sensazione peggiore di sempre.

Un'altro colpo spararono, che mi sfiorò la faccia, strappandomi via una piccola ciocca di capelli.
Sbiancai di colpo e deglutii.
Calma.
«cosa concludete usando le armi?»
Iniziai a parlare.
Silenzio assoluto, si sente solamente la voce mia.
«Ti leviamo dai piedi, ma non subito..»
Ayako è fastidiosa.
Se vogliono uccidermi, possono farlo quando vogliono.
Piano piano, si avvicinarono sempre di più.

La pistola che reggeva Akito si posizionò sopra la mia fronte.

La morte non mi fa paura, affatto, restai composta, immobile... L'unico che mi spinge ad andare avanti è mikey... Ricordo bene che mi ha detto prima di iniziare.
"stai attenta... Se dovessi perdere anche te impazzirei del tutto, perché ti amo"
Non voglio essere la causa delle sofferenze di mikey.
Ho visto con la coda dell'occhio che draken l'ha bloccato dall'urlare.

«bene bene (t/n), ora ti spiegheremo tutto, magari per darti una vaga idea di come è iniziato questo scontro e di come finirá»
Iniziò a parlare la ragazza.
«"tu sei la causa delle sue sofferenze"...così ci ripete il nostro superiore, nostro padre. "somiglia così tanto alla mamma". No, non ci tiene a te, non desidera te, desidera il tuo corpo, vivo o morto, noi dobbiamo riportarglielo. Sai, somigli davvero a quella puttana.»
Subito risposi, senza farmi scrupoli.
«ho capito, siete i suoi cagnolini»
Akito che mi punta la pistola, la pressò di più.
Deglutii.
«è che ne sai tu? Tch, hai fegato per rispondermi così in questo punto critico. Quindi, dicevamo, che vuole il tuo corpo... Ma tu ti sei felicemente fidanzata con il capo della Tokyo Manji Gang, l'invincibile Mikey. Allora per noi è diventato un problema e l'unica soluzione era lo scontro tra le due gang... Be non che a noi cambi molto. Poi prima che tu muoia, voglio lasciarti un'altro dispiacere»
Proseguì.
«quando nostra madre impazzì e per suicidarsi decise di dare fuoco a casa nostra, tu fosti salvata da Gennai, Mentre io e Akito siamo sopravvissuti per miracolo... Gennai, ti fidavi così tanto di lui, che non ti sei mai resa conto della verità. Sai, per quanto possa essere strano, nostra madre aveva un cuore; lo ricordo perché c'ero io con lei... Stavamo tornando dal supermercato e sull'asfalto c'era un bambino, poco più grande di me, in fin di vita... Mamma decise di aiutarlo»
«non dirmi..non dirmi che»
Iniziai rendendomi conto.
«già, quel bambino era Gennai. Da lì iniziarono i molti problemi, ma a noi non importa»

... Non me lo sarei mai aspettata... Ok, si, Gennai era molto diverso da tutti, ma che fosse stato trovato così... Non che importi, siamo cresciuti come fratelli e tali per me siamo.
«non importa. Anche se non siamo fratelli di sangue, lo siamo lo stesso, perché siamo cresciuti tali».
Risposi.
«ok, ora però continuo io»
Disse Akito.
«hai mai aperto quella porta di casa tua? Quella vicino al bagno?»
Mi Domandò il ragazzo.
«n-no»
Iniziai ad aspettarmi le peggio cose possibili.
«là dentro ci dovrebbero essere una cosa come cinque cadaveri, per questo c'è sempre puzza a casa tua»
Tutto torna.
«Gennai però era ingenuo, quei cadaveri li teneva lui per gli altri, non ha mai toccato un'arma. Poi, fu creduto traditori e morì in un'incidente pianificato»
Sgranai gli occhi.
Tutto, davvero, tutto, ma queste cose non me le sarei MAI Aspettata.
Iniziai a tramare leggermente e I miei occhi si fecero lucidi.
«ora (t/n), dobbiamo scegliere la gang vincitrice.»
Disse sempre Akito, togliendo la pistola dalla mia fronte.
Mi diede quella pistola e ne passò un'altra ad Ayako.
«cosa?»
Domandai istintivamente.
«è un giochetto, puntatevi la pistola al petto, al cuore. Al mio tre, chi preme prima il grilletto sopravviverà e farà vincere la propria gang, non potete rifiutare»

Lì mi resi conto di quanto rischio stessi passando ed ayako si rese conto di essere stata manipolata per tutto questo tempo, però si fidava ancora di Akito e sclese di stargli al gioco.

«allora, Uno.»
O muoio, o sparo.

«due...»
Per salvarmi la vita devo segnarla per sempre? Devo rischiare di uccidere una persona?
Non voglio lasciare mikey...

«(T/NNNNNNNN)!»
È mikey...

Iniziai a respirare a fatica ed il mio stomaco si capovolse.
Puntai la pistola al petto di ayako e lei fece lo stesso su di me.

Sto per... Uccidere una persona?
E se è una trappola e la mia pistola in realtà è scarica e Ayako mi ucciderà?

Troppo tardi, troppo tardi!

«t-»
Non pronunciò nemmeno il numero intero, che con le lacrime agli occhi, un peso sulle spalle e l'angoscia sulla coscienza, premetto il grilletto.

La ragazza cadde a terra, mentre il terreno iniziava a cospargersi di sangue..
Sono...s-sono stata io...
Ho appena... Compiuto un'omicidio.

Le ultime parole di ayako furono "bastardo".

«mi sono servito di te per uccidere ayako, Grazie mille (t/n)»
Disse Akito.
Sentii il sangue ribollirmi nelle vene.
«TU MI HAI USATA E LO HAI FATTO ANCHE CON LEI, LURIDO VERME!»
Gridai.
Mi sento collassare.
Akito annuì furbo, subito dopo, permetti nuovamente il grilletto di quell'arma che aprì la mia strada all'inferno.
Centrai il ragazzo in testa.

Il respiro inizia a mancarmi, iniziai a tremare e a piangere.

Subito dopo si sentirono le sirene della polizia che si avvicinavano.
Sono finita, in galera mi condanneranno a morte o all'ergastolo...tanto valeva farmi uccidere.

Ma no, svenni subito dopo e dopo due mesi riaprii gli occhi, ma nulla era come prima, nemmeno me stessa.


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𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒊. {mikey x reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora