XV. Sunset lover

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31 dicembre 2021
📍 Rangiroa, Polinesia Francese

Honey, you're always looking so lovely
Don't you ever let go of me'
Cause I will surely lose my mind
[

...]
I hope you don't mind

If I get lost inside your eyes
Please excuse me if I don't imply
But I've just gotta let you know that

You drive me completely crazy
Completely crazy, completely crazy
For my sunset lover tonight


Il sole tramontava, dando l'impressione di essere risucchiato all'interno del mare. Litzie da piccola, alla vista di ogni tramonto sul mare ne restava affascinata, non a capire come il sole lasciasse che il mare lo prendesse dando spazio alla tipica notte limpida dell'estate.

Era pieno inverno ma Lando aveva deciso di regalarle l'ennesima fuga amorosa in un isola tropicale che si era già scordata. Di solito passavano il capodanno insieme agli amici, a Dubai, ma vista la nascita del figlio di Oliver e la voglia di recuperare il tempo perso di Lando e Lit, tutti sono stati trovati a passare le vacanze in solitaria. 
Litzie, completamente rilassata sulla sdraio intonava una melodia sconosciuta che le era rimasta in testa da qualche tempo.
"Fra qualche ora quest'anno finirà e tu l'unica cosa che fai e guardare il tramonto?", Lando la sfottè. Sapeva quanto le piacesse guardare i tramonti e i panorami in generale, lei diceva sempre di rilassarsi, quasi l'aiutassero a pensare meglio. Restava lì immobile per minuti interi a guardare il sole calare o sentire il rumore delle onde infrangersi contro la sabbia. 
Le si avvicinò baciandole la fronte, "volevo portarti a cena fuori".
Litzie lo guardò, era da tanto che non uscivano a cena fuori loro due da sol, ma quella sera sembrava perfetta, "sono appena le sette Lan, a quest'ora faccio merenda. Se mi dai un'ora e mezza sono pronta". 
Lando rise e annuì, sapeva che avrebbe dato quella risposta e si era preparato. Lui di solito aveva degli orari per mangiare ma erano più le volte che li saltava che quelli che mangiava ad orari giusti, "va bene tesoro, mi devo preparare anche io in ogni caso", si guardò, i bermuda gli arrivavano alla coscia e il petto abbronzato era in bella mostra.
Litzie lo guardò desiderosa, avevano passato gran parte dei due giorni lì a letto ma lei non sembrava per niente stanca di continuare a fare così, "per me puoi stare anche così", lo indicò ancora una volta facendolo ridere, "però sono consapevole che ti devi vestire. Le altre possono anche guardarti, ma in ogni caso sono io quella che passa le notti insieme a te".
Lando rise ancora di più a quella frase, "amore credo lo sappiano, ogni volta le guardi come se volessi ammazzarle, sono tuo", le baciò il collo spalmandosi letteralmente su di lei. Era riuscito a prenotare una cabina riparata da sguardi indiscreti e fare quello che stavano per fare non sarebbe stato interrotto da nessuno. 
Litzie si lasciò guidare dal suo istinto portando le sue mani sui fianchi di Lando facendolo sospirare pesantemente sulla sua mascella, tutto sembrava amplificato dal fatto che stavano sul porticato, magari qualcuno a largo li avrebbe visti, ma non importava più. Lando continuava a baciarla, scendendo lentamente lungo il seno, coperto, ancora per poco, dal bikini celeste che aveva comprato per l'occasione. Glielo aveva levato più di quanto si aspettasse ma ogni volta era sempre la stessa emozione, fare l'amore con lei non lo stancava mai e mai l'avrebbe fatto. Lo lasciò cadere di fianco a loro e tornò a tormentare la pelle già estremamente sensibile ed eretta, lei d'istinto tirò la testa indietro aspirando l'aria come se mancasse. Non riusciva mai a stancarsi di quella sensazione, era come se morisse e rinascesse, portandola in paradiso pochi istanti dopo. Continuarono a torturarsi, Litzie continuava a passare le unghie in modo leggero sui fianchi di lui e Lando continuava a baciarla scendendo fin sotto il ventre facendola impazzire. Lei sapeva di non poter far casino, ma ormai il cervello si era completamente scollegato e i gemiti le uscivano ininterrotti mentre con una mano teneva Lando per i capelli, quasi a pregarlo di continuare a fare ciò che faceva.
"Ti prego... Lan", non riuscì nemmeno a finire il nome del ragazzo che lui riprese a leccare e muovere le dita dentro di lei. 
Non era per niente arrivata al limite, quello era solo l'inizio e il fatto che già sembrava essere al limite la mandata in tilt.
"On your knees, baby doll". 
Lando la fece girare, lasciandole una manata sul sedere facendola squittire. La prese all'improvviso, non lasciandole il tempo di elaborare nemmeno un secondo di quello che accadeva. La teneva per i fianchi, facendo scontrare le natiche con il suo bacino, entrambi avevano smesso di elaborare una frase di senso compiuto.
Litzie fu la prima a venire, qualche altra spinta e Lando la seguì a ruota facendolo accasciare su di lei come se fosse morto in quell'istante. Impiegarono minuti interi a riprendere fiato, nessuno dei due aveva osato parlare, voleva solo continuare a stare dentro quella bolla.
"Ora siamo ufficialmente in ritardo", Lando, alla fine, parlò.
Litzie annuì, "vado a farmi la doccia. Non seguirmi perché potremo non uscire mai da questo posto altrimenti", disse poi mentre si alzava e si chiudeva a chiave dentro al bagno. 

Lando toccò ancora una volta la la scatoletta che aveva dentro i pantaloni per quella cena, Litzie l'aveva stupito, indossando un vestito blue completamente aperto sulla schiena che le aderiva alla perfezione. Non avevano matchato i loro outfit ma nel complesso erano bellissimi, per questo Litzie l'aveva obbliato a fare qualche scatto così ce poi avesse potuto postarlo su instagram.
"Ora possiamo andare a sederci?", domandò Lando in preda al panico. Quel momento si avvicinava sempre di più e ad ogni secondo le sue mani sudavano sempre di più. Non sapeva se stava facendo la cosa giusta. Cioè, lui sentiva di star facendo la cosa giusta ma se Litzie poi l'avesse rifiutato? Se lei avesse deciso improvvisamente di lasciarlo?
Uno squillo lo distrò dai suoi pensieri e appena lesse il numero di Carlos si calmò un attimo.

Stai facendo la cosa giusta e lei lo vuole quanto te, smettila di pensare alle cose più brutte e chiediglielo. Dirà sicuramente di sì.

Lando si rilassò un attimo, forse Carlos aveva ragione, non c'era ragione di preoccuparsi, Litzie avrebbe detto sì e tutto sarebbe andato bene. 
La cena continuò tranquilla, avevano mangiato già l'antipasto e il primo e impazienti stavano aspettando il secondo a base di carne, aveva ordinato lei quindi Lando non sapeva davvero che aspettarsi, il pesce era fuori discussione. 
"Mi ha mandato un messaggio Carlos prima, era preoccupato di come stessimo. Gli ho risposto che stavamo alla grande e ci stavamo divertendo anche senza di lui e Isa qua", risero entrambi al pensiero di come se stessero davvero spassando. 
"Sì ne avevamo davvero bisogno di questa pausa, anche perché tra una settimana entrambi iniziamo di nuovo a lavorare e sarà un incubo far combaciare in nostri orari", rispose Litzie allungando una mano verso di Lando. 
Da quando, a natale, Litzie gli aveva detto che sarebbe andata a vivere con lui in Inghilterra era iniziato un via vai di pacchi che arrivavano dall'Italia. Molti erano per la nuovo lavoro ma non essendo ancora finito il capo di Litzie li aveva gentilmente spediti a casa di Lando facendoli impazzire. Si erano ritrovati in due giorni ad avere il salotto pieno di scatoloni non lasciando nemmeno lo spazio per poter passare.
"Quando torniamo dobbiamo mettere apposto gli scatoloni e mi devi aiutare a portare gli altri in azienda", lo pregò sperando che dicesse di sì.
Lando annuì ridendo, non potevano di certo vivere per sempre con le scatole in salotto. La conversazione venne interrotta dal cameriere che ordinatamente appoggiò davanti ai due ragazzi i due piatti di bistecca alla brace con contorno di peperoni. Mangiarono in silenzio godendosi quel pasto come se fosse l'ultimo, decisero di dividere il dolce prendendo il soufflé al cioccolato. Jon non avrebbe dovuto saperlo e Lando sapeva che Litzie avrebbe tenuto la bocca chiusa.
"Credo che Jon dovrà farti fare doppie sessioni quando torniamo", lo prese in giro. 
"Me le farà fare in ogni caso", disse quasi rassegnato dal fatto che sarebbe morto appena Jon gli avrebbe fatto vedere gli esercizi da fare.
Lando andò a pagare con la scusa di  dover andare in bagno. A Litzie non era mai piaciuto il fatto che pagasse sempre lui, in qualunque posto andassero lei non riusciva mai a pagare e questo le dava estremamente fastidio. Si definiva una una ragazza indipendente e questo faceva crescere in lei una di odio verso di Lando. 
"Hai pagato anche questa volta?", come se l'avesse letto nel pensiero gli fece la domanda.
Lando annuì, "non ti lascerò pagare mai, sappilo", le lascò un bacio sulla guancia mentre uscivano dal ristorante. Litzie alzò gli occhi al cielo e lasciò perdere. 

Per finire la serata in bellezza avevano deciso di fare una passeggiata sul mare, la spiaggia era deserta se non per qualche persona locale. Benchè fosse l'ultimo dell'anno tutto sembrava normale.
Così Lando dopo averci pensato un attimo fermò Litzie, che stranita lo guardò. Mancavano poco più di due minuti alla mezzanotte.
"Ti avevo detto che saremo venuti qua per passare gli ultimi attimi dell'anno, per poterci rilassare e passare qualche altro giorno da soli. Abbiamo passato tante cose quest'anno. Ci siamo allontanati, poi siamo tornati insieme. Abbiamo fatto nuove avventure e ci siamo divertiti. La prima volta che ti ho visto ho capito che saresti stata qualcosa di importante nella mia vita, non sapevo esattamente cosa. Non so cosa ci riserverà il futuro ma spero che tu ci sia sempre. Quindi, Elisabetta Armani will you marry me?"

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