XII. Old me

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23 ottobre 2021
📍Austin, Stati Uniti

Had to fuck it up before I really got to know me
All of the mistakes I made, I made, I made
Whatever the price I paid, I paid, I paid
Shout out to the old me
And everything he showed me
Had to fuck it up before I let you get to know me

Litzie guardò in silenzio l'intera prima prova libera all'interno della camera di Lando. Avevano deciso di tenere per loro, ancora per un po', la loro relazione ma, quando Litzie ne aveva l'opportunità riusciva a raggiungerlo in giro per il mondo. Quella settimana era volata sino negli States, ad Austin. Erano stati bravi a passare inosservati e avevano fatto in modo che Enrik non la riprendesse. Lando ancora non era stato perdonato del tutto ma piano piano, Litzie, gli stava facendo capire che, sì, era sulla strada giusto per far tornare tutto come una volta. Appena sentì dei bussi alla porta si alzò in piedi andando ad aprire, di solito se ne stava seduta e lasciava anche la porta aperta ma quel fine settimana si era dovuta portare il lavoro dietro e non aveva avuto altra opzione. Le cuffie della radio del team erano appese al suo collo, giusto per sentire in sottofondo la voce del ragazzo inglese che chiedeva indicazioni su come migliorare. Charlotte le apparve sorridente con due caffè dentro il cartone e dei dolci nell'altra. Le interviste sarebbero state non prima di mezz'ora e lei aveva un gran bisogno di una pausa.
"Mi hai salvato, la testa mi sta esplodendo", si passò una mano sul viso stando attenta a non spalmarsi di mascara. Ci aveva impiegato abbastanza per rendersi presentabile quella mattina e non aveva voglia di rovinare il look. Non che avesse fatto chissà cosa, il mascara e il correttore bastava e avanzava per una che preferiva stare al naturale.
"Prego tesoro. Come stai? Durante il viaggio sei collassata e non ho ancora avuto l'opportunità di chiederti come sta andando".
Litzie la guardò sorridente, "va... bene, benissimo anzi. Abbiamo deciso di tenerla ancora per noi, giusto per non affrettare troppo le cose. Non fraintendermi, l'ho perdonato, ma manca ancora quel poco di fiducia completa nei suoi confronti". Charlotte annuì, "so cosa intendi ma ti assicuro che ha capito che ha fatto. Da quando sei tornata nella sua vita e totalmente cambiato e anche Zak aveva intenzione di ringraziarti", Litzie rise.
"Ne sono lusingata", bevve un sorso del caffè, non era lo stesso italiano ma si accontentava.
Continuarono a parlare del più e del meno mentre aspettavano che lando tornasse almeno per cambiarsi la maglia e appena arrivò le due si guardarono complici.
"Ciao amore", la salutò allegro mentre si avvicinava a lasciarle un bacio.
"Ciao, com'è andata", gli passò una mano nei capelli umidi di sudore. Ormai non ci faceva neanche caso.
Lando annuì contento, "Ho fatto il quarto tempo", disse euforico. La macchina sembrava comportarsi bene anche in quel tracciato e il team non poteva lamentarsi. Lando si cambiò in fretta la maglia aspettando che Charlotte finisse il suo caffè così da sbrigare le interviste.
"Dopo abbiamo una mezz'ora libera, possiamo pranzare insieme", Lando le lasciò un bacio sulla fronte.
"Si va bene, dovrò lavorare nel mentre", Lando alzò le spalle facendole capire che non gli dava fastidio. Avrebbe trovato un modo per distrarla senza farla davvero lavorare e ogni volta funzionava.
Il telefono le squillò, il nome della madre apparse a caratteri cubitali, senza aspettare altro tempo rispose.
"Buongiorno tesoro", Anna doveva essersi appena svegliata, subito dopo aver parlato aveva lasciato andare l'ennesimo sbadiglio.
"Ciao mamma. Tutto bene lì?", continuarono a parlare del più e del meno sino a quando arrivò Lando. Litzie gli fece segno di starsi zitto. Avevano deciso di non dire niente della loro relazione nemmeno alle loro famiglie, decidendo così di fare l'effetto sorpresa nel caso fosse andato tutto bene. Natale si stava avvicinando e avevano ben pensato di fare due festeggiamenti in uno. Forse Anna aveva capito che qualcosa nella vita della figlia stava succedendo ma non pensava sarebbe tornato l'inglese.
"Scusa mamma ora ti devo lasciare, sta iniziando la riunione", con la scusa più banale del mondo le riattaccò in faccia, sorridendo poi a Lando, pronto a mangiare insieme.
"Sai vero che avranno già scoperto tutto", Lando le lasciò l'ennesimo bacio sulle labbra e si sedette affianco a lei. Stavano usando il lettino come sedia ma sapevano che se volevano mangiare sarebbero dovuti andare nell'hospitality.
Litzie annuì ridendo, "lo so ma mi piace pensare che non sappiano nulla così possiamo vivere ancora nel mistero", fece una faccia strana facendo ridere il più grande.
"Mh mh, ne sono più che sicuro. Dai andiamo a mangiare che ho fame e tu smettila di lavorare che da quando sei arrivata qua non hai smesso", Lando la prese per le mani facendola uscirà dalla sua camera.
Pranzarono tranquilli, insieme a Jon e a qualche meccanico che stava un attimo in pausa.
"Oh guarda chi abbiamo qui, colei che ha trasformato Lando Norris", Zak Brown apparve dietro lei mettendole le mani sulle spalle. Lei rise piano e si alzò dandogli la mano a mo' di saluto. Fecero scontrare i pugni mentre parlavano come se il pilota non fosse nemmeno presente.
"Ora non scappa più, abbiamo fatto un patto di sangue", scherzò lei facendo ridere tutti. Lando ormai era abituato alle battute di dubbia provenienza che lo facevano ridere benché facessero abbastanza cagare. L'amava e non poteva farci nulla.
Zak rise guardando Lando, da quando Litzie era tornata si era trasformato e non poteva far altro che ringraziarla.
"Ora vi lascio pranzare. Non sciuparlo troppo prima della gara", le fece l'occhiolino per poi andare via.
"Patto di sangue, uh?", Lando le sussurrò all'orecchio facendola rabbrividire.

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