XIV. Good Years.

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25 dicembre 2021
📍Bristol, Inghilterra

The voices screaming loud as hell
We don't care 'bout no one else
Nothing in the world could bring us down
Now we're so high among the stars without a worry
And neither one, one of us wants to say we're sorry
[...]
I close my eyes and see a crowd of a thousand tears
I pray to God I didn't waste all my good years
All my good years
All my good years

Lando si svegliò Litzie che si era appisolata nel tragitto tra l'aeroporto e Bristol, erano appena venti minuti ma la sveglia alle quattro per partire dall'Italia l'aveva un attimo scombussolata.
"Love, we're arrived ", Lando le aveva lasciato un bacio sulla spalla cercando di svegliarla dolcemente. Di solito ci riusciva, ma quella volta non sembrava essere una di quelle, aveva imparato a sue spese quanto potesse essere stronza la mattia appena sveglia.
Lei aprì un solo occhio facendo ridere Lando "cosa ridi, sono distrutta", disse battendo la testa sedile facendo ridere ancora di più Lando.
"Dormiamo dopo pranzo, tanto lo sai che ci mettiamo tutti nel divano a parlare".
"Non voglio fare la stronza e dormire, mi farai del caffè", gli puntò il dito sul petto facendolo annuire.
Lando le lasciò un bacio sulle labbra, "dai forza, ci aspettano tutti. Poi devi conoscere il piccolino di casa", le ricordò ancora una volta dopo averle fatto scattare la cintura.
Al pensiero di conoscere il figlio di Oliver e Savannah le fece venire la pelle d'oca. Non solo perché amava alla follia i bambini ma anche perché significava presentarsi per la prima volta ad un altro Norris.
L'ultima volta che l'aveva fatto era andata più che bene, l'avevano accolta come se fosse sempre stata di casa e in quell'anno le erano quasi mancati tutti. Le due sorelle Norris non si erano risparmiate dal scrivere ogni tanto all'italiana e lei aveva sempre risposto cercando di sviare l'argomento Lando, loro avevano sempre rispettato quella scelta ma quando erano tornati assieme era stato difficile tenerle all'oscuro di tutto, perchè riuscivano a capire tutto in attimo ed erano in grado di toglierti qualsiasi parola di bocca che si impegnavano abbastanza. 
Scese dalla macchina senza aspettare il ragazzo e si fiondò a suonare il campanello di casa  aspettando che qualcuno l'aprisse. Aveva lasciato Lando alle prese con i regali e non si era nemmeno preoccupata di aiutarlo, aveva infilato tutti i regali nella McLaren dimenticandosi poi il metodo per poterli tirare fuori senza ammazzarsi. Lo guardò da lontano ridendo sotto i baffi, mentre lo vedeva quasi combattere contro i regali, "amore non ti rincorre nessuno puoi anche toglierli uno alla volta", gli disse poco prima che la porta venne aperta. 
Non riuscì a sentire nemmeno la risposta perché Cisca, la piccola di casa, la guardò stranita e poi iniziò a saltellare e urlare. Si aspettava qualsiasi reazione ma non sicuramente quella. 
"Oh mio dio, sei tu? Sei davvero qua? MAMMA, CORRI!", se la tirò dietro abbracciandola forte a sé. In un attimo l'intera famiglia si precipitò alla porta non capendo davvero cosa fosse successo, Flo lasciò il regalo che aveva in mano e si unì all'abbraccio stritolando Litzie in mezzo a lei e la sorella, che continuava a chiedere quando e come fossero tornati insieme. Oliver e Adam, che  avevano intuito qualcosa già da tanto, si erano guardati in faccia per poi ridere. Lando come al solito non era riuscito a stare zitto e aveva lasciato che qualche dettaglio trapelasse dai suoi racconti, chiedendo poi ai due ragazzi di non dire niente a nessuno. Non si sa come ma erano riusciti a tenere il segreto.
"Non vale, papà e Ollie sapevano già tutto perchè a noi non avete detto nulla", Flo indispetita parlò mentre teneva ancora stretta l'italiana.
 Savannah, che piano cullava il piccolo Jason, era rimasta in mezzo alla sala, cercando di non far prendere freddo al piccolo che non era coperto di nulla.
La madre di Lando, Cisca, si era unita alle due figlie, che ancora sembravano lontane dal voler lasciar andare Litzie.
"Posso respirare?", domandò piano Litzie mentre cercava dell'ossigeno tra le tre paia di braccia che la stringevano. Sentiva l'aria farsi meno ma la felicità di quel momento attenuava tutto.
"Vorrei la mia fidanzata viva se possibile, poi qualcuno mi può aiutare con i regali?", Lando cercò di arrivare in soccorso alla ragazza che aveva avuto il via libera appena lui era entrato in casa. Le donne di casa ora accerchiavano lui, che fece cadere tutti i regali a terra facendo un suono sordo. Averli presi tutti insieme non era servito a gran ché a quanto pare.
"Potevi dirci che portavi lei, noi eravamo già pronte a fare le stronze e a parlare ininterrottamente di lei alla tua presunta nuova ragazza", Cisca parlò dando un colpo sulla spalla al fratello che la guardò ridendo.
"Ma non avrebbe avuto senso altrimenti farvi una sorpresa e poi volevamo essere sicuri di non lasciarci un'altra volta". 
Cisca lo mandò a quel paese mentre piano tutti tornarono a fare ciò che stavano facendo poco prima che arrivassero i due ragazzi, Lando riuscì a mettere i regali sotto l'albero e Litzie riuscì a sedersi sul divano e conoscere il piccolo Jason che dormiva beato fra le sue braccia.
Litzie aveva sempre amato i bambini e sin da piccola aveva sempre sperato di avere una famiglia tutta sua insieme alla persona che amava, cosa che Lando impersonava alla perfezione. Lo aveva capito nello stesso istante in cui la sera prima si era preso un aereo solo per passare qualche ora anche con la sua famiglia, che era tutto per lei. La madre e la zia erano sempre state il mondo per lei e, trovare qualcuno per costruire una famiglia come la madre aveva fatto con lei, era l'unica cosa che desiderava al momento.
Dall'altra parte del salone, Lando, parlava tranquillo con il fratello e il padre di qualche nuovo investimento che la start-up di Oliver aveva fatto. I monopattini elettrici, ormai, andavano alla grande ed erano riusciti ad aprire anche diversi negozi in Europa espandendo il loro mercato. Distratto un attimo dai movimenti di Litzie, rimase a guardarla come piano cullava tra le braccia Jason che tranquillo produceva dei versi di divertimento. 
"Che c'è fratellino, anche tu ti vuoi dar da fare?", Oliver parlò facendolo tornare alla realtà. 
Aveva sempre immaginato la sua futura vita insieme a Litzie, ma non si era mai davvero fermato a pensare a dei figli, era sicuro avrebbero solo che rafforzato il loro amore ma forse era ancora troppo presto.
"Prima fammi chiederle di sposarla poi ci sarà un altro piccolo Norris", gli fece l'occhiolino facendolo ridere. Oliver conosceva suo fratello e sapeva quanto piano lui volesse andare dopo quello che era successo, e quanto la sua vita andasse a trecento all'ora ogni giorno. Contro ogni aspettativa nella sua vita privata non gli piaceva correre e fare un figlio in quel momento sembrava proprio come prendere l'Eau Rouge alla cieca senza schiacciare il freno.

Il pranzo passò in un attimo e la quantità di cibo mangiata aveva rallentato chiunque seduto al tavolo, nessuno aveva osato muoversi anche dopo aver mangiato la frutta, così Litzie aveva appoggiato la testa sulla spalla di Lando, che piano le passò la mano dietro la schiena abbracciandola e lasciandole un bacio sulla tempia.
"Vuoi andare a dormire?", Lando le chiese mentre le sfiorava ancora la fronte con le labbra. Litzie negò, non aveva voglia di alzarsi, ma anche perchè non voleva essere scortese e poi era sicura che la notte avrebbe dormito più che bene.
Cisca, ormai in vena di fare foto a tutti per ricordare i bei momenti aveva immortalato i due piccioncini mentre parlavano o si scambiavano qualche bacio, "ma posso mettere qualche foto sulle storie?". 
Litzie la fermò chiedendole di vedere le foto che le aveva fato così che anche lei avesse potuto metterle sul suo profilo. Guardò le foto, erano tutte bellissime, così decise di fare una cosa. Non era solita programmare i post ma quello era sicuramente significativo, aveva chiesto a Lando che la mettesse anche lui, così da annunciare a tutti il loro ritorno insieme. Erano mesi che entrambi pensavano ad un modo per tornare allo scoperto e quel momento sembrava essere perfetto. 

"Quindi mi volete dire quando siete tornati insieme o ci volete lasciare all'oscuro di tutto?", Flo parlò attirando l'attenzione di tutti.
Litzie rise, al pensiero di raccontare cosa fosse successo in quei mesi la rendeva felice, "ad Imola", disse velocemente facendo rimanere tutti a bocca aperta.
"Tu mi stai dicendo che è da mesi che voi state insieme e non ci avete detto nulla?", Cisca esclamò mentre li guardava di traverso. Erano mesi che cercava di togliere dalla bocca del fratello qualche informazione di una possibile relazione ma lui era sempre rimasto sul vago facendola impazzire.
"Volevamo solo essere sicuri che tutto andasse bene, ma vi assicuro che non abbiamo alcuna intenzione di lasciarci nuovamente", Lando le prese la mano, sempre più convinto di quello che avrebbe fatto poi.
La serata continuò, i regali erano stati aperti e anche Litzie ne aveva ricevuti alcuni, non se li aspettava sicuramente ma tutti avevano capito che Lando si sarebbe portato qualcuno. Sotto sotto tutti speravano fosse stata lei e alla fine era stato così.
"Ho un altro regalo per te, Lando", disse mentre gli prendeva le mani nelle sue. 
"Ma me ne hai dato uno ieri". 
Litzie alzò le spalle, non era un regalo fisico, ma sapeva che sarebbe stato il miglior regalo di sempre, "lo so, ma è importante. Tu sai che io sto lavorando. Il mio capo ha avut un'offerta nell'aprire lo stesso negozio anche qua, in Inghilterra, e ha chiesto a me di fare le sue veci. Da inizio anno mi trasferisco qua e mi chiedevo se avessi un posticino a casa tua?"
Lando la guardò non riuscendo a capire cosa intendesse, "mi stai chiedendo se puoi venire a vivere con me a casa nostra?". Per Lando, anche quando lei aveva portato via la sua roba era sempre rimasta la loro casa, aveva lasciato esattamente come lei aveva posizionato le cose e non le aveva più spostate. Anche se fossero tornati insieme da mesi, Litzie non aveva più avuto occasione di tornare in quella casa perchè avevano continuato a vedersi in luoghi diversi.
Litzie annuì guardandolo, "ho già fatto tutti i documenti per il visto e ho già messo il tuo indirizzo, quindi sarebbe un casino se tu dicessi di no", la buttò sul ridere.
"Certo che sì", Lando l'abbracciò, "quindi torni a casa? per davvero questa volta?"
Litzie sorrise, "sì amore mio, questa volta per davvero".

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