"L'ansia è come una sedia a dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo..."
•In amore vince chi... Fugge?
Michaela si guardò per l'ennesima volta le dita delle mani, esse non smettevano un attimo di muoversi e di torturarsi a vicenda dal nervosismo. Quel giorno era cominciato decisamente male; aveva bruciato i pancake e lei mai - mai e poi mai - aveva bruciato dei semplicissimi pancake. Per non parlare del fatto che si era lasciata convincere da Jane a osare un poʼ per quella serata tanto speciale. Lei. Lei che si lasciava convincere dalle follie della sua migliore amica era considerato un miracolo bello e buono. E poi c'era stata Cris, che aveva rifiutato categoricamente di partecipare, questa volta. E la preoccupazione di averla lasciata con le sole cure della vicina, proprio non riusciva a farla stare tranquilla. Ma improvvisamente, come se avesse avuto bisogno solo di quello per il resto della vita, la mano di Liam ricoprì completamente la propria, rilassandole ogni muscolo, ogni guizzo di preoccupazione e sussulto d'ansia.
Si voltò a guardarlo e rimase per l'ennesima volta affascinata dalla sua eleganza e aristocrazia. Era sempre stato così con lui, si era sempre persa a notare quanto pacato fosse, quanto gli stesse bene l'aria altolocata che lo aveva sempre caratterizzato, quanto perfettamente il papillon gli stringeva il colletto della camicia e con quanta naturalezza riusciva a sorridere in mezzo a situazioni in cui lei - nonostante tutto - non riusciva proprio a sentirsi a suo agio. Eppure, in quel momento persino Liam le apparve diverso, con più dettagli, intriso di verità che lei non aveva mai notato; come lo sbuffo trattenuto alla folla di gente fuori alla villa dei propri genitori; gli occhi alzati al cielo in una muta preghiera per chissà quale favore; la smorfia scocciata dovuta al flash dei fotografi... Miky sorrise un poʼ anche lei e il nervosismo parve affievolirsi appena, nel rendersi conto che in fondo - anche se palese non era - lei e Liam non erano poi così diversi.
«Rilassati, sei bellissima.» le sussurrò all'orecchio, per nascondere ai presenti quel piccolo momento d'intimità tanto agognato. Si premurò di spostarle i capelli su una sola spalla e di scivolare con le dita lungo le sue guance arrossate dal trucco. «Sei pronta? Sono fastidiosi, ma non mordono.» indicò con un cenno i fotografi, senza tuttavia smettere di guardarla.
Lo sapeva, Liam, che lei temeva i giudizi di chiunque le posasse gli occhi addosso. Debole, fragile, vulnerabile. Michaela era la persona più indifesa che aveva mai conosciuto, aggrappata all'idea di essere inopportuna e sbagliata per un canone estetico che lui nemmeno considerava e che - nonostante lei non se ne rendesse conto - era alquanto obsoleto, ormai. Era di una bellezza unica, non lo capiva? Il viso bello come quello di un dipinto fatto a posta per essere ammirato e il corpo di chi non si sofferma alla carne, ma che vive di cuore. E lui l'amava, non gliel'aveva ancora detto ma l'amava perdutamente e di un amore che lo aveva reso vivo dopo anni chiuso in una gabbia d'oro. E malgrado lei non si ritenesse bella abbastanza da affrontare quello che era il mondo di lui, l'uomo era totalmente impazzito quando l'aveva vista scendere da quella scalinata; quel vestito rosso era stato - per lui - motivo di pensieri e desideri a cui avrebbe dato una lieta concessione in seguito.
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Love Yourself.
RomanceIl coraggio più grande risiede nell'essere se stessi; imperfetti, originali, unici. Michaela poteva dire di possedere tutti e tre gli aggettivi, ma se si parlava di amare la donna che vedeva allo specchio, allora preferiva voltare il capo ed ignorar...