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Allison stava sistemando alcune cose dentro una valigia quando Elijah la raggiunse nella loro camera; Numel era rimasto di sotto a fare la conoscenza di Hayley e Klaus e anche quella di Matt, perché non lo aveva ancora incontrato, nonostante di lui avesse sentito parlare molte e molte volte in passato.

Era così che aveva conosciuto Allison, era per Matthew che la cacciatrice ora Arcangelo si era ritrovata ad Istanbul anni prima, quando aveva solo vent'anni e credeva ancora che la vendetta l'avrebbe fatta sentire meglio.

Per Elijah, doveva ammetterlo, tutta quella situazione era particolarmente strana: le risposte evasive di Allison quando le aveva chiesto chi fosse il "lui" di cui lei e Numel avevano parlato, il perché stesse partendo senza esitare, dopo che per settimane non aveva fatto altro che stare in casa rifiutandosi di uscire – se non strettamente necessario – per paura che Ismael sferrasse un attacco.

E sì, forse era geloso, geloso di quella premura che sua moglie stava riservando a qualcuno che non era lui, geloso del fatto che qualunque cosa fosse successa tra lei e quel "lui" misterioso, fosse per Allison così preziosa da tenerla segreta, gelosamente custodita e che lei non fosse disposta a condividerla, neppure con lui che era suo marito.

"So che hai molte domande" la sua voce lo tirò fuori dai pensieri mentre sistemava in valigia un'ultima maglietta, "ma non posso darti delle risposte al momento, El. Devi solo fidarti di me."

"Sai che mi fido di te" replicò lui, poi respirò a fondo. "Ma tutta questa situazione è molto strana. Chi è quest'uomo per cui stai partendo così in fretta, senza pensare a nulla? Quanto è importante per te?"

"È un amico ed è molto importante."

"Così importante da lasciarci soli ed impreparati in caso di attacco da parte di Ismael?"

Era un colpo basso e lo sapeva, quello che non sapeva era perché lo avesse detto. Quale parte della sua ragione gli aveva fatto credere che fosse una buona cosa da dire? Nessuna, perché non era stata la ragione a parlare.

Allison deglutì a vuoto, gli occhi nocciola rimasero sospesi dentro i suoi per un lungo secondo, si fecero lucidi, ma non di tristezza, più di rabbia.

Elijah alzò poco le mani. "Scusa" le disse, "non avrei dovuto dirlo, è stata una domanda veramente infelice. Mi dispiace."

"Lo è stata" confermò lei. Ma capiva i dubbi di suo marito, quindi replicò con più morbidezza rispetto a quanto ci si sarebbe aspettati.

"Ascolta, El" gli disse mettendosi di fronte a lui e prendendo le mani tra le sue. "Io ti amo e non voglio nasconderti nulla, ma ci sono cose... ci sono momenti del mio passato che voglio siano soltanto miei. Immagino che anche tu ne abbia qualcuno, sbaglio?"

L'uomo scosse il capo. "No, non sbagli" si portò una delle mani di Allison alla bocca e ne baciò con dolcezza il palmo. "Anche io ti amo, tantissimo. Fai attenzione, qualunque cosa tu debba fare, va bene?"

"Va bene" Allison annuì. "Balthazar si trasferirà qui fin quando non tornerò. E ricorda che posso volare, se doveste aver bisogno di me ti basterà telefonare e sarò qui in un battito d'ali."

Sorrise, con quel suo sorriso corredato di fossette e lui non poté fare altro che ricambiare.

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Istanbul era esattamente come Allison la ricordava: bella e trafficata. Quando lei e Numel uscirono dall'aeroporto la vitalità della città la colpì in pieno, insieme al freddo pungente dell'inverno. La donna respirò a fondo lasciandosi trascinare via da un'ondata di ricordi che la destabilizzarono per qualche secondo. Fu Numel a riportarla alla realtà, poggiandole piano una mano sulla schiena.

The Family Business - Angels are watching over youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora