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Dopo la rivelazione che Ismael era scappato portando con sè Inadu e dopo aver ridato i ricordi ad Elijah, i Mikaelson erano tornati a New Orleans, Sarah ed Allison comprese. Ad Allison era venuto da ridere quando erano arrivati in città, perché per qualche oscuro motivo finivano sempre lì.

Era in quella città che si consumavano i drammi della famiglia Mikaelson, e lei di quella famiglia era oramai parte. Fissò i libri davanti a sè, non sapeva da quanto tempo fosse seduta su quel pavimento, in quella grandissima biblioteca, ma sapeva che ci sarebbe rimasta fino a quando avesse potuto. Elijah non le rivolgeva praticamente la parola e il silenzio dei libri, a differenza di quello di suo marito, non faceva alcun male.

"Che cosa stai facendo?"

Sentì la voce allegra di Sarah prima ancora di vederla, poi quella di Hope ed entrambe fecero la loro comparsa dapprima facendo capolino con la testa, poi entrando completamente nel suo raggio visivo.

"Si nasconde da Elijah" spiegò sorridendo la giovane Mikaelson. Prese posto accanto a lei, sedendosi sul pavimento, Sarah fece lo stesso dal lato opposto. "Il che non ha senso perché comunque Elijah non le rivolge la parola."

Allison scosse poco il capo. "Non hai filtri con le parole, Hope. Lo hai preso decisamente da tua madre."

"L'ho preso anche un po' da te. Mi avete cresciuta insieme, ricordi?"

L'Arcangelo sospirò. "Non posso darti torto" ammise. "Che ci fate voi due qui, comunque? Pensavo foste usciti tutti per un gelato."

"Quello era due ore fa, zia Allison" le fece sapere Hope. "Da quanto sei qui dentro?"

"Due ore, immagino."

"Non sarebbe bellissimo se i libri potessero volare?" domandò Sarah. Ed entrambe la guardarono. Con quelle sue trecce spettinate e la bocca sporca di cioccolato sembrava la bambina più spensierata del mondo. Solo Allison riusciva a capire fino in fondo il peso che si portava addosso senza neppure saperlo... ancora. "Secondo voi le ali sarebbero solo le copertine o anche le pagine? Secondo me solo le copertine."

Allison sorrise, mosse piano la mano ed uno ad uno, tre libri presero a volare per la stanza, le copertine si agitarono come ali e lo stupore di Sarah le fece dimenticare tutto il resto. Solo per un attimo.

Le venne infatti un terribile mal di testa, un sibilo acuto le riecheggiò nelle orecchie, gli occhi si fecero blue mentre gemeva di dolore. I libri ricaddero sul pavimento, inanimati nonostante la vita che contenevano tra le pagine e l'espressione di Sarah si tinse di paura. Quella di Hope anche.

"Che succede?" le chiese proprio lei. "Zia Allison, che succede?"

Allison sentì le ali spiegarsi, un movimento incontrollato. Volò via senza sapere dove stesse andando.

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Arrivò in una strada buia e deserta. In lontananza vide il riflesso di un'insegna che segnalava la presenza di una "Stazione di benzina" ; uno dei neon, quello della b, era rotto e si accendeva e spegneva creando una fastidiosa intermittenza. Il sibilo che le era riecheggiato nelle orecchie era sparito ed era rimasto solo un lievissimo stordimento.

"Chiunque tu sia," disse "vieni fuori e smetti di farmi perdere tempo."

Non successe nulla, poi di colpo una mano la afferrò facendola sobbalzare. Una donna, i cui occhi erano stati bruciati via, cadde in ginocchio tirandola con sè. "Aiutami, ti prego" le disse.

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